-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3811 del 25 febbraio 2004
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. differisce da quella ordinaria, in quanto presuppone non solo il fatto materiale dell'esecuzione di un'opera o di una prestazione vantaggiosa per l'Amministrazione stessa, ma anche il...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9348 del 27 giugno 2002
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della pubblica amministrazione differisce da quella ordinaria in quanto non è sufficiente il fatto materiale dell'esecuzione di un'opera o di una prestazione vantaggiosa per l'ente pubblico, che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20454 del 21 ottobre 2005
«Al fine di affermare in concreto la sussistenza della responsabilità extracontrattuale della P.A. per esercizio illegittimo della funzione pubblica non può prescindersi dal requisito soggettivo richiesto dall'art. 2043 c.c. e cioè...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12593 del 24 maggio 2010
«Il danno non patrimoniale derivante dalla lesione dell'integrità fisica del lavoratore, identificato nella sommatoria di danno biologico
(all'integrità fisica) e danno morale (consistente nella sofferenza per l'ingiuria fisica subita), non...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4020 del 23 febbraio 2006
«In caso di illecito lesivo dell'integrità psicofisica della persona, il giudice è tenuto a verificare se le lesioni accertate, oltre ad incidere sulla salute del soggetto, abbiano anche ridotto la sua capacità lavorativa specifica, con riduzione,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1954 del 10 marzo 1990
«In caso di evento lesivo dell'integrità personale, il danno biologico e quello patrimoniale attengono a due distinte sfere di riferimento, il primo riguardando il cosiddetto diritto alla salute ed il secondo attenendo alla capacità di produrre...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7115 del 6 aprile 2005
«In tema di contrattazione collettiva, le cosiddette «ipotesi di accordo» possono non rappresentare la mera documentazione dello stato finale raggiunto dalle trattative, ma costituire espressione di un'effettiva volontà contrattuale, trovando...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23614 del 22 novembre 2010
«In tema di rapporto di lavoro subordinato, le obbligazioni delle parti si inseriscono all'interno di un rapporto contrattuale sinallagmatico di carattere continuativo che rende inapplicabile il principio, valido per le obbligazioni unilaterali,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17274 del 28 agosto 2004
«Qualora il giudice di merito, nel fissare i parametri per la retribuzione adeguata ai sensi dell'art. 36 Cost., fa riferimento alla paga base e alla contingenza prevista dalla contrattazione collettiva, fornisce valida giustificazione del criterio...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7752 del 17 maggio 2003
«Nel rapporto di lavoro subordinato la retribuzione prevista dal contratto collettivo acquista, pur solo in via generale, una «presunzione» di adeguatezza ai principi di proporzionalità e sufficienza, che investe le disposizioni economiche dello...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3749 del 28 marzo 2000
«Ove si adotti, quale parametro per la determinazione della giusta retribuzione, un contratto collettivo non vincolante fra le parti, il solo fatto del mancato adeguamento, da parte del datore di lavoro, di indennità accessorie corrisposte al...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8255 del 7 aprile 2010
«Il patto di conglobamento nei compensi corrisposti per le prestazioni lavorative di corrispettivi ulteriormente dovuti al lavoratore subordinato per legge o per contratto (quali la tredicesima mensilità, il compenso per le ferie e per le...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11137 del 5 novembre 1998
«L'inesistenza di un principio di onnicomprensività della retribuzione comporta che un certo emolumento non possa, in mancanza di una previsione esplicita di legge o di contratto collettivo, essere incluso nella base di calcolo di altri istituti...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20980 del 30 settembre 2009
«In caso di accertato demansionamento professionale, la liquidazione del danno alla professionalità del lavoratore non può prescindere dalla prova del danno e del relativo nesso causale con l'asserito demansionamento, ferma la necessità di evitare,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15889 del 14 agosto 2004
«L'istituto della trasferta presuppone che lo spostamento del lavoratore sia determinato da fatti occasionali e contingenti, implicanti di volta in volta singole decisioni del datore di lavoro, mentre la prolungata permanenza in varie sedi di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15781 del 16 luglio 2007
«E del tutto legittima perché non si pone in contrasto né con l'art. 36 Cost. né con l'art. 2108 c.c. la condotta del datore di lavoro che — in presenza della contrattazione che predetermini, nell'esercizio dell'autonomia delle organizzazioni...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2645 del 7 febbraio 2007
«In ossequio alla norma dell'art. 2108 c.c. per la quale il lavoro straordinario deve essere compensato con un aumento di retribuzione rispetto al lavoro ordinario, nel determinare i criteri di calcolo di tale compenso, il giudice, in assenza di un...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2455 del 4 marzo 2000
«In relazione al lavoro prestato oltre il sesto giorno consecutivo, va tenuto distinto il danno da «usura psico-fisica», conseguente alla mancata fruizione del riposo dopo sei giorni di lavoro, dall'ulteriore danno alla salute o danno biologico,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7432 del 13 luglio 1999
«Ancorché nel nostro ordinamento la retribuzione durante il periodo feriale sia garantita da norma costituzionale (art. 36, comma 3, Cost.) oltre che da norma codicistica (art. 2109 c.c.), poiché queste fonti legali non contengono alcuna previsione...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4069 del 19 febbraio 2009
«Il principio secondo cui la determinazione del t.f.r. va fatta secondo i criteri previsti dall'art. 2120 c.c. è del tutto inderogabile dalle parti, con la conseguenza che vanno inclusi nella base di calcolo tutti gli emolumenti riferiti ad eventi...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20269 del 27 settembre 2010
«Il principio dell'inderogabilità dei minimi tariffari, stabilito dall'art. 24 della legge 13 giugno 1942, n. 794, sugli onorari di avvocato e procuratore, non trova applicazione nel caso di rinuncia, totale o parziale, alle competenze...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22087 del 22 ottobre 2007
«In tema di liquidazione del compenso per l'esercizio della professione forense, è il cliente che deve fornire la prova che l'avvocato abbia svolto l'attività difensionale affidatagli con imperizia o comunque con impegno inferiore alla comune...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8160 del 15 giugno 2001
«La parcella dell'avvocato costituisce una dichiarazione unilaterale assistita da una presunzione di veridicità, in quanto l'iscrizione all'albo del professionista è una garanzia della sua personalità; pertanto, le «poste» o «voci» in essa...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2438 del 30 gennaio 2009
«Nella società personale contratta per un tempo determinato, il recesso di uno dei soci, che non venga esercitato nè per giusta causa, nè nei casi previsti dal contratto sociale, comporta la modificazione del medesimo contratto e, pertanto,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 368 del 11 gennaio 2005
«La nota di trascrizione di un atto tra vivi relativo ad un bene immobile deve contenere, ai sensi dell'art. 2659, n. 4, c.c., le indicazioni riguardanti la natura e la situazione dei beni a cui si riferisce il titolo, le quali debbono consentire...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8964 del 5 luglio 2000
«Per stabilire se ed in quali limiti un determinato atto o una domanda giudiziale trascritti siano opponibili ai terzi, occorre aver riguardo esclusivamente al contenuto della nota di trascrizione, dovendo le indicazioni riportate nella nota stessa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8460 del 11 aprile 2006
«In tema di trascrizione, ai sensi dell'art. 2665 c.c. l'omessa indicazione dei dati catastali degli immobili non determina l'invalidità della relativa nota di trascrizione, atteso che l'eventuale carenza di detti estremi non assume rilievo se non...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12769 del 2 settembre 2003
«I prospetti paga hanno piena efficacia di prova legale nei soli casi in cui, quale riconoscimento puro e semplice della verità di fatti sfavorevoli alla parte dichiarante, e cioè l'imprenditore, assumono carattere di univocità ed...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2574 del 17 marzo 1994
«La confessione giudiziale ha piena efficacia di prova legale solo quando, quale riconoscimento puro e semplice della verità di fatti sfavorevoli alla parte dichiarante, assume carattere di univocità e di incontrovertibilità, vincolante per il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6849 del 24 marzo 2011
«Ai compensi dovuti ad un avvocato per lo svolgimento della sua attività professionale in materia giudiziale civile è applicabile il privilegio generale sui mobili a norma dell'art. 2751 bis , n. 2, c.c. con riferimento alle voci qualificabili...»