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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10600 del 19 maggio 2005
«Al principio di ordine generale secondo cui tutte le pronunce giudiziali retroagiscono normalmente al momento della domanda, fanno eccezione le pronunce costitutive che tengono luogo dell'obbligo di concludere un contratto, le quali, essendo fonte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4922 del 8 marzo 2006
«In tema di prova documentale, il principio generale sancito dall'art. 2704 c.c. secondo cui la scrittura privata è opponibile ai terzi se abbia data certa, non è derogato dalle disposizioni dettate dall'art. 2652 nn. 2 e 3 c.c. che, nel regolare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8856 del 28 giugno 2001
«In tema di trascrizione, quali che siano stati i preliminari che abbiano dato luogo alla formazione dell'atto soggetto a detta forma di pubblicità, la nota trascrizione deve menzionare esclusivamente codesto atto, produttivo dell'effetto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6269 del 3 giugno 1995
«Nel caso di trasferimento in blocco di immobili le finalità previste dalla trascrizione sono realizzate anche quando nella relativa nota sono inseriti elementi di individuazione riferiti al complesso immobiliare che consentano comunque di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1942 del 23 febbraio 1998
«... Non è inficiata da alcun vizio di validità la nota che, tra l'altro, contenga una erronea indicazione della sede della persona giuridica acquirente, poiché, a mente dell'art. 2665 c.c., è da ritenersi causa di invalidità della nota de qua non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2671 del 23 aprile 1980
«La convalida del sequestro conservativo immobiliare autorizzato in corso di causa presuppone il semplice controllo formale della tempestiva trascrizione del provvedimento cautelare nella conservatoria dei registri immobiliari del luogo dei beni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15219 del 5 luglio 2007
«La consulenza tecnica d'ufficio è mezzo istruttorio (e non una prova vera e propria) sottratta alla disponibilità delle parti ed affidata al prudente apprezzamento del giudice di merito, rientrando nel suo potere discrezionale la valutazione di...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 29451 del 17 dicembre 2008
«In tema di imposta di registro, deve ritenersi, sulla base della normativa tributaria vigente, che il legislatore ha inteso ampliare il concetto di terzo cui fa riferimento l'art. 2704 c.c., comprendendovi anche l'Amministrazione finanziaria,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24320 del 22 novembre 2007
«La prova dell'anteriorità di un credito rispetto alla dichiarazione di fallimento è assoggettata all'applicazione dell'art. 2704 c.c. attesa la posizione di terzietà del curatore nei confronti dei creditori del fallito e degli altri creditori...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2707 del 8 marzo 1995
«Il creditore che chiede il riconoscimento di un suo credito nei riguardi del fallito è soggetto all'applicazione dell'art. 2704 c.c., in conseguenza del fatto che gli altri potenziali creditori ed il curatore del fallimento rivestono la qualità di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14297 del 30 ottobre 2000
«La regola, dettata dall'art. 2705, primo comma, c.c., secondo cui il telegramma ha l'efficacia probatoria di una scrittura privata se l'originale, che sia privo di sottoscrizione, sia stato consegnato o fatto consegnare all'ufficio postale dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9526 del 22 aprile 2010
«Il disconoscimento delle riproduzioni meccaniche di cui all'art. 2712 c.c., che fa perdere alle stesse la loro qualità di prova, pur non essendo soggetto ai limiti e alle modalità di cui all'art. 214 c.p.c., deve, tuttavia, essere chiaro,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28102 del 30 dicembre 2009
«I limiti di ammissibilità della prova testimoniale avente ad oggetto la stipulazione, dopo la formazione di un documento negoziale, di un patto aggiunto o contrario al contenuto dello stesso non sono dettati per ragioni di ordine pubblico ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3537 del 15 aprile 1996
«I patti aggiunti o contrari cui l'art. 2723 c.c. fa riferimento sono solo quelli che apportano alle clausole contrattuali stipulate in forma scritta aggiunte e modifiche, destinate a regolare diversamente per il futuro particolari aspetti del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 426 del 15 gennaio 2000
«L'art. 2724 n. 1 c.c., nel consentire in ogni caso la prova testimoniale in presenza di un «principio di prova scritta» — che sia tale da far apparire verosimile il fatto allegato — postula la esistenza di un nesso logico fra lo scritto ed il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2046 del 3 maggio 1978
«Al fine dell'ammissibilità della prova testimoniale a norma dell'art. 2774 n. i c.c., per la sussistenza di «un principio di prova per iscritto», l'indagine sulla verosimiglianza del fatto allegato rispetto a quello accertato dal documento, e,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7976 del 1 ottobre 1994
«Ai fini dell'ammissione della prova testimoniale ai sensi dell'art. 2724 c.c., la deduzione della impossibilità di procurarsi la prova scritta costituisce un onere della parte, che intenda giovarsene, per cui il giudice di merito non può rilevare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5019 del 30 maggio 1996
«Le dichiarazioni di scienza contenute in un atto invalido in quanto transazione, ben possono avere valore confessorio quando esse abbiano per oggetto la ricognizione di situazioni di fatto preesistenti o di situazioni giuridiche considerate però...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11881 del 6 agosto 2003
«La qualificazione giuridica del fatto esula dall'ambito della confessione, la quale può avere ad oggetto solo circostanze obiettive e non già opinioni o giudizi. (Nella specie la sentenza impugnata, contrariamente alle dichiarazioni rese dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13212 del 6 giugno 2006
«In tema di prova civile, la confessione giudiziale o stragiudiziale richiede una esplicita dichiarazione della parte o del suo rappresentante in ordine alla verità di fatti ad essa sfavorevoli o favorevoli all'altra parte, e, pur potendo desumersi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5752 del 11 giugno 1999
«In relazione al principio per cui il carattere complementare e sussidiario del giuramento suppletorio impone al giudice, prima di ammetterlo, di provvedere sugli altri mezzi di prova eventualmente richiesti dalle parti a fondamento della domanda o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4847 del 14 aprile 2000
«Il giuramento decisorio può essere deferito dal procuratore della parte solo se sia munito di mandato speciale; tale potere non è compreso nella facoltà — conferita nella procura rilasciata a margine dell'atto di citazione — di deferire «i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6911 del 15 luglio 1998
«Il divieto contenuto nell'art. 2739 c.c. di deferire il giuramento sopra un fatto illecito opera nei confronti dell'autore del fatto illecito e non anche del soggetto leso, dal momento per cui, qualora sia tale ultimo soggetto a prestare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5789 del 10 giugno 1998
«La parte che abbia deferito al legale rappresentante di una società il giuramento decisorio nella forma de veritate, invece che de scientia, con riferimento a fatti di cui lo stesso non sia stato autore o partecipe, non può dolersi del mancato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5163 del 4 maggio 1993
«Il giuramento può essere deferito con una formula de veritate anche nel caso in cui un fatto, non proprio della parte che è chiamata a giurare, debba essere «necessariamente» caduto sotto l'esperienza diretta dei suoi sensi o della sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7713 del 2 agosto 1990
«Il giuramento può essere deferito con una formula de ventate anche nel caso in cui un fatto, non proprio della parte che è chiamata a giurare, debba essere necessariamente caduto sotto l'esperienza diretta dei suoi sensi o della sua intelligenza;...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8090 del 28 aprile 2004
«Le riserve tecniche che figurano nella contabilità delle imprese di assicurazione e sono poste dalla legge in relazione esclusiva con l'adempimento delle obbligazioni assunte dall'impresa coi contratti cui si riferiscono, non costituiscono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4064 del 7 aprile 1995
«Il patto commissorio, vietato dall'art. 2744 c.c., è configurabile, con la conseguente sanzione di nullità, solo nella fase di costituzione o di attuazione del mutuo, con riferimento a patti coevi o successivi al contratto e non in relazione ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7882 del 27 settembre 1994
«Posto che il patto commissorio va definito come l'accordo con cui il debitore destina in proprietà definitiva al proprio creditore, a soddisfo parziale o totale del proprio debito, un bene in garanzia per l'ipotesi di propria inadempienza, senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2901 del 25 luglio 1975
«Ai fini dell'identificazione dell'oggetto del privilegio speciale (nella specie, quello derivante dall'art. 2778 n. 5 c.c., per tributi doganali), non può ritenersi che cose di genere non possano essere individuate attraverso le risultanze di un...»