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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18321 del 1 dicembre 2003
«In materia contrattuale, la clausola con la quale le parti rimettano ad un momento successivo alla conclusione del contratto la determinazione concordata della superficie del bene oggetto della prestazione costituisce elemento che rende...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13954 del 30 giugno 2005
«Con la clausola di arbitraggio, inserita in un negozio incompleto in uno dei suoi elementi, le parti demandano ad un terzo arbitratore la determinazione della prestazione, impegnandosi ad accettarla. Il terzo arbitratore, a meno che le parti si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10163 del 9 maggio 2011
«Il negozio fiduciario rientra nella categoria più generale dei negozi indiretti, caratterizzati dal fatto di realizzare un determinato effetto giuridico non in via diretta, bensì indiretta. Pertanto, poiché l'intestazione fiduciaria di un bene...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 6524 del 18 marzo 2009
«Ai fini della validità o della prova di un atto per cui il legislatore richiede la forma scritta senza indicare uno specifico mezzo di scrittura, non esistono vincoli in ordine alla scelta di tale mezzo; tuttavia, tale libertà non è assoluta, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 249 del 13 gennaio 1997
«La ratifica del dominus, prevista dall'art. 1399 primo comma c.c., è una dichiarazione di volontà unilaterale, che deve osservare la forma prescritta per il contratto concluso dal falsus procurator, ed ha carattere recettizio; perciò, per produrre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2349 del 21 marzo 1990
«L'atto scritto richiesto dalla legge ad substantiam per la validità dei negozi traslativi di diritti immobiliari deve essere rappresentato non da un qualsiasi documento da cui il contratto risulti in precedenza concluso, ma da uno scritto che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12411 del 19 novembre 1991
«Nei contratti a forma vincolata non occorre che la volontà negoziale sia manifestata da entrambi i contraenti contestualmente e contemporaneamente, per modo che il requisito della forma scritta ad substantiam , in caso di sottoscrizioni contenute...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7274 del 7 aprile 2005
«In tema di contratti aventi ad oggetto il trasferimento della proprietà immobiliare (e relativi preliminari), il requisito della forma scritta prevista ad substantiam comporta che l'atto scritto, costituendo lo strumento necessario ed...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22973 del 7 dicembre 2004
«II contratto con il quale l'amministrazione pubblica conferisce un incarico professionale deve essere redatto, a pena di nullità, in forma scritta, e non può essere concluso a distanza, a mezzo di corrispondenza, dovendo ritenersi tale modalità di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7913 del 30 maggio 2002
«I contratti stipulati iure privatorum dalla P.A. (nella specie, conferimento di incarico a professionista) devono essere stipulati, a pena di nullità, in forma scritta, al fine di identificarne con precisione il contenuto negoziale e consentire,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20623 del 24 settembre 2009
«L'accordo preliminare diretto alla cessione di cubatura - con cui una parte (proprietario cedente) si impegna a prestare il proprio consenso affinché la cubatura o parte di essa che, in base agli strumenti urbanistici, gli compete venga attribuita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17346 del 23 luglio 2009
«Nei contratti aventi ad oggetto il trasferimento di beni immobili, per i quali è richiesta la forma scritta "ad substantiam", qualora uno degli stipulanti agisca in nome e per conto di un soggetto diverso, la "contemplatio domini", pur non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10862 del 3 novembre 1995
«In tema di rifiuto ed omissione di atti di ufficio, gli atti che il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio deve compiere senza ritardo non sono quelli genericamente correlati a ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica o di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8937 del 29 ottobre 1994
«L'atto scritto, richiesto ad substantiam e non ad probationem per la validità dei contratti definitivi o preliminari di vendita di immobili, non può essere rappresentato da qualsiasi documento da cui risulti in precedenza concluso un contratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12634 del 9 giugno 2011
«Nel contratto preliminare di vendita d'immobile, ancorché siano previsti la consegna del bene e il pagamento del prezzo prima della stipula del contratto definitivo, non si verifica di per sé l'anticipazione di tutti gli effetti traslativi del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5749 del 10 marzo 2011
«Il d.l.vo 20 giugno 2005, n. 122 detta una disciplina di tutela dell'acquirente o del promissario acquirente di immobili da costruire in ragione dell'elevato rischio di inadempienze della parte alienante ovvero del pericolo di sottoposizione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17682 del 14 agosto 2007
«Al fine di stabilire se le parti abbiano concluso un contratto preliminare ovvero definitivo di compravendita, non sono decisive le espressioni usate (come, ad esempio, «preliminare» nell'intestazione del contratto ovvero «vende» nel testo),...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9079 del 21 giugno 2002
«Nel valutare se le parti abbiano concluso un contratto definitivo di compravendita o un semplice preliminare è necessario ricercare l'effettiva volontà delle parti, al di là della qualificazione da esse attribuita al contratto stesso. In...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3741 del 20 aprile 1994
«La clausola che differisce gli effetti di una scrittura privata di compravendita (nella specie, di un bene immobile), alla data della prevista stipulazione dell'atto pubblico non esclude il carattere definitivo della vendita, ma le attribuisce...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15959 del 16 agosto 2004
«Data la sostanziale diversità tra il recesso e la risoluzione consensuale del contratto, la prescrizione dell'uso della forma scritta pattuita per l'esercizio del recesso dal rapporto di agenzia non è estensibile — in mancanza di un'espressa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4861 del 14 aprile 2000
«La convenzione sulla forma scritta ad substantiam da adottare per un futuro contratto deve rivestire, ai sensi dell'articolo 1352 c.c., la forma scritta e pertanto lo scioglimento della medesima per mutuo consenso (o la rinunzia bilaterale alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 100 del 9 gennaio 1991
«Il patto che concerne l'adozione di una determinata forma per la futura conclusione di un contratto (o anche per porre validamente in essere un negozio unilaterale) non può estendersi in via analogica ad altre convenzioni non specificamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 766 del 9 febbraio 1982
«La revoca della clausola originaria prescrivente la forma scritta per il consenso di uno dei contraenti relativo a possibili vicende future del rapporto negoziale (nella specie: consenso del locatore per le modifiche dell'immobile locato) può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3579 del 22 febbraio 2005
«La clausola contrattuale che sottoponga il sorgere del diritto alla seconda parte del compenso, in favore del professionista incaricato da un Comune del progetto di un comparto P.E.E.P. — compenso la cui prima parte debba per contratto essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14198 del 28 luglio 2004
«La clausola contrattuale che sottoponga il sorgere del diritto al compenso, da parte del professionista incaricato del progetto di un'opera pubblica, all'intervenuto finanziamento dell'opera progettata, contiene una condizione mista che, con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2379 del 11 aprile 1985
«Allorché i contraenti si riferiscono essenzialmente ad un dato cronologico allo scopo di indicare il periodo di tempo entro il quale deve essere eseguita una determinata prestazione, dichiarando poi incidentalmente la finalità pratica sottesa alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5575 del 15 settembre 1983
«La condizione propriamente detta ( condicio facti ) è caratterizzata dall'incertezza dell'evento futuro dal quale si fa dipendere l'efficacia o la risoluzione del negozio e per tale ragione si distingue dal termine ancorché le parti abbiano fatto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10220 del 20 novembre 1996
«La condizione può ritenersi operante nell'interesse di una sola delle parti quando vi sia una espressa clausola contrattuale che disponga in tal senso o almeno una serie di elementi idonei ad indurre il convincimento che si tratti di una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4364 del 25 marzo 2003
«La previsione di una prestazione contrattuale come condizione sospensiva è inammissibile nei contratti ad effetti reali, come la compravendita, potendo questa, come qualunque contratto ad effetti reali, non spiegare gli effetti suoi propri sino a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17859 del 24 novembre 2003
«Poiché le parti possono, nell'ambito dell'autonomia privata, prevedere l'adempimento o l'inadempimento di una di esse quale evento condizionante l'efficacia del contratto sia in senso sospensivo che risolutivo, non configura una illegittima...»