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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38865 del 15 ottobre 2008
«La natura permanente del reato autorizza l'esecuzione delle indagini preliminari per tutta la sua durata. (Fattispecie, relativa ad associazione di stampo mafioso, nella quale la Corte ha rigettato l'eccezione di inutilizzabilità dei risultati...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2281 del 29 agosto 1995
«È ammissibile il ricorso per cassazione sottoscritto da tre difensori di fiducia, dei quali soltanto quello nominato per ultimo risulti scritto nell'albo della Corte di cassazione. La regola sancita dall'art. 96, comma 1, c.p.p., secondo cui...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1152 del 23 maggio 1992
«Nel caso in cui, dopo nuove indagini ed emergenze, si sia proceduto legittimamente a nuova iscrizione nel registro delle notizie di reato, è dalla data relativa a quest'ultima che decorre il termine semestrale per il compimento delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 787 del 4 maggio 1992
«Il numero d'ordine del registro delle notizie di reato istituito dall'art. 335 c.p.p. costituisce un dato estrinseco dell'iscrizione sicché, per determinare il dies a quo ai fini della decorrenza dei termini di durata massima delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3249 del 9 settembre 1992
«L'omessa annotazione della notitia criminis sul registro previsto dall'art. 335 c.p.p. non determina la inutilizzabilità di tutti gli atti di indagine compiuti; invero, in presenza di una siffatta omissione il giudice deve individuare il termine...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5782 del 5 febbraio 2013
«La richiesta di proroga del termine per la conclusione delle indagini preliminari, da notificare all'indagato per consentirgli di controdedurre, deve contenere, ai sensi dell'art. 406 cod. proc. pen., l'indicazione della notizia di reato - senza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3288 del 13 luglio 1998
«Il termine di durata massima delle indagini preliminari, previsto dall'art. 407 c.p.p., al cui scadere consegue l'inutilizzabilità degli atti di indagine successivi, decorre in modo autonomo per ciascun indagato, dalla data in cui il nome è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9097 del 25 febbraio 2013
«Il termine di durata delle indagini è di sei mesi anche in relazione al reato di associazione per delinquere, salvo che nei casi in cui questa sia diretta alla commissione dei reati previsti dall'art. 380, comma secondo, lett. a), b), c), d), f),...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34643 del 4 settembre 2008
«Allo scopo di stabilire se, ai fini dell'applicazione degli artt. 407, comma terzo, e 414 c.p.p., le indagini svolte nell'ambito di un procedimento siano da considerarsi compiute in prosecuzione d'altro procedimento precedentemente iscritto per il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2631 del 1 giugno 1995
«L'art. 335, comma primo, c.p.p. impone al pubblico ministero l'obbligo di iscrizione immediata della notizia di reato nell'apposito registro. Quanto, invece, all'iscrizione del nome dell'indagato, poiché questa, in base alla stessa disposizione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4698 del 23 aprile 1994
«Il decorso del termine per il compimento delle indagini comporta l'inutilizzabilità degli atti di indagine compiuti dopo la scadenza, ma non implica alcuna nullità. (Nella specie la Suprema Corte ha escluso la nullità del decreto di citazione,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11634 del 26 marzo 2012
«Agli eredi o ai prossimi congiunti della persona offesa deceduta non in conseguenza del reato non è riconoscibile la facoltà di opporsi alla richiesta di archiviazione, nè il diritto di ricevere l'avviso della sua proposizione. (In applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14705 del 12 aprile 2011
«È abnorme il provvedimento con il quale il G.i.p., richiesto dell'archiviazione in un procedimento in danno di "persona da identificare", disponga all'esito dell'udienza camerale l'iscrizione nel registro delle notizie di reato del nominativo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34524 del 18 agosto 2004
«Dal complesso della normativa che regola il processo si ricava il principio secondo cui il pubblico ministero, ove ritenga fin dall'inizio che un fatto sia ictu oculi penalmente irrilevante ovvero che non corrisponda ad alcuna ipotesi di reato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 661 del 14 gennaio 2004
«L'opposizione all'archiviazione non rientra nel genus impugnazioni, siccome diretta non contro un provvedimento giurisdizionale, ma contro una richiesta di un organo non giurisdizionale, e dunque costituisce esercizio del contraddittorio. Ne...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40484 del 29 novembre 2002
«Il ricorso per cassazione avverso il decreto di archiviazione per violazione dell'art. 408, comma 2, c.p.p. non è previsto da alcuna disposizione del codice di rito; non appare, pertanto, consentito disapplicare, in virtù dell'interpretazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19128 del 10 maggio 2001
«Deve considerarsi abnorme, perché si colloca del tutto al di fuori dell'ordinamento e determina una stasi processuale non altrimenti rimuovibile se non con l'impugnazione ed il conseguente annullamento, il provvedimento con il quale il giudice per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2756 del 1 giugno 2000
«Gli atti, non classificabili sulla base di schemi aprioristici, che il pubblico ministero ritenga inidonei ad assurgere a dato rilevante ai fini dell'esercizio dell'azione penale possono essere iscritti nel registro mod. 45, previsto appunto per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4170 del 28 gennaio 2013
«Nel reato di rivelazione ed utilizzazione di segreto di ufficio, dovendo la persona offesa essere individuata esclusivamente nella P.A. il privato, che tutt'al più può essere considerato terzo danneggiato, non è legittimato a ricorrere per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31921 del 3 agosto 2007
«In tema di archiviazione, il diritto a ricevere l'avviso della richiesta non si estende al prossimo congiunto (nella specie, la moglie) della persona offesa deceduta non in conseguenza del reato. (Nella fattispecie la Corte ha ritenuto legittimo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 29477 del 30 giugno 2004
«La dichiarazione della persona offesa di voler essere informata circa l'eventuale archiviazione, come previsto dall'art. 408 comma 2 c.p.p., può essere anche successiva alla comunicazione della notizia di reato ma, per comportare l'obbligo, da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39751 del 21 ottobre 2003
«In tema di abuso d'ufficio, un soggetto privato non assume la qualità di persona offesa dal reato, allorché sia realizzato un ingiusto vantaggio patrimoniale, giacchè l'unica parte offesa è la pubblica amministrazione. Ne consegue che, in tal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10662 del 7 marzo 2003
«L'oggetto della tutela penalistica, del delitto di millantato credito, è esclusivamente il prestigio della pubblica amministrazione che pertanto è l'unica parte offesa, mentre colui che ha versato le somme di denaro al millantatore è semplice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16923 del 7 maggio 2002
«In tema di archiviazione, la violazione della disposizione contenuta nell'art. 408, comma 3 c.p.p., secondo la quale nell'avviso della richiesta del pubblico ministero di archiviazione da notificare alla persona offesa va precisato che entro dieci...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1523 del 1 settembre 1999
«La persona offesa, cui deve essere eventualmente comunicata la richiesta di archiviazione della notitia criminis è soltanto il soggetto passivo del reato, che, nel reato monoffensivo, è individuabile sulla base dell'oggettività giuridica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2790 del 31 luglio 1997
«L'istanza della persona offesa dal reato di essere informata della richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero può essere utilmente proposta, come si ricava dalla lettera dell'art. 408, secondo comma, c.p.p., solo fino a che lo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2160 del 12 luglio 1997
«La ratio della norma che pone a carico della persona offesa dal reato l'onere di chiedere di essere informata dell'eventuale richiesta di archiviazione proposta dal pubblico ministero è solo quella di esonerare le procure da inutili adempimenti:...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3010 del 8 agosto 1996
«Deve considerarsi provvedimento abnorme quello caratterizzato da vizi in procedendo o in iudicando, del tutto imprevedibili per il legislatore, da dover essere considerato completamente avulso dall'ordinamento giuridico. In tal caso, non essendo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3399 del 12 luglio 1997
«L'istanza della persona offesa dal reato di essere informata della richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero può essere utilmente presentata anche il giorno precedente all'emissione del provvedimento di archiviazione, perché deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1817 del 7 luglio 1995
«Il reato di omissione di atti di ufficio, punito dall'art. 328, comma 2, c.p. integra un delitto plurioffensivo, nel senso che lede, oltre all'interesse pubblico al buon andamento ed alla trasparenza della pubblica amministrazione, anche il...»