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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9058 del 26 febbraio 2003
«In materia edilizia è ipotizzabile il sequestro preventivo anche dell'immobile abusivamente costruito e già ultimato, atteso che le esigenze cautelari ravvisabili sono sia il paventato aumento del carico urbanistico sia le ulteriori conseguenze...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2035 del 16 maggio 1995
«Quando il Gip non ritiene di accogliere la richiesta di archiviazione del P.M. deve necessariamente fissare l'udienza camerale prevista dall'art. 409 comma secondo c.p.p. e non può restituire de plano gli atti al P.M. con richiesta di formulazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3680 del 21 aprile 1997
«È configurabile il concorso tra l'art. 378 c.p., che prevede il reato di favoreggiamento personale, e l'art. 371 bis c.p., riguardante il reato di false informazioni al pubblico ministero, attesa la diversità degli interessi coinvolti dalle due...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 32363 del 30 settembre 2002
«La deroga alla sospensione dei termini processuali nel periodo feriale è prevista nell'interesse esclusivo dell'indagato (o dell'imputato) che si trovi in stato di custodia cautelare ed è preordinata alla rapida definizione del giudizio, in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46044 del 28 novembre 2003
«In tema di impedimento del difensore per concomitanza di altro impegno professionale, spetta al difensore l'onere di prospettare in modo tempestivo e motivato le ragioni che gli impediscono di presenziare e di fornire specifica ragione della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5698 del 9 febbraio 2007
«La previsione della legittimazione della persona offesa costituita parte civile alla proposizione del ricorso per cassazione contro la sentenza di non luogo a procedere, per motivi ulteriori rispetto alla violazione del contraddittorio, deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13648 del 13 ottobre 2000
«È internazionale, ai sensi del secondo inciso del primo comma dell'art. 832 c.p.c., l'arbitrato previsto in un contratto, per il quale sia da eseguire, all'estero, una parte delle prestazioni oggetto dei rapporti contrattuali la quale si prospetti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6545 del 26 febbraio 1998
«In tema di patteggiamento, una volta che le parti abbiano sottoposto all'organo giudicante le loro richieste, queste non possono essere più revocate; il che implica che ogni questione concernente la prova in ordine alla sussistenza del fatto e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10048 del 8 novembre 1993
«Ai fini della prevenzione degli infortuni sul lavoro sono da rispettare non soltanto le norme specifiche contenute nelle speciali leggi antinfortunistiche ma anche quelle che, se pure stabilite da leggi generali, sono ugualmente dirette a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6138 del 26 maggio 1998
«Quando in primo grado vi sia stata condanna dell'imputato al risarcimento del danno a favore della costituita parte civile vi è l'impossibilità giuridica di definire il giudizio di appello con sentenza predibattimentale di estinzione del reato per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14699 del 23 dicembre 1999
«L'interesse all'impugnazione, sebbene non possa essere confinato nell'area dei soli pregiudizi penali derivanti dal provvedimento giurisdizionale, non può neppure essere concepito come aspirazione soggettiva al conseguimento di una pronuncia dalla...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2110 del 23 febbraio 1996
«Il delitto di calunnia può essere commesso non solo nella forma diretta, cioè attraverso una denuncia presentata all'autorità giudiziaria, ma anche in forma indiretta, cioè attraverso una segnalazione del fatto-reato a un'altra autorità che a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 712 del 19 gennaio 1999
«La falsità di un documento accertata nel corso del giudizio deve essere dichiarata nel dispositivo ai sensi dell'art. 537 c.p.p. La ratio cui si ispira la norma sopra citata è infatti l'eliminazione dalla circolazione di un atto che potrebbe...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2827 del 31 luglio 1997
«La declaratoria di falsità di atti o documenti, prevista dall'art. 537, comma 4, c.p.p. anche per l'ipotesi in cui il procedimento si concluda con sentenza di proscioglimento, non trova ostacolo, qualora trattisi di proscioglimento dovuto ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7241 del 8 giugno 1999
«Il provvedimento di assegnazione di una provvisionale in sede penale ha carattere meramente delibativo e non acquista efficacia di giudicato in sede civile, perché destinato ad essere travolto in detta sede dall'effettiva liquidazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31330 del 15 luglio 2004
«La legittimazione all'impugnazione del responsabile civile è limitata alle disposizioni delle sentenze di condanna riguardanti la responsabilità dell'imputato concernente gli interessi civili e le sentenze di assoluzione nei limiti delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12576 del 19 dicembre 1994
«A norma dell'art. 71 R.D. 30 gennaio 1941, n. 12 sull'ordinamento giudiziario, ai vice procuratori onorari addetti alle Procure della Repubblica presso le Preture circondariali sono attribuite non già le funzioni di carattere generale che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3096 del 2 aprile 1997
«Il disposto dell'art. 573 c.p.p., quando prevede che l'impugnazione per i soli interessi civili sia — tra l'altro — trattata «con le forme ordinarie del processo penale», ha per referente ogni rituale modalità di trattazione del procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8321 del 3 marzo 2005
«Ai fini della individuazione dei reati puniti con pena alternativa, avverso i quali, in caso di proscioglimento, può proporre appello il P.M., ai sensi dell'art. 36, comma primo, seconda parte, del D.L.vo 28 agosto 2000 n. 274 e, conseguentemente,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10451 del 18 novembre 1997
«In caso di pronuncia assolutoria non impugnata del pubblico ministero, il successivo maturarsi del termine prescrizionale del reato cui detta pronuncia si riferisce non ha influenza sulla decisione in ordine all'impugnazione ritualmente proposta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4482 del 15 maggio 1997
«In materia di impugnazione della parte civile (art. 576 c.p.p.), a quest'ultima spetta il solo potere di oppugnare l'accertamento dei fatti posto a base della decisione di proscioglimento e di ottenere un diverso accertamento che rimuova quello...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10305 del 3 dicembre 1996
«Nell'ipotesi in cui la parte civile ottenga una pronuncia di merito per lei pregiudizievole, al fine di ottenere nel successivo grado di giudizio una modifica favorevole della suddetta decisione, non può avvalersi del gravame proposto dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5697 del 6 febbraio 2003
«Nel giudizio di cassazione, la soccombenza di tutte le parti private ricorrenti comporta la loro condanna solidale al pagamento delle spese processuali, a nulla rilevando che esse siano portatrici di interessi contrastanti, trattandosi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5764 del 5 febbraio 2013
«La previsione di cui all'art. 578 cod. proc. pen. - per la quale il giudice di appello o quello di legittimità, che dichiarino l'estinzione per amnistia o prescrizione del reato per cui sia intervenuta in primo grado condanna, sono tenuti a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28116 del 23 giugno 2004
«In tema di declaratoria di estinzione del reato, l'art. 578 c.p.p. prevede che il giudice di appello o la Corte di cassazione, nel dichiarare estinto per amnistia o prescrizione il reato per il quale in primo grado è intervenuta condanna, sono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21102 del 5 maggio 2004
«L'art. 578 c.p.p. prevede che il giudice di appello e la Corte di Cassazione, nel dichiarare estinto per amnistia o prescrizione il reato per il quale in primo grado è intervenuta condanna, siano tenuti a decidere sulla impugnazione agli effetti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33398 del 7 ottobre 2002
«La decisione del giudice dell'impugnazione sugli effetti civili del reato estinto presuppone che la causa estintiva sia sopravvenuta alla sentenza emessa dal giudice di primo grado che ha pronunciato sugli interessi civili, mentre, qualora la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6742 del 28 maggio 1999
«In tema di declaratoria di estinzione del reato, l'art. 578 c.p.p. prevede che il giudice di appello o la Corte di cassazione, nel dichiarare estinto per amnistia o prescrizione il reato per il quale in primo grado è intervenuta condanna, sono...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10086 del 24 settembre 1998
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1983 del 1 marzo 1997
«In tema di declaratoria di estinzione del reato, l'art. 578 c.p.p. prevede che il giudice di appello o la Corte di cassazione, nel dichiarare estinto per amnistia o prescrizione il reato per il quale in primo grado è intervenuta condanna, sono...»