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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12341 del 4 febbraio 2005
«La domanda di oblazione discrezionale, avanzata nel corso delle indagini preliminari e respinta dal giudice per le indagini preliminari, può essere riproposta nel giudizio instauratosi a seguito dell'opposizione a decreto penale. (Mass. redaz.).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23873 del 21 giugno 2002
«...dei casi di nullità ed atteso che, comunque, la domanda può essere riproposta in sede di opposizione al decreto penale di condanna oppure, ove non si proceda per decreto, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3027 del 10 novembre 1997
«Nell'ipotesi in cui, contestualmente all'opposizione a decreto penale, venga presentata domanda di oblazione, le due istanze restano sostanzialmente e processualmente autonome, sicché la reiezione dell'oblazione non comporta automaticamente...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1395 del 14 giugno 1994
«Nel caso in cui l'imputato proponga opposizione a decreto penale di condanna, chiedendo contestualmente di essere ammesso all'oblazione di cui all'art. 162 bis c.p. il processo — che con l'emissione del decreto penale e l'opposizione avverso di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1439 del 14 giugno 1994
«Nel caso in cui venga proposta opposizione a decreto penale di condanna e contestualmente sia presentata domanda di oblazione non corredata dall'osservanza di un adempimento di legge - nella specie l'opponente non aveva versato la somma prescritta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 979 del 8 maggio 1992
«Le quote sociali, di una società a responsabilità limitata, non potendo considerarsi beni immateriali in senso stretto, sono assoggettabili a sequestro penale. Infatti, la quota di un socio di una società a responsabilità limitata trova pur sempre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2806 del 31 maggio 2000
«Nell'ipotesi in cui sia stata pronunciata, nel giudizio di opposizione a decreto penale di condanna, assoluzione per insussistenza del fatto in favore di taluno degli imputati del medesimo reato, a suo tempo destinatari di distinti decreti penali,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36983 del 13 ottobre 2001
«Nel procedimento per decreto, l'art. 464, comma 3 c.p.p., nel testo introdotto dall'art. 37, comma 4, della legge 16 dicembre 1999, n. 479 — in base al quale la richiesta dei riti alternativi deve essere necessariamente proposta con l'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32418 del 29 agosto 2001
«In tema di procedimenti speciali davanti al tribunale in composizione monocratica, prevedendo l'art. 557, comma 3, c.p.p. che, in caso di opposizione a decreto penale, si osservino le disposizioni relative al procedimento per decreto contenute nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9536 del 7 marzo 2001
«Qualora la parte che, oltre ad avere chiesto ed ottenuto l'acquisizione di un verbale di prova di altro procedimento penale (nella specie, perizia), abbia anche, a suo tempo, indicato nella lista testi (debitamente approvata dal presidente del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12980 del 12 novembre 1999
«Nella fase degli atti preliminari al dibattimento, l'art. 469 c.p.p. consente il proscioglimento anticipato soltanto nell'ipotesi di improcedibilità dell'azione penale o di estinzione del reato; la norma, facendo salva l'ipotesi di cui al secondo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 212 del 7 aprile 1993
«...dell'azione penale e che perciò ogni decisione di merito — concernente la responsabilità dell'imputato — è preclusa nella fase predibattimentale, come già accadeva nel sistema previgente e può essere adottata soltanto in sede dibattimentale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12014 del 23 dicembre 1997
«L'inappellabilità della sentenza predibattimentale di proscioglimento, pronunciata a norma dell'art. 469 c.p.p., è subordinata alla duplice condizione: 1) che la decisione venga adottata nelle tassative ipotesi di palese estinzione del reato e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3027 del 25 gennaio 2002
«La sentenza di proscioglimento predibattimentale di cui all'art. 469 c.p.p. può essere emessa solo ove ricorrano i presupposti in esso previsti (mancanza di una condizione di procedibilità o proseguibilità dell'azione penale ovvero presenza di una...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21243 del 4 giugno 2010
«È affetta da abnormità genetica o strutturale (in quanto emessa in carenza di potere, ponendosi la stessa al di fuori del sistema normativo) la sentenza di proscioglimento emessa dal G.i.p. a seguito dell’opposizione, non soltanto perché il G.i.p....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20115 del 29 aprile 2004
«Il giudice delle indagini preliminari investito di opposizione a decreto penale di condanna non può emettere de plano sentenza di non luogo a procedere ai sensi dell'art. 129 c.p.p., in quanto l'esigenza di immediatezza nella declaratoria di una...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 390 del 31 ottobre 1991
«L'art. 476 del nuovo codice di procedura penale a differenza del corrispondente art. 435 del codice previgente, escludendo la possibilità di una contestuale celebrazione del giudizio per i reati consumati in udienza, ma rinviandola ad uno...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43981 del 17 novembre 2009
«La sospensione del procedimento penale per la pendenza di controversia civile o amministrativa, quale prevista dall’art. 479 c.p.p., può essere disposta, in applicazione estensiva di detta disposizione normativa, anche in sede di udienza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31074 del 9 agosto 2001
«In tema di bancarotta, l'imputato che, ai sensi dell'art. 479 c.p.p., richiede la sospensione del dibattimento, in attesa della definizione del processo instaurato contro la dichiarazione di fallimento, è tenuto — allo scopo di consentire al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 503 del 11 giugno 1998
«È abnorme l'ordinanza con la quale il tribunale di sorveglianza, chiamato a decidere sull'istanza di liberazione anticipata, rinvii il procedimento a tempo indeterminato, in attesa di conoscere l'esito di un procedimento penale instauratosi a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1801 del 25 febbraio 1997
«In relazione alle questioni pregiudiziali il sistema dell'attuale codice di procedura penale prevede la possibilità di sospensione del giudizio penale solo in dipendenza di questioni pregiudiziali civili o amministrative e mai nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8607 del 5 marzo 2012
«In tema di bancarotta semplice, l'imputato che, ai sensi dell'art. 479 c.p.p., richieda la sospensione del dibattimento, in attesa della definizione del processo instaurato contro la dichiarazione di fallimento, è tenuto - allo scopo di consentire...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41255 del 5 novembre 2008
«In tema di reati di bancarotta, il giudice penale può disporre la sospensione del dibattimento a norma dell'art. 479 c.p.p. qualora sia in corso il procedimento civile per la revoca della sentenza dichiarativa di fallimento. (Nel caso di specie,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2220 del 22 febbraio 1999
«In tema di violazioni edilizie, la sospensione dell'azione penale disposta dal giudice, che si ricollega alla richiesta di concessione in sanatoria, può durare per il periodo di sessanta giorni previsto dall'art. 13 della legge n. 47 del 1985 per...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7785 del 8 agosto 1996
«Il verbale di udienza fa piena prova fino a querela di falso, in quanto il nuovo codice di procedura penale, pur non prevedendo più l'istituto dell'incidente di falso, non ha innovato riguardo al regime di efficacia dell'atto pubblico qual è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10459 del 5 ottobre 1994
«Del resto, l'operatività di un principio di tal genere, insito nell'originaria tessitura del codice di procedura penale, sembra confermata dalle vicende concernenti la legittimità costituzionale dell'art. 500 dello stesso codice e dalle successive...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1303 del 11 febbraio 1993
«...e, sul piano oggettivo, una sorta di incapacità penale dell'indagato stesso che non potrebbe mai essere chiamato a rispondere di fatti costituenti reato se commessi mediante dichiarazioni spontanee rese in questa fase delle indagini preliminari.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 39718 del 12 ottobre 2009
«Alla luce del principio già affermato dalla Corte costituzionale (sent. 111/1993) con riferimento ai poteri di integrazione probatoria riconosciuti al giudice dall'art. 507 c.p.p., secondo cui, anche in un sistema di tipo accusatorio, “fine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18362 del 14 maggio 2002
«Al fine dell'assolvimento dell'onere di trasmissione al Gip, con la richiesta di rinvio a giudizio, della documentazione relativa alle indagini espletate, il P.M. ha il potere di individuare e allegare gli atti che attengono strettamente ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4616 del 21 aprile 1994
«Nell'esercizio del potere di ammissione di nuove prove, conferitogli dall'art. 507 c.p.p. il giudice - tenuto a non trascurare che «fine primario ed ineludibile del processo penale non può che rimanere quello della ricerca della verità» e che ad...»