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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 225 del 25 maggio 2001
«Nelle controversie relative a sovvenzioni da parte della pubblica amministrazione per la promozione di determinate attività economiche, il discrimine fondamentale per la individuazione del giudice fornito di giurisdizione va rapportato alle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44609 del 1 dicembre 2008
«L'impedimento del difensore per contemporaneo impegno professionale, quantunque tutelato dall'ordinamento con il riconoscimento del diritto al rinvio dell'udienza, non costituisce un'ipotesi d'impossibilità assoluta a partecipare all'attività...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5698 del 9 febbraio 2007
«La previsione della legittimazione della persona offesa costituita parte civile alla proposizione del ricorso per cassazione contro la sentenza di non luogo a procedere, per motivi ulteriori rispetto alla violazione del contraddittorio, deve...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3559 del 18 marzo 1999
«La omessa notifica del decreto che dispone il giudizio all'imputato non presente all'udienza preliminare determina un'ipotesi di nullità assoluta ed insanabile ex art. 179 c.p.p. attinendo alla mancata costituzione del contraddittorio. In...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 44711 del 18 novembre 2004
«Il rigetto della richiesta di giudizio abbreviato subordinata dall'imputato all'assunzione di prove integrative, quando deliberato sull'erroneo presupposto che si tratti di prove non necessarie ai fini della decisione, inficia la legalità del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2500 del 26 agosto 1999
«In tema di applicazione di pena su richiesta delle parti, rientra tra i compiti del giudice il controllo sulla corretta qualificazione giuridica del fatto e sulla applicazione e comparazione delle circostanze. La relativa valutazione è censurabile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9749 del 9 settembre 1994
«In tema di sentenza pronunciata a seguito di patteggiamento, il comma 1 dell'art. 445 c.p.p. enumera in termini negativi ciò che nella sentenza stessa non può essere statuito: la condanna al pagamento delle spese del procedimento, l'applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 855 del 21 maggio 1993
«In materia di reati edilizi, va esclusa la titolarità da parte del giudice penale del potere di subordinare la concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena all'ottemperanza all'ordine di demolizione pronunciato dallo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4254 del 23 aprile 1996
«È inammissibile per carenza di interesse l'impugnazione dell'imputato avverso il capo della sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti che ha disposto la confisca del denaro di cui era in possesso perché percepito in cambio di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20600 del 1 ottobre 2007
«Ai sensi dell'art. 39, comma secondo, c.p.c., la continenza di cause ricorre non solo quando due cause siano caratterizzate da identità di soggetti (identità non esclusa, peraltro, dalla circostanza che in uno dei due giudizi sia presente anche un...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10048 del 8 novembre 1993
«Ai fini della prevenzione degli infortuni sul lavoro sono da rispettare non soltanto le norme specifiche contenute nelle speciali leggi antinfortunistiche ma anche quelle che, se pure stabilite da leggi generali, sono ugualmente dirette a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5403 del 11 maggio 1995
«In tema di falsità documentale, deve escludersi che una scrittura privata o un altro documento ab origine non costituente atto pubblico possa essere considerato tale in virtù del solo suo collegamento funzionale ad un atto amministrativo, per...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18 del 25 ottobre 1995
«Ai sensi dell'art. 37 c.p.p., il giudice può essere ricusato soltanto dalla parte, per cui è da escludere un'autonoma parallela legittimazione del difensore il quale, pur potendo validamente proporre l'atto di ricusazione, deve avere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3577 del 5 gennaio 2000
«Il provvedimento con il quale il Gip, non essendo stata possibile la notifica del decreto penale al domicilio eletto, dispone la restituzione degli atti al P.M., assimilando tale situazione a quella della irreperibilità, non può qualificarsi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49587 del 5 luglio 2001
«Il vizio di mancata assunzione di prova decisiva è configurabile solo allorché la denegata prova, confrontata con le ragioni addotte a sostegno della decisione, sia di tal natura da poter determinare una diversa conclusione del processo, ma non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10504 del 3 settembre 1999
«L'obbligo dell'indicazione delle circostanze su cui deve vertere l'esame dei testimoni, imposto dal primo comma dell'art. 468 c.p.p., è necessario solo quando le circostanze si discostino dal capo di imputazione, ampliandosi così la tematica che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1324 del 4 febbraio 1998
«L'omissione della formale dichiarazione di contumacia non integra, di per sé sola, alcuna nullità della sentenza poiché una simile sanzione non è prevista dall'ordinamento processuale. Il sistema delle garanzie delineato dal codice di rito non si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9877 del 17 settembre 1998
«Poiché l'art. 490 c.p.p. consente al giudice di disporre l'accompagnamento coattivo «dell'imputato assente o contumace, quando la sua presenza è necessaria per l'assunzione di una prova diversa dall'esame», lo status di contumace a differenza di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6464 del 11 febbraio 2008
«L'applicazione, in sede di indagini preliminari, delle particolari cautele dettate dall'art. 498, comma quarto, c.p.p. per l'esame testimoniale del minore è rimessa alla valutazione del giudice che, di volta in volta, ne ravvisi la necessità ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2224 del 29 febbraio 1996
«Con l'entrata in vigore della legge 7 agosto 1992 n. 356 - che a seguito della sentenza 255/92 della Corte costituzionale ha modificato gli artt. 500 e 503 c.p.p. - le dichiarazioni contenute nel fascicolo del P.M. ed utilizzate per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1303 del 11 febbraio 1993
«Il regime della non utilizzabilità in dibattimento delle dichiarazioni rese spontaneamente dall'indagato, senza l'assistenza del difensore, alla polizia giudiziaria evidenzia la specifica finalità di tutela del diritto di difesa dell'indagato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3325 del 4 aprile 1996
«In materia di tutela delle acque dall'inquinamento costituisce nuova contestazione ai sensi dell'art. 520 c.p.p. e non correzione dell'imputazione l'integrazione del capo di imputazione con il riferimento al superamento dei parametri fissati dalla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7142 del 15 giugno 1998
«Il principio di correlazione tra sentenza ed accusa contestata è volto a tutelare il diritto di difesa dell'imputato, il quale deve essere messo in condizione di conoscere l'addebito e di svolgere ogni più opportuna linea difensiva. Tale regola...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5868 del 23 maggio 1994
«Qualora l'imputato sia stato condannato per il reato di cui all'art. 21, L. 10 maggio 1976, n. 319 (illegale scarico di sostanze nelle acque di cui all'art. 1, stessa legge), laddove allo stesso era stato contestato quello di cui all'art. 25,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7704 del 31 luglio 1997
«In tema di reati colposi può ritenersi violato il principio di correlazione tra accusa e sentenza solo quando la causazione dell'evento venga contestata in riferimento ad una singola specifica ipotesi colposa e la responsabilità venga invece...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6208 del 26 giugno 1997
«Anche per i reati imputati ai sensi dell'art. 40 cpv. l'elemento psicologico si configura secondo i principi generali, sicché è sufficiente che il «garante» abbia conoscenza dei presupposti fattuali del dovere di attivarsi per impedire l'evento e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14699 del 23 dicembre 1999
«L'interesse all'impugnazione, sebbene non possa essere confinato nell'area dei soli pregiudizi penali derivanti dal provvedimento giurisdizionale, non può neppure essere concepito come aspirazione soggettiva al conseguimento di una pronuncia dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8450 del 17 luglio 1998
«È configurabile l'interesse a impugnare dell'imputato che non sia stato assolto per non aver commesso il fatto, ma ai sensi dell'art. 530, comma secondo, c.p.p., sia perché l'ordinamento tutela in via primaria il diritto alla reputazione,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2110 del 23 febbraio 1996
«Il delitto di calunnia può essere commesso non solo nella forma diretta, cioè attraverso una denuncia presentata all'autorità giudiziaria, ma anche in forma indiretta, cioè attraverso una segnalazione del fatto-reato a un'altra autorità che a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9266 del 26 agosto 1994
«Ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni in favore della parte civile non è necessario che il danneggiato provi la effettiva sussistenza dei danni ed il nesso di causalità tra questi e l'azione dell'autore...»