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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5845 del 8 marzo 2013
«In caso di cessione d’azienda, l’acquirente succede, ai sensi dell’art. 36 della legge n. 392 del 1978, nel contratto di locazione degli immobili aziendali per effetto della comunicazione data al locatore dell’avvenuta cessione, senza che a ciò...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10124 del 2 agosto 2000
«La mancata comunicazione della sublocazione o della cessione del contratto, nel caso di immobile destinato ad uso diverso da quello abitativo, rende solo inopponibile l’avvenuta sublocazione o la cessione al locatore, il quale, peraltro, non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5305 del 7 giugno 1996
«Nel caso di cessione del contratto di locazione dell’immobile, consentita al conduttore dall’art. 36 della legge 27 luglio 1978, n. 392, purché egli congiuntamente ceda o affitti l’azienda, non vi è obbligo di preventiva comunicazione al locatore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8031 del 3 ottobre 1994
«La comunicazione che - in caso di cessione del contratto di locazione contestualmente a quello dell’azienda - il conduttore deve dare al locatore ai sensi dell’art. 36 della L. n. 392 del 1978 anche se data tardivamente, sana ogni eventuale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6402 del 25 giugno 1990
«In tema di sublocazione e cessione del contratto di locazione, disciplinato dall’art. 36 della L. n. 392/1978, ai fini della sua validità, è sufficiente che la comunicazione, che il conduttore deve fare al locatore nel caso in cui effettui la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11685 del 25 novembre 1993
«Nel caso di trasferimento dell’azienda, la comunicazione della cessione del contratto di locazione, preveduta dall’art. 36 della L. 27 luglio 1978 n. 392, deve contenere l’indicazione degli elementi che valgono ad identificare la persona del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 741 del 23 gennaio 2002
«L’inopponibilità al locatore della cessione, da parte del conduttore, del contratto di locazione comporta, sul piano processuale, che per tutte le azioni attinenti alla prosecuzione o alla estinzione del rapporto locatizio la legittimazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10157 del 28 novembre 1994
«Mentre per gli immobili destinati ad uso abitativo la disciplina della sublocazione è stata innovata per effetto dell’art. 2 della L. 27 luglio 1978, n. 392 - il quale vieta, salvo patto contrario, la sublocazione dell’immobile, limitando, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6129 del 2 giugno 1993
«L’opposizione del locatore alla successione prevista, nel caso di recesso del conduttore di contratto di locazione per uso non abitativo, dall’art. 37 ultimo comma della legge sull’equo canone, in favore dei professionisti, artigiani o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18783 del 26 settembre 2005
«In tema di locazione di immobile ad uso non abitativo, nel caso di trasferimento a titolo oneroso dell’immobile locato, il conduttore che intenda esercitare la prelazione deve osservare il termine legale di sessanta giorni dalla comunicazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25415 del 26 ottobre 2017
«La denuntiatio di cui all’art. 38 L. n. 392/1978 deve provenire dal locatore proprietario ed essere effettuata con atto notificato a mezzo di ufficiale giudiziario, fatta salva la possibilità che risultino accertate, in concreto e in modo univoco,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2872 del 2 aprile 1997
«In tema di locazione di immobile urbano non abitativo il conduttore ha diritto di esercitare il riscatto nel termine di decadenza di cui all’art. 39, comma primo della legge 27 luglio 1978 n. 392, non solo nelle ipotesi di omessa comunicazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7241 del 1 luglio 1991
«In tema di prelazione urbana va riconosciuto il diritto di riscatto non solo nell’ipotesi in cui nella denuntiatio sia stato indicato al conduttore un prezzo superiore a quello risultante dalla vendita stipulata con il terzo, ma anche qualora, a...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 3400 del 11 giugno 2012
«Il giudizio amministrativo deve essere sospeso, ai sensi del combinato disposto degli artt. 39, comma 1, e 77 c.p.a. e dell'art. 295 c.p.c., in attesa della decisione sulla querela di falso proposta innanzi al giudice civile.»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 9608 del 31 dicembre 2010
«Il dies a quo del termine per la riassunzione decorre non dal giorno della dichiarazione della morte, né da quando si è verificato l'evento interruttivo, ma dalla data in cui detto evento sia venuto in forma legale a conoscenza della parte...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 5003 del 3 novembre 2015
«L'art. 327 c.p.c. (applicabile ratione temporis nel caso di specie), nella versione antecedente alla modifica introdotta dalla legge 18 giugno 2009, n. 69, che ha dimezzato il termine annuale ivi previsto per l'impugnazione della sentenza, anche...»
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Consiglio di Stato, Sez. II, sentenza n. 3805 del 5 giugno 2019
«Il decorso del termine quinquennale previsto dall'art. 82 D.Lgs. n. 104/2010 è presupposto dalla norma stessa quale evento che matura di per sé, anche a prescindere dal compimento di attività processuale ad opera delle parti e che determina...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 3152 del 28 giugno 2017
«In assenza della prova certa dell'avvenuto ricevimento dell'avviso di perenzione inoltrato dalla Segreteria del Giudice, non è possibile ritenere perfezionata la fase della comunicazione anche se il Presidente del T.a.r. abbia disposto, con un...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 405 del 31 gennaio 2017
«La comunicazione della sentenza ad opera della segreteria del Giudice Amministrativo, ai sensi dell'art. 89, comma 3, D.Lgs. n. 104/2010 (CPA), integra un'attività informativa estranea al procedimento di pubblicazione della sentenza, del quale non...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 3926 del 11 luglio 2002
«Nei casi in cui la sospensione del giudizio sia avvenuta solo in considerazione del fatto che altro giudice ha rimesso la questione alla Corte Costituzionale, deve ritenersi che la pubblicazione della sentenza nella Gazzetta Ufficiale abbia valore...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 6245 del 5 novembre 2018
«In virtù del combinato disposto degli artt. 91, 92 e 101, co. 1, D.Lgs. 104/2010 il giudice di appello fa esclusivo riferimento alle censure poste a sostegno del ricorso in appello e già proposte in primo grado senza tenere conto di motivi "nuovi"...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 2083 del 19 maggio 2016
«Quando la decisione impugnata si articola nel dispositivo e nella sentenza successivamente depositata il luogo di notificazione previsto dall'art. 93, comma 1, D.Lgs. n. 104/2010 (CPA) riguarda esclusivamente l'appello contro il primo. Questo è...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 8042 del 15 novembre 2010
«In difetto di rituale comunicazione della modifica dell'indirizzo intervenuta nel corso del giudizio, la notifica al domicilio del procuratore eletto per il giudizio di primo grado, se non è andata a buon fine per trasferimento dello stesso,...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 1121 del 1 marzo 2001
«In mancanza di specifica normativa espressa, la disciplina dell'appello contro le sentenze parziali del tribunale amministrativo regionale deve essere desunta, per analogia ed in applicazione del principio generale di concentrazione processuale,...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1668 del 10 aprile 2017
«È nulla, per violazione delle regole del contraddittorio, con conseguente rinvio al primo giudice per la decisione del merito della controversia, una sentenza pronunciata dal G.A., nel caso in cui sia stata omessa la comunicazione dell'avviso di...»
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Tribunale Superiore delle acque pubbliche, sentenza n. 35 del 25 maggio 1994
«Il fatto che a norma dell'art. 4 D.P.R. 24 novembre 1971 n. 1199 l'organo decidente il ricorso amministrativo abbia l'obbligo di comunicarlo ai controinteressati, i quali sono abilitati a presentare deduzioni e documenti nei venti giorni...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 79 del 10 febbraio 1983
«Nel procedimento contenzioso avanti le commissioni di vigilanza per l'edilizia popolare ed economica, l'obbligo di comunicare ai ricorrenti le controdeduzioni e l'eventuale documentazione prescritta ex adverso non risulta né dalla normativa in...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1920 del 16 aprile 2014
«Il decorso dello spatium deliberandi di 90 giorni previsto dall'art. 6 del D.P.R. n. 1199 del 1971 per l'adozione e la comunicazione della decisione del ricorso gerarchico non genera un atto di contenuto negativo, presunto ex lege, ma costituisce...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 450 del 9 aprile 1990
«Il decorso del termine di 90 giorni per la formazione del silenzio rigetto ai sensi dell'art. 6 D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199 non ha effetti sostanziali, non concretando alcun provvedimento amministrativo, ma produce soltanto effetti...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 3531 del 28 maggio 2019
«In relazione all'ordinanza di assegnazione delle somme, ai sensi dell'art. 530 c.p.c., divenuta definitiva per la mancata opposizione, ai sensi dell'art. 617 c.p.c. nonché l'espletamento di tutte le formalità previste e, in particolare, di avere...»