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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 4277 del 16 marzo 2012
«Il diritto di prelazione previsto dall'art. 732 c.c. è inerente alla qualità di coerede e costituisce un diritto personale ed intrasmissibile, e non una qualità intrinseca alla quota, o una situazione giuridica autonoma, che possa essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8900 del 11 aprile 2013
«La disciplina di ripartizione dei debiti e pesi ereditari tra i coeredi in proporzione delle loro quote, salvo che il testatore abbia diversamente disposto, ai sensi dell'art. 752 c.c., opera per i debiti e pesi presenti nel patrimonio del "de...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19703 del 13 novembre 2012
«Ai fini dell'individuazione dei terreni ricompresi nel demanio per la loro contiguità a corsi d'acqua pubblici, opera il principio per cui l'estensione dell'alveo, suscettibile di detta ricomprensione, agli effetti dell'art. 943 c.c., deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6470 del 24 aprile 2012
«In tema di estensione della proprietà immobiliare, la disposizione dell'art. 840 c.c. è estranea allo statuto del contratto e della relativa ermeneutica, in quanto svolge la funzione di risolvere il conflitto tra soggetti terzi, non legati, cioè,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11742 del 15 maggio 2013
«L'acquisto per accessione delle opere in favore del proprietario del suolo, ai sensi dell'art. 934 cod. civ., si realizza istantaneamente, senza che occorra alcuna manifestazione di volontà di questo volta a ritenere quanto edificato sul proprio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4148 del 15 marzo 2012
«In tema di accessione, è terzo, ai sensi dell'art. 936 c.c., il soggetto che abbia eseguito l'opera senza essere vincolato al proprietario del fondo da alcun rapporto contrattuale, che gli consentisse di costruire sul suolo. Tale è pertanto anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1378 del 31 gennaio 2012
«La disciplina dell'accessione di cui all'art. 936 c.c. è applicabile esclusivamente quando le opere siano state realizzate da un soggetto che non abbia con il proprietario del fondo nessun rapporto giuridico, di natura reale o personale, che gli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9052 del 5 giugno 2012
«L'art. 936, ultimo comma, c.c., il quale prevede che il proprietario del suolo, su cui un terzo abbia realizzato un'opera, non può più domandarne la rimozione trascorsi sei mesi dalla notizia dell'incorporazione, trova applicazione esclusivamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23018 del 14 dicembre 2012
«L'art. 938 c.c., il quale, in deroga al principio generale sull'acquisto della proprietà per accessione, di cui ai precedenti artt. 934 e ss., prevede, in caso di occupazione di porzione del fondo contiguo con una costruzione, l'attribuzione al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3706 del 14 febbraio 2013
«L'indennità dovuta dal costruttore al proprietario del suolo, nell'ipotesi di accessione invertita di cui all'art. 938 c.c., pari al doppio del valore della superficie occupata è oggetto di un debito di valore, mirando non solo a ricostituire il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17491 del 12 ottobre 2012
«Ai sensi dell'art. 1026 cod. civ., si applica al diritto d'uso, non essendovi ragione di incompatibilità, la disposizione relativa all'usufrutto di cui all'art. 979 cod. civ., secondo il quale la durata di questo non può eccedere la vita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17216 del 9 ottobre 2012
«L'art. 1108, terzo comma, c.c., secondo cui è necessario il consenso di tutti i partecipanti per gli atti di alienazione del fondo comune, in quanto espressione di una regola generale, pertinente a ogni specie di comunione, si applica anche in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1214 del 27 gennaio 2012
«In tema di aree destinate a parcheggio, la norma dell'art. 41 sexies della legge 17 agosto 1942, n. 1150, introdotta dall'art. 18 della legge 6 agosto 1967, n. 765, si limita a prescrivere, per i fabbricati di nuova costruzione, la destinazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10082 del 26 aprile 2013
«L'art. 1127, secondo comma, cod. civ., il quale fa divieto al proprietario dell'ultimo piano dell'edificio condominiale di realizzare sopraelevazioni precluse dalle condizioni statiche del fabbricato e consente agli altri condomini di agire per la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5037 del 28 febbraio 2013
«L'art. 1141, secondo comma, c.c., nello stabilire che il detentore può acquistare il possesso mediante un atto di opposizione da lui compiuto contro il possessore, si riferisce al detentore in senso proprio o qualificato, giacché l'opposizione al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18909 del 5 novembre 2012
«L'accessione del possesso della servitù a favore del successore a titolo particolare della proprietà del fondo dominante, ferma la necessità di un titolo astrattamente idoneo a trasferire quest'ultimo, non richiede, ai sensi dell'art. 1146, comma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3979 del 18 febbraio 2013
«È ammissibile l'acquisto per usucapione di una servitù avente ad oggetto il mantenimento di una costruzione a distanza inferiore a quella fissata dal codice civile o dai regolamenti e dagli strumenti urbanistici, anche nel caso in cui la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 54 del 3 aprile 1996
«L'autorità giudiziaria ordinaria non ha il potere di valutare la conformità alla legge di un arret di un'altra giurisdizione (nella specie, una sentenza del Tribunale amministrativo regionale coperta da giudicato): ciò in quanto il cittadino -...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35187 del 21 ottobre 2002
«Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante comune consistente nell'avere agito con crudeltà verso le persone, non è necessario che l'azione del colpevole sia diretta contro la vittima, essendo sufficiente che essa sia indirizzata verso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 280 del 29 marzo 1994
«In materia di reati di esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa, la L. 13 dicembre 1989 n. 401 è meno favorevole rispetto all'art. 718 c.p., essendo prevista la pena della reclusione da sei mesi a tre anni (art. 4) a fronte della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28545 del 24 giugno 2004
«In virtù del principio tempus regit actum che governa la successione nel tempo delle norme processuali la competenza per materia in relazione al reato di guida in stato di ebbrezza, commesso prima dell'entrata in vigore del D.L. n. 151/2003,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9986 del 8 novembre 1993
«In materia di reati dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, l'art. 19 della L. 26 aprile 1990 n. 86, integrando l'art. 6 c.p.p., attribuisce al tribunale la competenza di delitti previsti dal capo I del titolo II del libro II...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2125 del 25 giugno 1993
«Il mancato adempimento delle obbligazioni civili nascenti dal reato non è ostativo alla concessione della riabilitazione quando derivi dall'impossibilità di prestare le dette obbligazioni, ossia quando il condannato dimostri di non essere in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10373 del 12 marzo 2002
«In tema di appello, l'impugnazione avanzata dall'imputato contro la pronuncia di condanna penale, estende oggettivamente i suoi effetti devolutivi, in base alla previsione di cui all'art. 574, comma 4, c.p.p., anche alla pronuncia di condanna al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38226 del 7 ottobre 2008
«Il permesso di soggiorno rilasciato a cittadini extracomunitari costituisce un atto pubblico, per cui è configurabile il reato di tentato falso ideologico in atto pubblico per induzione nel caso in cui taluno tenti di ottenere la concessione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1099 del 21 aprile 1994
«Il Collegio per i reati ministeriali, nella fase successiva all'autorizzazione a procedere, svolge le funzioni che erano proprie del G.I. con applicazione delle norme procedurali del previgente codice del 1930 giacché soltanto queste si conformano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2828 del 18 ottobre 1999
«Il beneficio della sospensione condizionale della pena, una volta concesso, non può essere revocato, salvo che ne vengano meno i presupposti, né è rinunciabile non rientrando nel potere dispositivo del condannato, né può formare oggetto di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4367 del 14 agosto 1996
«In considerazione del principio di tassatività dei mezzi di impugnazione, è inammissibile il ricorso avverso la sentenza con la quale il giudice di primo grado, ai sensi dell'art. 23, comma 1, c.p.p., abbia dichiarato la propria incompetenza per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 818 del 9 settembre 1991
«La normativa di cui all'art. 27 c.p.p., relativa alle misure cautelari disposte dal giudice incompetente, riguarda specificamente le misure cautelari disposte da giudice che «si dichiara incompetente», contestualmente o successivamente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1526 del 28 settembre 1999
«In tema di durata massima della custodia cautelare per delitti commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordinamento costituzionale, il termine previsto dall'art. 303, comma primo, lett. a), n. 3, c.p.p. opera solo ove per i delitti...»