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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 3431 del 21 giugno 2007
«L'assoggettamento degli atti di ritiro al giusto procedimento, principio prima affermato dalla giurisprudenza e poi fatto proprio dalla legge sul procedimento, presuppone logicamente che tra l'atto di annullamento o di revoca e l'atto ritirato sia...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 8 del 17 ottobre 2017
«Nella vigenza dell'art. 21 nonies, L. 7 agosto 1990, n. 241 - introdotto dalla L. 11 febbraio 2005, n. 15 - l'annullamento d'ufficio di un titolo edilizio in sanatoria, intervenuto ad una distanza temporale considerevole dal provvedimento...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 2774 del 15 maggio 2012
«L'art. 21 nonies L. 7 agosto 1990 n. 241 ha disciplinato i presupposti e le forme dell'annullamento d'ufficio, ma non ha modificato la natura del potere, e non lo ha trasformato da discrezionale in obbligatorio, né ha previsto un interesse...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 6695 del 14 settembre 2010
«Nel caso in cui la stazione appaltante, nel corso dei suoi lavori, riscontri vizi nel "modus procedendi" seguito che non hanno coinvolto l'intero procedimento ma solo singole fasi di esso, legittimamente può fare ricorso nel muoversi sul piano...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2351 del 18 maggio 2017
«... L'esercizio del potere di convalida presuppone un atto non ancora annullato (quale che sia stata la sede in cui l'annullamento è intervenuto), mancando, in difetto di ciò, lo stesso "oggetto" dell'esercizio del potere di autotutela...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2894 del 31 maggio 2007
«L'esercizio del potere di convalida mediante ratifica spettante all'organo competente, di cui all' art. 6, L. 18 marzo 1968 n. 249, sana con efficacia retroattiva l'atto viziato da incompetenza relativa, ancorché quest'ultimo sia oggetto di...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 6275 del 22 dicembre 2014
«La disciplina dell'annullamento d'ufficio contenuta nell'art. 1 comma 136 secondo periodo L. 30 dicembre 2004 n. 311 si configura, più che come norma speciale, come regolamentazione parziale e incompleta dell'esercizio del potere di autotutela,...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 2151 del 1 aprile 2019
«La disciplina dei rapporti tra giudice di primo grado e giudice d'appello ha natura indisponibile e comporta che, fermo restando l'onere di articolare specifici motivi di appello e il generale principio di conversione della nullità in motivi di...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1983 del 31 marzo 2011
«Anche se la domanda risarcitoria è proponibile in via autonoma, il giudice amministrativo deve tenere conto, nel merito, dell'imputabilità, alla condotta colpevole del danneggiato, della mancata proposizione di una domanda giudiziale di...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 2755 del 10 maggio 2011
«Alla luce dei principi del giusto processo e di effettività della tutela giurisdizionale, nonché dei principi dell'ordinamento comunitario, il giudice può anche non statuire gli effetti di annullamento degli atti impugnati e disporre unicamente...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 191 del 11 maggio 2006
«Diversamente, nel caso di occupazione usurpativa (che ricorre ove il fondo sia appreso in carenza "ab initio" della dichiarazione di pubblica utilità, nonché - secondo alcuni - anche nell'ipotesi di annullamento, con efficacia "ex tunc",...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 2394 del 12 aprile 2019
«La controversia promossa per ottenere l'annullamento del provvedimento di revoca di un finanziamento pubblico concerne una posizione di diritto soggettivo è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario tutte le volte in cui l'amministrazione...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3389 del 17 maggio 2019
«L'efficacia dell'annullamento di un atto amministrativo generale a contenuto normativo oltrepassa i soggetti che sono stati parti del giudizio o del procedimento di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, in quanto impedisce...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1520 del 5 marzo 2019
«Infatti, solo la sussistenza di profili ostativi all'atto della disposta assegnazione e la conseguenziale adozione di un atto di annullamento dell'assegnazione medesima possono configurare un'ipotesi di sussistenza della giurisdizione del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17586 del 4 settembre 2015
«Anche nell'assetto normativo scaturito dal codice del processo amministrativo, non è possibile ritenere che l'azione di risarcimento danni per affidamento incolpevole del beneficiario del provvedimento amministrativo emesso illegittimamente e poi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16957 del 27 giugno 2018
«Lgs. 2 luglio 2010 n. 104, il giudice amministrativo, nelle materie in cui non ha giurisdizione esclusiva, conosce, senza efficacia di giudicato, tutte le questioni pregiudiziali o incidentali relative a diritti, la cui risoluzione sia necessaria...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2290 del 26 aprile 2006
«La sospensione dei giudizio, disciplinata dall'art. 295 c.p.c., in quanto espressione dell'esigenza di ordine generale di ovviare a possibili contrasti fra giudicati - e in tal senso immanente nel sistema della giustizia amministrativa comprensivo...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 2 del 4 marzo 2011
«Il decreto del M.I.U.R., nella parte in cui sancisce nuovi criteri per la rinnovazione della procedura concorsuale in seguito alle intervenute statuizioni del Giudice Amministrativo, aventi origine da ricorsi promossi da concorrenti esclusi dal...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1697 del 15 marzo 2019
«...spese a carico dello Stato può anche essere adottata con separata decreto successivo alla decisione del ricorso. Conseguentemente, l'omessa pronunzia da parte del giudice di primo grado non costituisce dunque causa di annullamento della sentenza.»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 1010 del 4 settembre 1996
«Nei casi di silenzio rigetto sul ricorso gerarchico, oggetto del ricorso giurisdizionale non è il silenzio, ma il provvedimento di base impugnato con ricorso gerarchico, in quanto, nel caso di specie, il silenzio ha il valore legale tipico non di...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 4 del 27 febbraio 2019
«Posto che il termine per proporre il ricorso giurisdizionale decorre dalla piena conoscenza del provvedimento e dei suoi effetti lesivi e non dal momento in cui l'interessato abbia conoscenza della illegittimità del provvedimento accertata in sede...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 810 del 1 febbraio 2019
«Nel quadro della realizzazione della pretesa al bene della vita soddisfatta dall'accoglimento della domanda giudiziale, le parti che erano controinteressate nel giudizio di cognizione possono censurare le determinazioni, assunte in esecuzione del...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 4 del 13 aprile 2015
«Sulla base del principio della domanda che regola il processo amministrativo, il giudice amministrativo, ritenuta la fondatezza del ricorso, non può "ex officio" limitarsi a condannare l'Amministrazione al risarcimento dei danni conseguenti agli...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1928 del 29 marzo 2011
«L'azione di annullamento davanti al giudice amministrativo è soggetta a tre condizioni fondamentali: il c.d. titolo o possibilità giuridica dell'azione (cioè la posizione giuridica configurabile in astratto da una norma come di interesse...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1095 del 5 marzo 2015
«L'azione di annullamento proposta innanzi al giudice amministrativo è subordinata alla sussistenza di tre condizioni: a) la titolarità di una posizione giuridica, in astratto configurabile come interesse legittimo, inteso come posizione...»
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Consiglio di Stato, Sez. II, sentenza n. 3217 del 20 maggio 2019
«Se è vero che l'acclarata illegittimità del provvedimento amministrativo integra ai sensi degli artt. 2727 c.c. e 2729 c.c., il fatto costitutivo di una presunzione semplice in ordine alla sussistenza della colpa della P.A., è vero anche che...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 1739 del 18 marzo 2019
«In tema di danno da ritardo nell'azione di responsabilità per danni, il principio dispositivo e dell'onere della prova, sancito in generale dall'art. 2697, primo comma, cod. civ., opera con autonoma pienezza e non è temperato dal metodo...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 3 del 23 marzo 2011
«Sulla base di principi già desumibili dal quadro normativo precedente ed oggi recepiti dall'art. 30, comma 3, del codice del processo amministrativo, il Giudice amministrativo è chiamato a valutare, senza necessità di eccezione di parte ed...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 57 del 31 marzo 2015
«È manifestamente inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art. 30, comma 5, del decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104 (Attuazione dell'articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 6202 del 24 novembre 2011
«Il principio trasfuso nella formulazione di cui al comma 3 dell'art. 30, c.p.a., pur risultando principaliter riferibile al mancato esperimento dell'azione di annullamento avverso il medesimo atto della cui lesività inizialmente si discute,...»