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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10298 del 16 luglio 2002
«In tema di interpretazione del contratto, qualora la medesima vicenda negoziale ed i relativi effetti abbiano formato oggetto di due o più atti scritti, il giudice è tenuto, giusta disposto dell'art. 1363 c.c., ad esaminare tutte le convenzioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 634 del 30 gennaio 1990
«In tema di prelazione agraria, l'art. 8 della L. 26 maggio 1965, n. 590 — che richiede determinati requisiti in capo al soggetto che intende esercitare il detto diritto — avendo la finalità di far coincidere, nella stessa persona, per un interesse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6170 del 22 marzo 2005
«A norma dell'art. 1421 c.c. il giudice deve rilevare d'ufficio le nullità negoziali, non solo se sia stata proposta azione di esatto adempimento, ma anche se sia stata proposta azione di risoluzione o di annullamento o di rescissione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6506 del 4 novembre 1983
«La prova della sussistenza della incapacità naturale al momento della conclusione del contratto incombe a chi ne chieda l'annullamento. A tal fine può essere utilizzato qualsiasi mezzo probatorio ed il rigoroso criterio della dimostrazione circa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3913 del 21 novembre 1975
«Nell'ipotesi di annullamento del contratto per incapacità di uno dei contraenti non occorre accertare, ai fini della restituzione della prestazione eseguita, che il contraente fosse o no incapace al momento in cui la riceveva, ma è sufficiente che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16663 del 19 giugno 2008
«La differenza ontologica esistente tra la figura dell'errore, in cui la falsa rappresentazione della realtà che inficia il processo di formazione della volontà è endogena alla volontà stessa, e quella del dolo, in cui essa è esogena, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22900 del 11 novembre 2005
«La domanda di annullamento di un contratto fondata sulla contestuale allegazione dei vizi di errore, dolo e violenza si rende inammissibile, stante l'inconciliabilità dei rispettivi elementi costitutivi, perché la falsa rappresentazione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17902 del 4 settembre 2004
«Stante la natura negoziale dell'accordo che dà sostanza e fondamento alla separazione consensuale tra coniugi, e non essendo ravvisabile, nell'atto di omologazione, una funzione sostituiva o integrativa della volontà delle parti, ma rappresentando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10815 del 8 giugno 2004
«La parte che deduce di essere incorsa in un errore di fatto sulla natura di un contratto e ne chiede l'annullamento deve indicare quale altro contratto intendeva concludere, mentre per l'errore sull'oggetto deve dimostrare che l'errore cade...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5313 del 4 aprile 2003
«In tema di contratti, le domande giudiziali di annullamento e di risoluzione possono essere proposte in via alternativa perché, sebbene entrambe aventi ad oggetto lo scioglimento di un vincolo giuridico, sono affidate ad azioni distinte e basate...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2104 del 12 febbraio 2003
«Il dolo che vizia la volontà e causa l'annullamento del contratto implica la conoscenza da parte dell'agente delle false rappresentazioni che si producono nella vittima ed il convincimento che sia possibile determinare con artifici, menzogne e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3504 del 23 ottobre 1975
«Qualora la cosa venduta sia gravata da oneri o da diritti di terzi di cui il compratore non aveva conoscenza, questi può esercitare le azioni di garanzia previste specificamente per la vendita dagli artt. 1484 e 1489 c.c., ma non l'azione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5429 del 13 marzo 2006
«La parte che chiede l'annullamento del contratto per errore essenziale sulle qualità del bene ha l'onere di dedurre e provare, in caso di contestazione, i fatti dai quali tale qualità risulta, nonché l'essenzialità dell'errore e la sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12784 del 18 novembre 1999
«In tema di annullamento del contratto per errore essenziale e riconoscibile dalla controparte, quando il dichiarante sia stato avvisato dell'errore da parte del destinatario della manifestazione di volontà, quest'ultima non può ritenersi viziata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9777 del 1 ottobre 1993
«In tema di annullamento del contratto per errore, le disposizioni che di tal vizio richiedono oltre che il carattere essenziale (cioè tale da determinare la parte a concludere il contratto stesso), anche quello della riconoscibilità dall'altro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2518 del 28 marzo 1990
«In tema di annullamento del contratto per errore è necessario accertare, da un lato, se la parte caduta in errore si sia indotta alla stipula del contratto in base ad una distorta rappresentazione della realtà, determinante nell'indurlo a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5457 del 8 novembre 1985
«Qualora il contenuto del contratto, come appare stipulato, non corrisponda alla comune reale volontà delle parti — sia che l'erronea formulazione o trascrizione debba ascriversi alle parti medesime o ad un terzo loro incaricato ed ancorché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2844 del 7 maggio 1982
«L'errore di fatto o di diritto, quale causa di annullamento del contratto, deve essere, oltre che essenziale, cioè tale da determinare la parte a concludere il contratto, anche riconoscibile dall'altro contraente, nel senso che questi, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4402 del 15 ottobre 1977
«Qualora la lettera di una clausola contrattuale risulti non corrispondente all'effettiva comune intenzione delle parti, come desumibile dal ricorso alle norme ermeneutiche di cui agli artt. 1362 e segg. c.c., non si verte in ipotesi di errore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16031 del 19 luglio 2007
«Pertanto, non è configurabile un'azione di annullamento della compravendita basata su una pretesa revisione del prezzo tramite la revisione di atti contabili (bilancio e conto profitti e perdite) per dimostrare quello che non è altro che un errore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19558 del 19 dicembre 2003
«In tema di ermeneutica contrattuale, qualora il contenuto del contratto, sì come risulta materialmente redatto, non corrisponda, quanto alle espressioni usate, alla comune, .reale volontà delle parti, per erronea formulazione, redazione o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5139 del 3 aprile 2003
«L'annullamento della transazione su pretesa temeraria, ai sensi dell'art. 1971 c.c., presuppone la presenza di due elementi, uno obiettivo ed uno soggettivo: che la pretesa fatta valere dalla parte nei cui confronti si chiede l'annullamento sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 985 del 2 febbraio 1998
«La scusabilità dell'errore che abbia viziato la volontà di uno dei contraenti al momento della conclusione del contratto è irrilevante ai fini dell'azione di annullamento, dovendosi avere riguardo alla riconoscibilità dell'errore da parte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8290 del 24 luglio 1993
«L'errore sul valore della cosa oggetto della compravendita può dar luogo, se ne ricorrono i presupposti, all'azione di rescissione per lesione e non a quella di annullamento del contratto per vizi della volontà.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 98 del 10 gennaio 1975
«Poiché il requisito dell'essenzialità dell'errore deve essere determinato con criteri oggettivi, non è causa di annullamento del negozio l'eventuale errato apprezzamento soggettivo, in contrasto con la realtà oggettiva, di un elemento contrattuale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3892 del 29 giugno 1985
«La presunzione di conoscenza delle norme giuridiche ( ignorantia legis non excusat ) non può essere invocata per escludere la configurabilità e la rilevanza, ai fini dell'annullamento del contratto, di un errore vizio della volontà determinato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 980 del 1 febbraio 1991
«Pertanto il giudice del merito davanti al quale venga impugnato un contratto per errore non può limitarsi a stabilire se, con riguardo alla dichiarazione dell'errante, egli abbia realmente stipulato alla stregua di una falsa conoscenza della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9243 del 9 aprile 2008
«L'errore nella dichiarazione o nella sua trasmissione da parte della persona o dell'ufficio che nè è stato incaricato, regolato dagli artt. 1432 e 1433 c.c., deve essere sempre preceduto dall'interpretazione del contratto, perché quando è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 206 del 19 gennaio 1973
«Ai fini dell'annullamento del contratto a norma dell'art. 1433 c.c. occorre una discordanza tra volere interno e manifestazione, che costituisce il presupposto per la configurabilità dell'errore ostativo.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8430 del 21 giugno 2000
«Conseguentemente, non è di per sé sola riconducibile al timore prodotto da violenza altrui la rappresentazione interna di un pericolo di danno, anche se non conseguente ad un processo psicologico puramente interno e connessa, invece, a circostanze...»