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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12318 del 4 dicembre 1997
«La revoca del decreto ingiuntivo in esito al giudizio d'opposizione, ove discenda non da fatti sopravvenuti, ma dal riscontro dell'iniziale mancanza dei requisiti all'uopo prescritti, quale il difetto di un credito esigibile, comporta, salvo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2795 del 3 giugno 1978
«La sentenza di rigetto dell'opposizione passata in giudicato o provvisoriamente esecutiva conferisce al decreto ingiuntivo efficacia esecutiva, ma non lo rende titolo idoneo per l'esecuzione forzata in mancanza di un'espressa dichiarazione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12644 del 29 maggio 2007
«In tema di giudizio di equità, rientra fra i principi informatori della materia, ai quali è tenuto ad uniformarsi il giudice di pace a seguito della pronuncia n. 206 del 2004 della Corte costituzionale, quello di buona fede nelle esecuzione delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5961 del 18 giugno 1997
«In materia di tutela ambientale e in tema di ignoranza della legge penale, l'affittuario di un fondo sottoposto al vincolo di cui alla legge n. 431/1985, che agisca in violazione dello stesso, non può addurre la carenza dell'elemento soggettivo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28299 del 23 giugno 2004
«A seguito dell'entrata in vigore in data 26 ottobre 1997 delle disposizioni contenute nella Legge n. 388/93 attuativa dell'accordo di Schengen, il cui articolo n. 54 stabilisce che: «una persona che sia stata giudicata con sentenza definitiva in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4625 del 10 settembre 1997
«Il principio del ne bis in idem stabilito, con riguardo a sentenze penali pronunciate in Europa, dall'art. 53 della Convenzione europea sulla validità internazionale dei giudizi repressivi, resa esecutiva in Italia con legge 16 maggio 1977 n. 305,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 391 del 7 febbraio 1966
«Per conseguenza, la sospensione dell'esecuzione della pena accessoria, disposta dal giudice dell'esecuzione in sede di incidente, deve considerarsi nulla siccome abnorme; e di un simile provvedimento non può tenersi conto nel computare la durata...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3362 del 5 dicembre 1996
«Alla stregua di tale criterio, più reati possono considerarsi omogenei per comunanza di caratteri fondamentali quando siano simili le circostanze oggettive nelle quali si sono realizzati, quando le condizioni di ambiente e di persona nelle quali...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27591 del 24 giugno 2013
«Il titolare dell'azienda che, con la propria condotta, abbia determinato nell'esecuzione abusiva di lavori l'insorgere di una fonte di pericolo, è titolare di una posizione di garanzia che gli impone di fornire precise direttive al personale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24764 del 5 giugno 2013
«In tema di prevenzione degli infortuni, il "sorvegliante di cava", la cui posizione è assimilabile a quella del preposto, assume la qualità di garante dell'obbligo di assicurare la sicurezza del lavoro, in quanto sovraintende alle attività,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24010 del 26 maggio 2004
«In materia di infortuni sul lavoro, il coordinatore per l'esecuzione dei lavori - figura introdotta dall'art. 5 D.L.vo n. 494 del 1996 in attuazione della Direttiva 92/57/CEE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute nei cantieri...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36728 del 17 settembre 2004
«Il custode di un complesso immobiliare sottoposto a sequestro preventivo per reati ambientali è «garante» dell'obbligo di conservazione del bene e di assicurare nel tempo l'identità dello stesso ed in tale sua qualità ha il dovere di richiedere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2685 del 14 marzo 1992
«In tale ultimo caso la inosservanza dell'obbligo di garantire la protezione del bene determina una situazione giuridica di parificazione al comportamento di colui che lo distrugge o comunque lo danneggia. (Nella specie la Corte ha ritenuto la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12530 del 4 novembre 1999
«In tema di associazione per delinquere, mancando di norma un atto “costitutivo” del sodalizio, la prova dell'esistenza di un'associazione con finalità illecite ben può essere desunta, in via indiretta, da “facta concludentia”, tra i quali assumono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2529 del 12 maggio 1999
«In conformità con la sentenza interpretativa di rigetto n. 361/1994 della Corte costituzionale, deve ritenersi che, nel caso di soggetto sottoposto ad esecuzione di pene cumulate, delle quali alcune soltanto siano state inflitte per delitti che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4507 del 7 agosto 2000
«Ai fini dell'esecuzione di pene concorrenti, vanno inserite nel cumulo non solo tutte le pene che non risultano ancora espiate dalla data di commissione dell'ultimo reato, ma anche quelle già espiate, che possono comunque avere un riflesso sul...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4940 del 18 novembre 1998
«In tal caso, il cumulo dovrà eseguirsi tra il residuo di pena da espiare e la pena irrogata per il reato successivamente commesso e così via fino all'esaurimento delle pene concorrenti irrogate per reati successivamente commessi, previa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1673 del 24 febbraio 1986
«L'art. 83 c.p. nel disciplinare l'ipotesi di «evento diverso da quello voluto dall'agente» stabilisce che qualunque sia in concreto nelle singole fattispecie il determinismo causale che dà luogo all'aberratio, l'evento non voluto può esser posto a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10812 del 31 ottobre 1995
«Con riguardo alla privazione della libertà personale, (art. 605 c.p.) quando questa sia stata limitata al tempo necessario alla consumazione della rapina e si è identificata ed esaurita con il mezzo immediato e diretto di esecuzione della rapina...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5522 del 12 maggio 1992
«Il richiamo operato dall'art. 117 c.p. alle condizioni o qualità personali del colpevole o ai suoi rapporti con l'offeso non si riferisce ad uno qualsiasi dei concorrenti, ma ad un concorrente che agisca in maniera analoga a quella che, nei casi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1345 del 2 ottobre 1973
«Costituiscono infatti un'eccezione i casi nei quali l'inosservanza dei provvedimenti del giudice è considerata come reato e sono quelli espressamente previsti da una norma penale, come i fatti di mancata esecuzione di un provvedimento del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 971 del 31 gennaio 1978
«Nel reato di frode in commercio non esclude l'antigiuridicità del fatto la circostanza che il compratore sia consapevole che potrà essergli data una cosa diversa da quella richiesta come, nel caso del fictus emptor. Ciò trova una conferma nella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8453 del 27 luglio 1994
«Deve qualificarsi come tentativo di violenza carnale (e non come diffamazione aggravata) il fatto di chi, minacciando — e poi attuando la minaccia — di inviare ai parenti di una donna foto compromettenti scattate in occasione di incontri amorosi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10657 del 24 novembre 1997
«Infatti, anche se la legge n. 86 del 1990 ha introdotto nel testo dell'art. 358 citato una nozione di incaricato di pubblico servizio più restrittiva di quella precedente, non è dubbio che i bidelli di scuola elementare, accanto a prestazioni...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7618 del 22 giugno 1987
«In tema di sfruttamento della prostituzione la misura di sicurezza detentiva può essere applicata, per il nuovo regime introdotto dalla L. 10 ottobre 1986, n. 663 «modifiche alla legge sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7442 del 26 giugno 1992
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, non costituisce circostanza idonea a far ritenere cessati gli effetti della separazione tra i coniugi ex art. 157 c.c., e, conseguentemente, sufficiente a far venire meno l'obbligo di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19520 del 24 aprile 2003
«Le norme di cui agli artt. 388 e 574 c.p., che prevedono rispettivamente il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e quello di sottrazione di persona incapace non danno luogo ad un concorso di norme governato dal...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2620 del 19 marzo 1993
«Le norme di cui agli artt. 388 e 574 c.p., che prevedono rispettivamente il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e quello di sottrazione di persona incapace non danno luogo ad un concorso di norme governato dal...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10087 del 25 settembre 2000
«In relazione ad offese contenute in scritti o discorsi pronunciati dinanzi alle autorità giudiziarie, ed ai fini della applicabilità della esimente prevista dall'art. 598 c.p., è sufficiente che le offese provengano dalle parti o dai loro...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8339 del 9 aprile 2014
«L'amministratore è mandatario del condominio nell'erogazione della spesa per i servizi comuni, sicché egli, qualora sostituisca altri a se stesso nell'esecuzione di tale attività, senza esservi autorizzato dall'assemblea e senza che sia necessario...»