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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22542 del 26 ottobre 2007
«Qualora la parte abbia nominato due difensori, con poteri anche disgiunti, la morte del procuratore domiciliatario comporta automaticamente l'inefficacia dell'elezione di domicilio, con la conseguenza che la notifica degli atti non può più...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16102 del 20 luglio 2007
«La parte che chiede la notifica di atti ad una persona giuridica ha l'onere d'indicarne la denominazione e la sede (quali risultano dall'atto costitutivo e dallo statuto), in modo da consentire senza incertezza l'identificazione dell'ente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3355 del 7 aprile 1987
«Il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo non costituisce un processo autonomo, completamente avulso e separato dal procedimento sommario di ingiunzione, ma solo l'ulteriore sviluppo, sia pure eventuale, della fase monitoria, caratterizzato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9921 del 5 maggio 2011
«La procura alle liti conferita al difensore in calce alla copia notificata del decreto ingiuntivo (o dell'atto di citazione), anche se priva di data certa e dell'indicazione nominativa del difensore, deve ritenersi valida se l'atto di opposizione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2413 del 2 marzo 1995
«Nella fase d'appello del processo del lavoro, nella quale non esiste una fase istruttoria e quindi non viene nominato alcun giudice istruttore, ma solo un relatore, non è applicabile il principio dell'immutabilità del giudice istruttore, sancito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4766 del 3 aprile 2002
«È revocabile e modificabile l'ordinanza con cui il collegio, cui sia stata rimessa la causa nel processo d'appello, disponga per l'ulteriore istruttoria nominando C.T.U., a nulla rilevando che la modifica, relativa nella specie al quesito apposto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5777 del 10 giugno 1998
«Rientra nei poteri discrezionali del giudice di merito la valutazione dell'opportunità di disporre indagini tecniche suppletive o integrative di quelle già espletate, di sentire a chiarimenti il consulente tecnico di ufficio ovvero di disporre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5888 del 9 novembre 1982
«In tema di consulenza tecnica, è consentito al giudice del merito, quando, con apprezzamento insindacabile, lo ritenga utile ai fini della decisione, disporre l'integrazione delle indagini espletate con altri accertamenti, o addirittura la...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 21149 del 17 settembre 2013
«La mancata esplicitazione dei gravi motivi previsti dall'art. 196 c.p.c. per disporre la sostituzione del consulente tecnico d'ufficio già nominato integra una nullità a rilevanza variabile, ai sensi dell'art. 156, secondo comma, c.p.c., la quale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7013 del 13 aprile 2004
«Il giudice d'appello non ha l'obbligo di rinnovare la consulenza tecnica, tuttavia, ove siano dedotte nuove malattie o aggravamenti di quelle già denunciate, oppure se il giudice ritenga di dover dissentire dalle conclusioni espresse dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 627 del 26 gennaio 1984
«Il giudice di appello ha il dovere di motivare dettagliatamente quando avverso la consulenza d'ufficio, che intenda condividere, siano state mosse dalle parti argomentazioni critiche, tali da determinare, ove fondate, un giudizio diverso dal...»
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Cassazione civile, sentenza n. 786 del 20 aprile 1962
«Nel caso in cui l'accertamento tecnico debba eseguirsi lontano dalla sede giudiziaria competente per la definizione della controversia, il giudice istruttore bene può delegare, per la nomina del consulente tecnico, il pretore del mandamento in cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4881 del 8 marzo 1994
«Il fatto che il diritto di impugnazione sia attribuito dalla legge a più soggetti (alle parti ed ai rispettivi difensori) comporta che ciascuno di tali soggetti (ed anche ciascun difensore, quando l'interessato ne abbia nominato più di uno) può...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2282 del 28 settembre 1999
«La semplice nomina, conferita dall'imputato al difensore di fiducia ai sensi dell'art. 96 c.p.p., senza espressa attribuzione della facoltà di impugnare l'eventuale sentenza di condanna pronunciata in sua contumacia, è un atto diverso e non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11789 del 13 novembre 1998
«In tema di impugnazioni del contumace, qualora l'appello venga proposto da difensore cui la nomina sia stata conferita con dichiarazione posta in calce all'atto di gravame, essa può essere considerata equivalente allo specifico mandato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3863 del 10 febbraio 1998
«In caso di impugnazioni di sentenze contumaciali da parte del difensore, questi deve essere munito di specifico mandato rilasciato dall'interessato con la nomina, o anche successivamente, ma comunque entro il termine utile per proporre la detta...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 47 del 7 marzo 1996
«Lo specifico mandato ad impugnare le sentenze contumaciali può essere rilasciato al difensore anche prima della pronuncia del provvedimento da impugnare. (Nella specie la Corte ha ritenuto ammissibile l'impugnazione avverso una sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1951 del 10 maggio 1995
«Lo specifico mandato ad impugnare, del quale il difensore dell'imputato contumace deve essere munito, ai sensi dell'art. 571, comma 3, c.p.p., deve essere rilasciato nelle stesse forme previste dall'art. 96 c.p.p. per la nomina del difensore. Non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1318 del 3 febbraio 1993
«Nel caso di ispezione giudiziale compiuta, con la continua assistenza di un consulente tecnico appositamente nominato (art. 259 c.p.c.), si verifica una tale compenetrazione dei due mezzi di istruzione probatoria da rendere inconcepibile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12463 del 10 novembre 1999
«Il procedimento di rendiconto di cui agli artt. 263 ss. c.p.c. è fondato sul presupposto dell'esistenza dell'obbligo legale o negoziale di una delle parti di rendere il conto all'altra, facendo conoscere il risultato della propria attività in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18564 del 9 settembre 2011
«In tema di intervento da parte del terzo nei giudizi trattati dalle sezioni stralcio dei tribunali ordinari, la disposizione di cui all'art. 268 c.p.c., che non consente, in generale, tale eventualità dopo la rimessione della causa al collegio, va...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4225 del 13 aprile 1995
«Al fine di stabilire se un provvedimento abbia o meno carattere di ordinanza o di sentenza e sia quindi o meno soggetto ai mezzi di impugnazione previsti per quest'ultima deve aversi riguardo non alla sua forma esteriore o alla denominazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11143 del 26 ottobre 1995
«Le somme pagate in esecuzione della sentenza di primo grado provvisoriamente esecutiva, ai sensi del previgente art. 282 c.p.c., che, in conseguenza della riforma di detta sentenza da parte del giudice d'appello, debbono essere restituite...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1604 del 25 giugno 1949
«La sentenza che in se congloba, sia pure ibridamente, decisioni di merito e provvedimenti istruttori, per la parte relativa a quest'ultimi cade sotto la disciplina dell'art. 289 c.p.c. il quale si applica a qualsiasi provvedimento istruttorio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7406 del 25 febbraio 2002
«Le sommarie trascrizioni, effettuate a norma dell'art. 268, comma 2, c.p.p., delle conversazioni intercettate nei verbali redatti dalla polizia giudiziaria, possono essere utilizzate, in sede cautelare, come fonte dei gravi indizi di colpevolezza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2381 del 11 marzo 1993
«Il valore sintomatico della paternità dell'azione, nella causale, è connaturato alla sua diretta partecipazione al processo formativo della volontà di una condotta. Come tale, il movente ha non solo la capacità di esaltare gli elementi indiziari...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10852 del 5 dicembre 1996
«La rinnovazione della notifica nulla, di cui all'art. 291, primo comma, c.p.c., consiste nella reiterazione di un atto, destinato a sovrapporsi a quello già posto in esame, al fine di preservarne gli effetti, che vengono quindi ad avere la propria...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35345 del 21 ottobre 2002
«L'atto di appello del pubblico ministero in materia cautelare può essere presentato, a norma dell'art. 582 c.p.p., richiamato dal combinato disposto degli artt. 309 comma 4 e 310 comma 2 c.p.p., anche a mezzo di persona incaricata addetta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1282 del 6 maggio 1999
«È ammissibile, ai sensi dell'art. 111, comma 2, Cost., il ricorso per cassazione avverso il decreto della corte d'appello che — pronunciando in sede di gravame contro il provvedimento del tribunale emesso ai sensi dell'art. 2 octies, comma 7,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 992 del 16 luglio 1998
«È inammissibile il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111, comma secondo, Cost. avverso il decreto della corte d'appello che — pronunciando in sede di gravame contro il provvedimento del tribunale, emesso ai sensi dell'art. 2 octies, comma...»