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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48097 del 22 ottobre 2018
«...penale ovvero è stata emessa un'ordinanza applicativa della custodia cautelare. (Fattispecie nella quale, nei confronti dell'estradando, risultavano unicamente l'iscrizione nel registro degli indagati e l'emissione di un decreto di perquisizione).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11898 del 29 agosto 1990
«...rivelatore di una spiccata capacità a delinquere il fatto di chi, trovandosi agli arresti domiciliari, commetta un delitto, indipendentemente dalla circostanza che, poi, egli venga assolto dall'accusa per la quale era in custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 321 del 15 gennaio 1992
«L'ordinanza di sospensione del termine di custodia cautelare emessa ai sensi dell'art. 304 c.p.p. non è ricorribile in cassazione ma soltanto appellabile ai sensi dell'art. 310 dello stesso codice, come espressamente previsto dal comma primo del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3539 del 15 dicembre 1992
«Il fatto che determinati elementi non abbiano alcuna rilevanza probatoria ai fini della decisione non impedisce che gli stessi — se debitamente documentati e, quindi, destinati ad essere inseriti nel fascicolo del pubblico ministero — vengano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4490 del 2 dicembre 1992
«...misura della custodia cautelare in carcere, senza motivazione e il Tribunale della libertà, immediatamente adito ex art. 310 c.p.p., anziché decidere nel merito, aveva dichiarato la nullità del provvedimento di rigetto restituendo gli atti al Gip.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 788 del 10 marzo 1992
«...12, 14 L. 14 ottobre 1974, n. 497) e, pertanto, dalla notificazione del provvedimento di custodia in carcere per il reato di cui all'art. 416 bis, commi terzo e quarto, c.p. comincia a decorrere un nuovo e autonomo termine di custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1450 del 18 giugno 1993
«Perché possa parlarsi di fungibilità tra una carcerazione precedentemente subita (vuoi come custodia cautelare — art. 657, primo comma, c.p.p. — vuoi come pena espiata per un reato diverso — art. 657, secondo comma, c.p.p.) ed una pena detentiva...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1744 del 11 agosto 1993
«...di custodia cautelare in carcere e ordinanza dispositiva di arresti domiciliari; e, in relazione a quest'ultima, l'indagato aveva chiesto la revoca della misura, e la S.C. ha ritenuto la configurabilità del conflitto positivo di competenza).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2260 del 10 luglio 1993
«Non sono sufficienti, dunque, precedenti genericamente contrari a regole di ordine pubblico, anche di natura penale. (Fattispecie relativa ad annullamento di ordinanza reiettiva di richiesta di riesame, di provvedimento applicativo di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2378 del 27 settembre 1993
«...del detto provvedimento può tuttavia rilevare qualora si profili una nullità dell'interrogatorio dell'imputato conseguente alla violazione del diritto al colloquio con il suo difensore da parte dell'imputato in stato di custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3476 del 16 ottobre 1993
«In tema di continuazione, l'identità del disegno criminoso viene meno quando tra l'uno e l'altro fatto-reato intervengano circostanze — quali il processo, la custodia cautelare, la sentenza di condanna — tali da modificare l'originario progetto.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3937 del 3 dicembre 1993
«...oggettiva emergenti da documenti fidefacienti, quali il certificato penale dell'imputato e il provvedimento di custodia cautelare, dei quali ha ricavato, con metodo induttivo, il giudizio positivo circa la pericolosità sociale del prevenuto.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3964 del 11 maggio 1993
«Integra le condizioni di salute particolarmente gravi ostative alla persistenza della custodia cautelare in carcere una sindrome neuro-psichica che abbia condotto il detenuto in breve arco di tempo a tre successivi tentativi di suicidio, l'ultimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4807 del 11 gennaio 1993
«...esso si voglia fare riferimento agli elementi di prova necessari e sufficienti per affermare la responsabilità di un soggetto in ordine ai reati ascrittigli, ovvero a quelli legittimanti una misura cautelare coercitiva come la custodia in carcere.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1572 del 19 maggio 1994
«In tema di custodia cautelare, il reato più grave, contestato in continuazione con altri reati, costituisce soltanto il punto di riferimento per il computo dei termini di durata della misura, di talché quel reato non elimina, ad altri effetti,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3 del 10 maggio 1994
«Nei casi di arresto o di fermo non seguiti da provvedimento di convalida per omesso interrogatorio dell'indagato ovvero di arrestato o fermato che non abbia reso l'interrogatorio in quanto non abbia potuto o voluto comparire nella udienza in cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5365 del 30 aprile 1994
«Ai fini della legittimità della misura cautelare della custodia in carcere, non si può considerare in condizioni di salute particolarmente gravi che non consentono le cure necessarie in stato di detenzione l'indagato affetto da neoplasia in stato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1235 del 27 maggio 1995
«Qualora alle condizioni di salute pur eccezionalmente gravi si possa far fronte con le necessarie terapie senza dimettere il detenuto dalla casa di custodia viene automaticamente a ripristinarsi l'obbligo del giudice di applicare la custodia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2144 del 6 maggio 1995
«Ai fini della individuazione dei termini di fase della custodia cautelare, fino alla pronuncia della sentenza di condanna di primo grado, dovendosi far riferimento, ai sensi del combinato disposto degli artt. 278 e 303, comma primo, lett. a) e b),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2239 del 22 maggio 1995
«...di fase della custodia cautelare, dovesse farsi riferimento, attesa l'epoca del commesso reato, alla pena edittale prevista dall'art. 71 della L. n. 685/75 e non a quella più elevata prevista dal corrispondente art. 73 del D.P.R. n. 309/90).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2276 del 7 novembre 1995
«...all'obbligo di riesaminare l'attendibilità intrinseca ed estrinseca del collaborante in relazione alla posizione dell'indagato in ordine al reato associativo. (Fattispecie relativa a custodia cautelare per il delitto di cui all'art. 416 bis c.p.).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2629 del 31 agosto 1995
«L'ordinanza di sospensione dei termini massimi di custodia cautelare emessa ex art. 304 c.p.p. determinata dalla particolare complessità del dibattimento e dall'elevato numero degli imputati entra a far parte integrante dell'ordinanza applicativa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5167 del 27 gennaio 1995
«Nell'adozione della custodia cautelare in carcere, per stabilire se le condizioni di salute della persona consentano le cure necessarie in stato di detenzione, occorre fare riferimento al suo stato clinico attuale, in rapporto alla terapia che può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5912 del 27 dicembre 1995
«Ai fini dell'estinzione della custodia cautelare per mancata effettuazione, in tempo utile, del prescritto interrogatorio (art. 302 c.p.p.), non rileva l'eventuale inutilizzabilità di questo ultimo (nella specie dedotta sulla base dell'asserita...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 755 del 22 aprile 1995
«Per quanto attiene al reato di partecipazione ad associazione di stampo mafioso, la presunzione di pericolosità sociale che, a norma dell'art. 275 comma terzo c.p.p., impone la misura della custodia cautelare in carcere, in quanto insita nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1940 del 23 maggio 1996
«In caso di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare, disposta ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p. basandosi la detta causa di sospensione sul dato oggettivo della complessità del dibattimento, e cioè ad una situazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2973 del 7 novembre 1996
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 300, comma quarto, c.p.p., che prevede la perdita di efficacia della custodia cautelare in caso di condanna, ancorché sottoposta a impugnazione, ad una pena pari o inferiore alla custodia già subita, qualora si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2999 del 28 novembre 1996
«...ministero abbia sottoposto al Gip. (Affermando siffatti principi la Cassazione ha escluso che la mancata trasmissione al Gip ed al tribunale del riesame dell'interrogatorio comportasse l'inefficacia dell'applicata misura della custodia cautelare).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3331 del 5 agosto 1996
«Qualora nei confronti di un soggetto vengano emesse in momenti diversi due ordinanze di custodia cautelare in carcere, l'una per il reato di partecipazione ad associazione per delinquere di tipo mafioso consumato fino a una determinata data e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3900 del 25 luglio 1996
«L'eventuale nullità dell'interrogatorio per mancato avviso al difensore non costituisce vizio genetico dell'ordinanza di custodia cautelare rimovibile con il rimedio del riesame, ma può condizionare, invece, l'efficacia della misura ai sensi...»