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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10455 del 7 marzo 2018
«Il provvedimento di archiviazione per particolare tenuità del fatto, pronunciato ai sensi dell'art. 411, comma 1, cod. proc. pen., è nullo se emesso senza l'osservanza della speciale procedura prevista al comma 1-bis di detta norma, non essendo le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6959 del 13 febbraio 2018
«Il provvedimento di archiviazione per particolare tenuità del fatto, pronunciato ai sensi dell'art. 411, comma 1, cod. proc. pen., è nullo se emesso senza l'osservanza della speciale procedura prevista al comma 1-bis di detta norma, non essendo le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8537 del 22 febbraio 2018
«Il legittimo impedimento addotto dal difensore a fondamento della richiesta di rinvio per un concomitante impegno professionale deve essere documentato mediante allegazione di copia conforme, con attestazione della cancelleria, di uno degli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11605 del 14 marzo 2018
«È affetta da nullità generale ex art. 178, comma 1, lett. c), cod. proc. pen., deducibile in appello ai sensi dell'art. 180 dello stesso codice, e non da abnormità, censurabile mediante ricorso per cassazione, l'ordinanza con cui il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5200 del 2 febbraio 2018
«L'art. 441-bis cod.proc.pen., prevedendo che in sede di giudizio abbreviato l'imputato, a fronte delle contestazioni previste dall'art. 423, comma 1, cod. proc. pen., possa chiedere che il processo prosegua con il rito ordinario, non si applica se...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7012 del 14 febbraio 2018
«Qualora l'imputato, a seguito del rigetto da parte del g.u.p. della richiesta di giudizio abbreviato condizionato ad una integrazione probatoria, non riproponga tale richiesta prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10190 del 6 marzo 2018
«La competenza a decidere in ordine alla richiesta di applicazione della pena o di rito abbreviato, proposta successivamente alla rinnovazione della notificazione del decreto di giudizio immediato disposta dal tribunale in conseguenza del rilievo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3309 del 24 gennaio 2018
«In ipotesi di decreto penale di condanna emesso nei confronti di più soggetti per lo stesso reato, l'opposizione presentata soltanto da uno di essi comporta nei confronti degli altri, ai sensi dell'art. 463 cod. proc. pen., la sospensione della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4622 del 31 gennaio 2018
«In tema di colpa per omissione, non si ha violazione del principio di correlazione fra accusa e sentenza quando, fermo restando il fatto storico addebitato, consistente nell'omissione del comportamento dovuto, in sentenza sia stata individuata una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14194 del 28 marzo 2018
«La dichiarazione relativa all'accertata falsità di atti o di documenti, prevista dall'art. 537 cod. proc. pen. in caso di sentenza di condanna, va revocata dai giudici di appello qualora sia pronunciata l'estinzione del reato per morte del reo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3357 del 24 gennaio 2018
«In tema di risarcimento del danno da reato, il giudice può disporre la condanna al pagamento della provvisionale di crediti già muniti di titolo esecutivo, in quanto il pagamento dell'unico debito estingue entrambi gli obblighi nascenti dai due...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3820 del 26 gennaio 2018
«In materia di impugnazioni, è inammissibile - alla stregua della lettera dell'art. 591, comma 1, lett. c), cod. proc. pen., con riferimento all'art. 582, comma 1, cod. proc. pen. - quella presentata da un soggetto di cui non vi sia l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1873 del 17 gennaio 2018
«È affetta da vizio di motivazione per mancato rispetto del canone di giudizio "al di là di ogni ragionevole dubbio"la sentenza di appello che, in riforma di una sentenza assolutoria, affermi la responsabilità dell'imputato, operando una diversa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7425 del 15 febbraio 2018
«In tema di decisioni assunte dalla Corte di appello in camera di consiglio (nella specie, impugnazione di sentenza resa all'esito di giudizio abbreviato), il termine a comparire è quello di venti giorni stabilito dall'art. 601 comma 3, cod. proc....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9464 del 2 marzo 2018
«L'inesatta indicazione della data di comparizione contenuta nel decreto di citazione per il giudizio di appello ne comporta la nullità assoluta, ai sensi degli artt. 601, commi 3 e 6, 429 comma 1, lett. f), 178, comma 1, lett. c) e 179, comma 1,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14800 del 3 aprile 2018
«Il principio di immediatezza, privo di garanzia costituzionale autonoma, costituisce fondamentale ma non indispensabile carattere del contraddittorio, modulabile dal legislatore sulla base dell'incidenza dell'oltre ogni ragionevole dubbio sulla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12640 del 19 marzo 2018
«La formazione progressiva del giudicato connessa all'annullamento con rinvio disposto ai soli fini della rideterminazione della pena non preclude la possibilità di far valere, o di rilevare di ufficio, nel successivo giudizio di cassazione in cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13381 del 22 marzo 2018
«In tema di procedimento di sorveglianza, non è irragionevole, né esorbita i poteri conferitigli dall'ordinamento, la decisione del magistrato di sorveglianza che, investito da un'istanza del condannato che contenga una pluralità di doglianze,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14941 del 4 aprile 2018
«In tema di estradizione per l'estero, secondo il regime disciplinato dal trattato bilaterale di estradizione con gli Stati Uniti d'America del 13 ottobre 1983, ai fini della verifica della "base ragionevole" per ritenere che l'estradando ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3079 del 23 gennaio 2018
«In tema di estradizione per l'estero, quando dagli atti del procedimento risulti compiutamente identificato l'estradando come la persona destinataria del provvedimento restrittivo della libertà personale emesso dall'autorità giudiziaria straniera,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20767 del 10 maggio 2018
«In tema di mandato di arresto europeo, non costituisce violazione del principio di specialità l'assoggettamento della persona consegnata ad esecuzione della pena, relativa a condanna per fatto per il quale la consegna era stata concessa, già...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2129 del 27 maggio 1975
«Pertanto, quando l'immagine sia stata già stampata, essa non può essere sequestrata, nemmeno nel caso che essa sia stata acquistata e divulgata in contrasto con altre norme, anche se di natura costituzionale, poiché il sequestro della stampa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4747 del 23 luglio 1988
«Il rimedio concesso al committente nel contratto d'opera dal primo comma dell'art. 2224 c.c. e nell'appalto dell'art. 1668 primo comma c.c. (entrambi riproducenti sostanzialmente il disposto dell'art. 1454 sulla diffida ad adempiere) di fissare un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20131 del 24 settembre 2014
«Il credito del professionista per il compenso a lui spettante in ragione dell'attività svolta nell'esecuzione di un contratto d'opera ex artt. 2230 e ss. cod. civ. è di valuta, e non si trasforma in credito di valore neppure per effetto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25012 del 25 novembre 2014
«L'aleatorietà del patto di quota lite non ne impedisce la valutazione di equità ai fini disciplinari, in quanto l'art. 45 del codice deontologico forense, nel testo deliberato il 18 gennaio 2007, vieta l'accordo quotalizio che preveda un compenso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22786 del 7 ottobre 2013
«In tema di contratto d'opera, la previsione della possibilità di recesso "ad nutum" del cliente contemplata dall'art. 2237, primo comma, c.c., non ha carattere inderogabile e quindi è possibile che, per particolari esigenze delle parti, sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19836 del 4 ottobre 2004
«In tema di rapporto di lavoro contrattualizzato dei dipendenti postali, la nullità di patti contrari al divieto di declassamento di mansioni previsto dal capoverso dell'art. 2103 c.c., pur trovando applicazione anche alla contrattazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26150 del 6 dicembre 2011
«Al divieto di patti contrari all'adibizione del lavoratore a mansioni di livello inferiore a quelle svolte, previsto dall'art. 2103, secondo comma, c.c., si sottrae il c.d. riclassamento, in quanto esso implica un riassetto delle qualifiche e dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17624 del 5 agosto 2014
«Il divieto per il datore di lavoro di variazione in "pejus" ex art. 2103 cod. civ., opera anche quando al lavoratore, nella formale equivalenza delle precedenti e nuove mansioni, siano assegnate di fatto mansioni sostanzialmente inferiori, dovendo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10287 del 4 agosto 2000
«Incorre nella violazione del dovere di fedeltà, di cui all'art. 2105 c.c., il dipendente di un'azienda commerciale che, avvalendosi di un'associazione di dipendenti da lui stesso costituita e presieduta, svolga attività concorrente con quella...»