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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14835 del 24 giugno 2009
«Il trattamento economico aggiuntivo attribuito ad un dirigente con il riconoscimento di determinati "benefit" (quali l'attribuzione di buoni mensa, l'uso dell'auto, l'uso di un cellulare) può, in base alle pattuizioni che lo prevedono e alle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27464 del 22 dicembre 2006
«...un singolo ramo di servizio; ufficio o reparto e che svolge la sua attività sotto il controllo dell'imprenditore o di un dirigente, con poteri di iniziativa circoscritti e con corrispondente limitazione di responsabilità (c.d. pseudo-dirigente).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12650 del 28 agosto 2003
«I tratti caratteristici dei dirigenti di aziende industriali sono: a) l'autonomia e la discrezionalità delle decisioni e la mancanza di una vera e propria dipendenza gerarchica; b) l'ampiezza delle funzioni tali da influire sulla conduzione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10635 del 5 luglio 2003
«...dirigente, riferita anche al procuratore quale ausiliario dell'imprenditore, aveva ritenuto, con motivazione immune da vizi logico-giuridici, che il lavoratore non avesse fornito la prova dei requisiti caratterizzanti la posizione del dirigente).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1806 del 23 febbraio 1994
«...direttive preposti a determinati uffici o servizi per il fatto che questa consiste nell'attività di attuare, determinare e curare l'esecuzione delle direttive generali dell'imprenditore o dei dirigenti dell'azienda in un ramo o servizio di questa.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7664 del 20 agosto 1996
«La qualifica dell'impiegato con funzioni direttive presuppone che il dipendente sia preposto ad un ramo o ad un singolo settore, ovvero ad un servizio, dell'azienda, con attribuzione sia di poteri gerarchici su altri dipendenti, sia di poteri di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23061 del 5 novembre 2007
«Tale principio trova applicazione solo in quanto non preveda diversamente la contrattazione collettiva, la quale può attribuire rilevanza sospensiva del periodo di prova a dati eventi che accadano durante il periodo medesimo.(Nella specie, il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19558 del 13 settembre 2006
«Il licenziamento intimato nel corso o al termine del periodo di prova, avendo natura discrezionale, non deve essere motivato, salvo che la motivazione sia imposta, a tutela del lavoratore, dalla contrattazione collettiva. Tuttavia, in nessun caso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11934 del 18 novembre 1995
«In ipotesi di recesso del datore di lavoro prima del compimento del periodo di prova del lavoratore, la declaratoria della sua illegittimità non comporta che il contratto di lavoro debba ormai essere considerato come stabilmente costituito, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 402 del 17 gennaio 1998
«...dell'esperimento stesso; ma tale motivo estraneo all'esperimento non costituisce di per sè solo motivo illecito ex art. 1345 c.c., né è a quest'ultimo equiparabile quanto all'idoneità ad inficiare il recesso come affetto da vizio di nullità.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13256 del 31 maggio 2010
«Nell'ipotesi in cui il datore di lavoro si trovi nell'impossibilità di ricevere la prestazione lavorativa per causa a lui non imputabile (nella specie, per l'adesione ad uno sciopero da parte della stragrande maggioranza del personale dipendente e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10527 del 30 aprile 2010
«In tema di risarcimento del danno subito dal dipendente postale, collocato in quiescenza per raggiungimento della massima anzianità contributiva, in conseguenza della declaratoria di nullità della previsione contrattuale secondo cui il rapporto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22863 del 9 settembre 2008
«Ove il procedimento disciplinare si concluda in senso sfavorevole al dipendente con l'adozione della sanzione del licenziamento, la precedente sospensione dal servizio - pur strutturalmente e funzionalmente autonoma rispetto al provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 974 del 1 febbraio 1997
«Conseguentemente l'autonomia privata non subisce, in linea generale, limiti alla determinazione del quantum dovuto e dei presupposti e requisiti di erogazione, né al riguardo è invocabile (tanto più per il carattere contrattuale della disciplina)...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11293 del 28 agosto 2000
«Nella determinazione della giusta retribuzione a norma dell'art. 36 Cost., può assumere rilevanza anche l'anzianità di servizio del lavoratore, sul presupposto di una correlazione tra anzianità di servizio e qualità della prestazione resa, e il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7379 del 9 agosto 1996
«...di ogni automatismo nella loro applicazione, la giusta retribuzione deve essere adeguata in proporzione all'acquisita anzianità di servizio, atteso che la prestazione di lavoro, di norma, migliora qualitativamente per effetto dell'esperienza.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10636 del 9 maggio 2006
«Posto che le indennità aventi natura retributiva possono anche svolgere la funzione di compensare particolari disagi o di compensare forfettariamente oneri economici, la qualificazione come retributiva di un'indennità di mensa prevista da un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11607 del 2 agosto 2002
«Pertanto, il premio di fedeltà originariamente corrisposto in modo spontaneo ai dipendenti (nella specie, della Fiat SpA), trasformandosi, per effetto dell'inequivoco comportamento delle parti, (consistente nell'attribuzione della erogazione da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9764 del 25 luglio 2000
«...della maggiorazione per il lavoro festivo. (Fattispecie in materia di trattamento economico del personale del Comune di Roma addetto al servizio della nettezza urbana assunto dall'azienda municipalizzata Amnu - ora Ama - dopo la sua istituzione).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11137 del 5 novembre 1998
«L'inesistenza di un principio di onnicomprensività della retribuzione comporta che un certo emolumento non possa, in mancanza di una previsione esplicita di legge o di contratto collettivo, essere incluso nella base di calcolo di altri istituti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5826 del 26 maggio 1995
«...di servizio prestabiliti, restano nondimeno straordinarie, salvo che non sia riscontrabile un patto specifico inteso a qualificare come orario ordinario quello che costituisce prolungamento dell'orario normale stabilito per legge o per contratto.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20231 del 24 settembre 2010
«...a un medesimo gruppo non comporta il venir meno dell'autonomia delle singole società, dotate di personalità giuridica distinta e alle quali, quindi, continuano a far capo i rapporti di lavoro del personale in servizio presso le diverse imprese.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7045 del 24 marzo 2010
«Il trasferimento del lavoratore ad una sede di lavoro diversa da quella dove prestava precedentemente servizio, pur potendo essere previsto come sanzione disciplinare dalla contrattazione collettiva, la quale è abilitata a individuare sanzioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23744 del 17 settembre 2008
«...- tra cui il danno da deterioramento delle capacità professionali non esercitate - derivati dall'impossibilità di svolgere, per molti anni, il servizio presso l'ambulatorio della ASL convenzionata per inidoneità dei locali e della strumentazione).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8596 del 5 aprile 2007
«La disposizione dell'art. 2103 c.c. sulla regolamentazione delle mansioni del lavoratore e sul divieto del declassamento di dette mansioni va interpretata — stante le. statuizioni di cui alla sentenza delle Sezioni unite n. 25033 del 2006, ed in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7453 del 12 aprile 2005
«In tema di mansioni diverse da quelle dell'assunzione, la equivalenza fra le nuove mansioni e quelle precedenti — che legittima lo jus variandi del datore di lavoro, a norma della disciplina legale in materia (art. 2103 c.c., come sostituito...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9228 del 7 luglio 2001
«La circostanza che un lavoratore (nella specie, giornalista della Rai con qualifica di caposervizio) sia privato delle mansioni rende configurabile un danno a carico dello stesso, consistente nell'impoverimento delle sue capacità professionali...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14875 del 6 luglio 2011
«Il trasferimento del lavoratore ad una sede di lavoro diversa da quella dove prestava precedentemente servizio, ove non si ricolleghi all'esercizio, atipico, della potestà disciplinare del datore di lavoro ma a ragioni tecniche ed organizzative,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28282 del 31 dicembre 2009
«...di un insegnante, nell'ambito del medesimo circolo didattico, per esigenze organizzative e di servizio, qualora si verifichi una situazione di conflittualità tra il medesimo docente e i genitori degli alunni del plesso scolastico di provenienza.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24658 del 6 ottobre 2008
«...di un servizio di vigilanza dalla sede di Gallipoli a quella di Lecce, che durava da oltre un anno, potesse qualificarsi come mera trasferta o missione, attesa l'asserita esigenza aziendale di rafforzare l'organico della sede di destinazione).»