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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23976 del 24 dicembre 2004
«...quota di partecipazione che il bilancio dovrebbe invece offrirgli, ed alle quali, attraverso la declaratoria di nullità e la conseguente necessaria elaborazione di un nuovo bilancio emendato dai vizi del precedente, egli legittimamente aspira.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23269 del 17 novembre 2005
«Ai sensi dell'art. 2446 c.c., l'assemblea è tenuta a deliberare la riduzione del capitale per perdite in proporzione delle perdite accertate: e ciò sia nel senso che non può ritenersi consentita una riduzione che superi l'ammontare di queste,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7799 del 15 aprile 2005
«Ne consegue che rientra nella giurisdizione del giudice ordinario la controversia avente ad oggetto la domanda di annullamento di provvedimenti comunali di non approvazione del bilancio e conseguente revoca degli amministratori di società per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7980 del 30 marzo 2007
«Fermo restando che è a carico dell'attore l'onere di fornire la prova del titolo posto a fondamento della domanda, stabilire se un determinato versamento tragga origine da un mutuo o se invece sia stato effettuato quale apporto del socio al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12534 del 26 agosto 2002
«...ingiuntivo in difetto della necessaria rappresentanza processuale dell'ente, difetto regolarmente e ritualmente rilevato d'ufficio dal giudice di merito, attenendo il vizio di legittimazione processuale alla regolare costituzione del giudizio).»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23019 del 31 ottobre 2007
«...rappresentante non può valere, essendosi ormai consumato il diritto di impugnazione, a sanare il vizio originario del ricorso, al quale si sarebbe potuto rimediare solo con la proposizione di un nuovo ricorso nei termini di cui all'art. 387 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28242 del 20 dicembre 2005
«La disposizione di cui all'art. 2504 quater c.c., richiamata anche per le operazioni di scissione dall'art. 2504 novies (oggi art. 2506 ter c.c.), secondo cui, una volta eseguita l'iscrizione dell'atto di fusione delle società, l'invalidità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8916 del 11 maggio 2004
«Le cooperative sociali di servizio di cui alla lettera a) dell'art. 1, comma primo legge 8 novembre 1991, n. 381 perseguono, al pari di ogni altra società cooperativa, lo scopo mutualistico, ancorché si tratti di mutualità esterna, trascendente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9513 del 8 settembre 1999
«...una maggiore dinamicità operativa anche nei confronti di terzi non soci, conciliando così il fine mutualistico con un'attività commerciale e con la conseguente possibilità per la cooperativa di cedere beni o servizi a terzi a fini di lucro.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12739 del 12 dicembre 1995
«Non contrasta con il fine mutualistico delle cooperative di lavoro nelle quali ii servizio svolto a favore dei soci consiste nell'acquisizione di occasioni di lavoro e di adeguata remunerazione mercé un'attività d'impresa svolta sul mercato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3114 del 3 aprile 1996
«Il consiglio d'amministrazione di una società cooperativa, pur avendo il potere di annullare d'ufficio le proprie delibere affette da un vizio originario, non può unilateralmente revocare una deliberazione di accettazione delle dichiarazioni di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13122 del 15 luglio 2004
«...tale termine (trenta giorni dalla comunicazione) stabilito a pena di decadenza per la proposizione di tale impugnazione, deve escludersi che eventuali vizi del provvedimento possano essere dedotti dalla parte interessata o rilevati dal giudice.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14655 del 15 ottobre 2002
«In tema di espulsione del socio dalla cooperativa, l'apprezzamento della sussistenza dei gravi motivi non è rimesso alla esclusiva discrezionalità degli organi associativi, giacché rientra tra i compiti del giudice del merito, adito in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9393 del 18 maggio 2004
«Ne consegue che le anticipazioni e gli esborsi effettuati dal socio nona titolo di conferimento e in conseguenza dell'obbligo inerente alla partecipazione alle spese comuni di organizzazione e di amministrazione, ma per il conseguimento dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2091 del 14 marzo 1990
«...di nullità, sotto il profilo della violazione dell'inderogabile principio dell'inscindibilità della titolarità della farmacia dalla titolarità della gestione del relativo servizio e dell'azienda (artt. 11 e 12 della L. 2 aprile 1968, n. 475).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10992 del 3 novembre 1998
«...ed immateriali che la compongono, per cui il cambiamento totale o parziale di questi ultimi non comporta sempre e necessariamente il contemporaneo cambiamento dell'azienda la quale ben può perseguire i suoi scopi con altri beni e servizi.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 301 del 14 gennaio 1981
«...nettamente dai beni che la compongono, onde l'alienazione totale o parziale di questi ultimi non comporta sempre e necessariamente il contemporaneo trasferimento dell'azienda, la quale ben può perseguire i suoi scopi con altri beni e servizi.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15210 del 19 luglio 2005
«...dotato di accessori, come entità non produttiva. L'accertamento di tali criteri ed il risultato della relativa indagine da parte del giudice di merito è incensurabile in sede di legittimità, se si prospetti immune da vizi logici e giuridici.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8034 del 13 giugno 2000
«Il concetto di ditta, volto a designare, genericamente ed unitariamente, il nome sotto cui l'imprenditore esercita l'impresa, non ha - salvo che essa venga usata anche come marchio - una diretta attinenza con i prodotti fabbricati o venduti o con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3604 del 28 aprile 1990
«...ditta o denominazione sociale in cui non sia presente la stessa parola), ma non è consentito usare quella parola anche come marchio, in funzione di presentazione immediata, o mediata attraverso forme pubblicitarie, dei prodotti o servizi offerti.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14684 del 25 giugno 2007
«In tema di marchi, l'uso anteriore di un segno distintivo, rilevante ai fini dell'esclusione della novità di un marchio successivamente registrato, è quello attinente alla sfera di prodotti o servizi cui sia riconducibile in funzione distintiva...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 813 del 14 gennaio 2011
«Il patto di non concorrenza, concluso ai sensi dell'art. 2596 c.c. e destinato a fissare una limitazione all'attività contrattuale verso una serie indeterminata di soggetti, tra cui accidentalmente anche la P.A., non integra di per sé il reato di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 988 del 21 gennaio 2004
«Esiste violazione del patto di non concorrenza disciplinato dall'art. 2596 c.c. quando l'obbligato intraprenda un'attività economica nell'ambito dello stesso mercato in cui opera l'imprenditore, che sia idonea a rivolgersi alla clientela immediata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12196 del 28 dicembre 1990
«Il cosiddetto obbligo di contrarre — stabilito dalla legge a carico degli imprenditori che esercitino servizi di interesse generale in regime di monopolio giuridico — comporta che l'imprenditore debba stipulare il contratto con chiunque faccia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7159 del 6 luglio 1990
«Nel contratto di fornitura di energia elettrica da parte dell'Enel (il quale, pur vertendosi in tema di servizio pubblico essenziale reso da un ente strumentale dello Stato, ha natura privatistica), deve ritenersi consentita la previsione di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6665 del 30 marzo 2005
«...rientra fra quelle che, gravando sul condominio, trovano la loro fonte di prova nei bilanci condominiali, derivando la stessa dalla prestazione di servizi di natura contrattuale resi in favore del consorziato di cui deve essere fornita la prova.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1642 del 12 marzo 1980
«La domanda, con la quale i partecipanti ad un consorzio per strada vicinale, non soggetta a servitù di pubblico transito, impugnano le deliberazioni del consorzio medesimo, resta devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario, tenuto conto che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3725 del 25 luglio 1978
«Conseguentemente il termine di trenta giorni per l'impugnazione ex art. 1137 c.c. opera solo per le deliberazioni annullabili, ossia viziate nel loro procedimento di formazione per inosservanza delle regole all'uopo stabilite dalla legge, dalle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4125 del 21 marzo 2003
«I consorzi di urbanizzazione (enti di diritto privato, costituiti da una pluralità di persone che, avendo in comune determinati bisogni o interessi, si aggregano fra loro allo scopo di soddisfarli mediante un'organizzazione sovraordinata),...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18206 del 21 agosto 2006
«...agricolo od il rapporto di connessione funzionale od economica, che si ritiene di poter stabilire tra il servizio di irrogazione del Consorzio di Bonifica e l'attività agricola dei proprietari dei terreni inclusi nel comprensorio di bonifica).»