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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 28419 del 22 dicembre 2005
«In tema di impugnazione dell'ordinanza anticipatoria di condanna, con il deposito in cancelleria dell'atto di rinuncia alla pronuncia della sentenza notificato dall'intimato all'altra parte, l'ordinanza si converte in sentenza direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8576 del 29 maggio 2012
«Quando la causa viene trattenuta in decisione perché sia decisa immediatamente una questione pregiudiziale di rito o preliminare di merito, ai sensi dell'art. 187 c.p.c., il solo fatto che la parte non abbia, nel precisare le conclusioni,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9742 del 10 maggio 2005
«L'eccezione di incompetenza per materia, ritualmente sollevata, non comporta per il giudice l'obbligo di promuoverne la decisione separata ed immediata, ai sensi degli artt. 187, secondo e terzo comma, 189 e 281 quater c.p.c., potendo egli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3360 del 28 marzo 1991
«Il mancato rispetto, da parte del giudice, dell'ordine logico in cui si pongono le questioni insorte nel processo può rilevare come motivo di impugnazione della sentenza solo nell'eventualità che ne abbia determinato una contraddittorietà della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18410 del 1 agosto 2013
«Il giudice di merito, ove intenda disporre una nuova consulenza tecnica d'ufficio, è tenuto a motivare adeguatamente - in base ad idonei elementi istruttori o cognizioni proprie, eventualmente integrati da presunzioni e da nozioni di comune...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20227 del 24 settembre 2010
«In tema di consulenza tecnica d'ufficio, il giudice di merito non è tenuto, anche a fronte di una esplicita richiesta di parte, a disporre una nuova consulenza d'ufficio, atteso che il rinnovo dell'indagine tecnica rientra tra i poteri...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4766 del 3 aprile 2002
«È revocabile e modificabile l'ordinanza con cui il collegio, cui sia stata rimessa la causa nel processo d'appello, disponga per l'ulteriore istruttoria nominando C.T.U., a nulla rilevando che la modifica, relativa nella specie al quesito apposto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14735 del 21 novembre 2001
«La mancata comunicazione, da parte della cancelleria, ai procuratori costituiti in un'ordinanza emessa fuori udienza con la quale il giudice istruttore disponga un atto integrativo della consulenza tecnica (nella specie, rinnovo di sopralluogo da...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2174 del 8 aprile 1982
«Quando la parte solleciti un supplemento di consulenza tecnica o la richiesta di informazioni alla P.A., al fine di accertare un determinato fatto essenziale ai fini della decisione, il giudice del merito non può disattendere la relativa richiesta...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 21149 del 17 settembre 2013
«La mancata esplicitazione dei gravi motivi previsti dall'art. 196 c.p.c. per disporre la sostituzione del consulente tecnico d'ufficio già nominato integra una nullità a rilevanza variabile, ai sensi dell'art. 156, secondo comma, c.p.c., la quale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6559 del 20 dicembre 1985
«Una volta venuto meno il provvedimento di sostituzione del consulente tecnico in conseguenza della sua successiva revoca, ha luogo una integrale reintegrazione del consulente nelle funzioni a lui originariamente conferite, con conseguente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4787 del 17 maggio 1999
«Nei giudizi in materia di invalidità pensionabile, qualora il giudice di appello abbia disposto una nuova consulenza tecnica e ne condivida i risultati non è necessario che egli esponga in modo specifico le ragioni del suo convincimento potendo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24549 del 2 dicembre 2010
«In tema di preclusione relative a produzioni documentali, nel corso di una consulenza contabile, si deve escludere l'ammissibilità della produzione tardiva di prove documentali concernenti fatti e situazioni poste direttamente a fondamento della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1663 del 12 marzo 1980
«L'art. 199 c.p.c. — che attribuisce rilevanza alla conciliazione delle parti davanti al consulente tecnico — non pone a carico del consulente alcun obbligo di esperire il tentativo di conciliazione, né prevede che il giudice debba decidere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18688 del 6 settembre 2007
«In tema di istruzione probatoria nel rito ordinario, spetta alla parte attivarsi per l'espletamento del richiesto mezzo istruttorio che il giudice abbia ammesso; sicché, ove la parte rimanga inattiva, chiedendo la fissazione dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17247 del 28 luglio 2006
«La nullità di un atto di acquisizione probatoria non incide sulla sentenza che non si fondi su di esso e non comporta, in ogni caso, la nullità (derivata) della stessa, atteso che i rapporti tra atto di acquisizione probatoria nullo e sentenza non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9725 del 11 aprile 2008
«L'art. 203 è applicabile anche nel giudizio dinanzi al giudice pace.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11334 del 10 novembre 1998
«In tema di assunzione di mezzi di prova fuori della circoscrizione del tribunale, l'art. 203 c.p.c. riserva alla valutazione discrezionale del giudice (fondata su considerazioni relative al miglior reperimento della prova, o a ragioni di economia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8453 del 25 settembre 1996
«Il potere di prorogare il termine per l'assunzione di una prova delegata ha natura discrezionale, sicché sono irrilevanti i motivi in base ai quali tale potere viene esercitato, salva la necessità che la proroga sia stata chiesta prima della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2040 del 22 marzo 1986
«Nel rito del lavoro — che soggiace alle norme del processo ordinario, ove non sia diversamente stabilito e non sia configurabile una incompatibilità con le stesse — il principio di immediatezza e di concentrazione del giudizio si risolve, non già...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, sentenza n. 17301 del 12 luglio 2013
«La mancata assegnazione di un termine per la eventuale sanatoria della procura ritenuta invalida non comporta violazione dell'art. 182 c.p.c. (nel testo, qui applicabile "ratione temporis", anteriore alla modifica apportatagli dalla legge 17...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 539 del 27 gennaio 1986
«Le nullità concernenti le rogatorie consolari ed internazionali, per essere state espletate tardivamente, hanno carattere relativo (versandosi in materia affidata alla disponibilità delle parti) e devono, pertanto, essere opposte nella prima...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20777 del 23 novembre 2012
«Anche nel rito del lavoro, la mancata notifica dell'ordinanza ammissiva del giuramento decisorio nei termini fissati dal provvedimento comporta l'impossibilità di considerare soccombenti le parti alle quali il giuramento è stato deferito e non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17766 del 2 settembre 2004
«In tema di prova testimoniale, la norma di cui all'art. 208 c.p.c. come novellata dalla riforma del 1990 — che prevede la sanzione di decadenza dalla prova se non si presenta la parte su istanza della quale deve iniziarsi o proseguirsi la prova —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7881 del 27 settembre 1994
«Giusta il principio di infrazionalità delle prove, è inammissibile in appello la prova testimoniale che, anche in modo indiretto, si appalesi preordinata a contrastare, completare o confortare le risultanze di quella già dedotta e assunta in primo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3502 del 9 aprile 1987
«Al fine di considerare decaduta la parte da una prova testimoniale già ammessa, per mancata indicazione dei testi da escutere o per altra causa, è irrilevante il fatto che il giudice istruttore non abbia emesso una esplicita pronuncia di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1374 del 9 febbraio 1987
«La rinunzia al mandato proveniente dal difensore di una delle parti non costituisce legittimo motivo di rinvio della trattazione della causa, essendo solo in facoltà del giudice di concederlo, ove ne ravvisi l'opportunità, qualora la rinunzia sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4900 del 11 novembre 1977
«La decadenza dal diritto di far assumere la prova, prevista dall'art. 208 c.p.c., opera per il caso di mancata comparizione delle parti nel giorno fissato per l'inizio o la prosecuzione della prova medesima, e, quindi, postula che il giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4189 del 22 febbraio 2010
«Spetta esclusivamente al giudice del merito, in base al disposto degli artt. 208 c.p.c. e 104 disp. att. c.p.c. valutare se sussistano giusti motivi per revocare l'ordinanza di decadenza della parte dal diritto di fare escutere i testi per mancata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15908 del 13 luglio 2006
«In tema di revoca dell'ordinanza di decadenza dall'assunzione della prova, la «causa non imputabile» che, ai sensi dell'art. 208 c.p.c. (nel testo novellato dall'art. 26 della legge 26 novembre 1990, n. 353), legittima la suddetta revoca va...»