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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36638 del 6 settembre 2013
«Il giudizio di complessità, ex art. 304, comma secondo c.p.p. - che legittima la sospensione dei termini di custodia cautelare - ha carattere prognostico, dovendo essere formulato non con riguardo all'attività espletata ed esaurita, bensì in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10447 del 9 marzo 2009
«Competente a disporre la sospensione dei termini di durata della custodia cautelare (nella specie a norma dell'art. 304, comma secondo, c.p.p.), nelle more del giudizio di appello, dopo la trasmissione degli atti da parte del giudice di primo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40701 del 14 novembre 2001
«In tema di sospensione dei termini della custodia cautelare per la particolare complessità del dibattimento, il giudice non può decidere sulla sola istanza del pubblico ministero, ma deve sentire anche il difensore o comunque porlo nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3504 del 12 gennaio 2000
«Il dettato dell'art. 304, secondo comma, c.p.p., nel fare riferimento a “dibattimenti particolarmente complessi”, intende comprendere, in tale locuzione, le difficoltà e gli ostacoli attinenti sia al singolo processo, ivi inclusa l'esigenza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28462 del 19 dicembre 2013
«Sebbene il termine entro il quale - a norma dell'art. 169, secondo comma, cod. proc. civ. - deve avvenire il deposito del fascicolo di parte, ritirato all'atto della rimessione della causa al collegio, sia perentorio (come attesta l'uso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22972 del 9 ottobre 2013
«In tema di prova documentale, il mancato reperimento nel fascicolo di ufficio, al momento della discussione della causa, di documenti che risultano essere stati ritualmente prodotti nel fascicolo di parte - come da attestazione della competente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21733 del 22 ottobre 2010
«L'istanza di ricostruzione del fascicolo di parte, che non si rinvenga nel fascicolo d'ufficio, non può essere genericamente formulata ma deve contenere la rappresentazione credibile dell'involontarietà dell'omissione essendo altrimenti, il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 791 del 28 gennaio 1987
«Nel vigente ordinamento processuale non è consentito al giudice in sede di discussione della causa autorizzare il successivo deposito degli atti e fascicoli di parte, compresa la comparsa conclusionale, in un termine all'uopo fissato.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 459 del 24 gennaio 1986
«Ai sensi degli artt. 72 e 74 disp. att. c.p.c., è onere della parte depositare in giudizio il proprio fascicolo con gli atti ed i documenti di causa che pretende siano utilizzati come fonte di prova. Ne consegue che, in caso di mancato deposito...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2580 del 3 luglio 1975
«L'obbligo delle parti di depositare il proprio fascicolo prima dell'udienza di discussione, dopo il ritiro di esso in sede di rimessione della causa al collegio — obbligo che comprende quello di includere nel fascicolo i documenti in precedenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8444 del 25 ottobre 1998
«Negli uffici di conciliazione ai quali sono addetti più magistrati, la costituzione in giudizio delle parti nella udienza alla quale la causa sia stata rinviata d'ufficio, perché nel giorno indicato in citazione per la comparizione delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10389 del 3 ottobre 1995
«L'omessa cancellazione della causa dal ruolo, in caso di tardiva costituzione dell'attore, è motivo di nullità, non di mera irregolarità, del procedimento che sia irritualmente proseguito nella contumacia del convenuto.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6298 del 4 luglio 1994
«In tema di termini assegnati alle parti per la loro costituzione in giudizio, qualora il giudizio di primo grado sia proseguito fino alla sentenza, su istanza dell'attore che, in contumacia del convenuto, siasi tardivamente costituito, il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25234 del 2 luglio 2002
«La proroga dei termini di durata massima della custodia cautelare ai sensi del secondo comma dell'art. 305 c.p.p. è istituto di carattere eccezionale, che può essere attivato solo quando ricorrano simultaneamente i requisiti delle gravi esigenze...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2152 del 7 luglio 1995
«Nella richiesta di proroga dei termini di custodia cautelare, il pubblico ministero deve, con precisi riferimenti agli atti, specificare per ciascun indiziato, quali siano gli elementi di giudizio che supportano la connotazione di gravità delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 89 del 21 febbraio 1995
«Con l'espressione «accertamenti particolarmente complessi», richiesti quale presupposto per la proroga dei termini di custodia cautelare che siano prossimi a scadere, il legislatore evidenzia la necessità che la proroga venga concessa solo quando,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2654 del 23 luglio 1993
«Ai fini della proroga dei termini di custodia cautelare, accertamenti particolarmente complessi possono essere anche quelli che si renda necessario compiere a carico di altri soggetti, la cui presunta responsabilità venga a delinearsi nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 778 del 9 marzo 1992
«Il giudice, ai fini della proroga dei termini della custodia cautelare prevista dal secondo comma dell'art. 305 c.p.p., deve controllare l'effettiva sussistenza della necessità degli accertamenti ai fini del procedimento in corso e della reale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 804 del 8 giugno 1993
«L'ordinanza con la quale si prorogano i termini di custodia cautelare non è un ulteriore provvedimento restrittivo della libertà personale, perché i gravi indizi e le esigenze cautelari ravvisati sono sempre quelli che hanno legittimato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2015 del 11 maggio 2000
«Non è abnorme il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari dispone la proroga dei termini di custodia cautelare per l'espletamento di una perizia (art. 305 c.p.p.) stabilendo per l'incombente il termine di sessanta giorni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6859 del 17 febbraio 1998
«Atteso il carattere eccezionale dell'istituto della proroga della custodia cautelare nel corso delle indagini preliminari, con conseguente necessità di un'interpretazione rigorosa della norma che lo disciplina, anche quando la proroga sia...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2087 del 5 settembre 1996
«L'espressione «procedimento di merito» che figura nel primo comma dell'art. 305 c.p.p. non si riferisce esclusivamente alle fasi del giudizio di merito, ma anche a quelle precedenti (indagini e udienza preliminare), in cui questioni di contenuto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26773 del 18 dicembre 2009
«Il rispetto del diritto fondamentale ad una ragionevole durata del processo (derivante dall'art. 111, secondo comma, Cost. e dagli artt. 6 e 13 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali) impone al giudice (ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12388 del 19 settembre 2000
«Ai fini dell'emanazione del decreto ingiuntivo, per prova scritta deve intendersi qualsiasi documento che, sebbene privo di efficacia probatoria assoluta, risulti attendibile in ordine all'esistenza del diritto di credito azionato;...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6118 del 1 giugno 1995
«Nell'esercizio della sua funzione direttiva del processo il giudice istruttore ha il potere di invitare le parti a colmare eventuali lacune probatorie (nella specie, omessa produzione di decreti ministeriali), senza con ciò violare il principio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6520 del 7 giugno 1991
«Il provvedimento del giudice che, con riguardo all'udienza di istruzione della singola causa, dopo la chiusura del relativo verbale, che segna anche il momento terminale dell'udienza, abbia, su istanza di parte, disposto la riapertura del verbale...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2197 del 27 giugno 1972
«Istituitosi regolarmente il rapporto processuale con la regolare costituzione delle parti, la irrituale presenza in giudizio di un procuratore non legittimato non impedisce al giudice di disporre di ufficio quegli atti (quali la consulenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8002 del 2 aprile 2009
«La mancata comunicazione alla parte costituita, a cura del cancelliere, ai sensi dell'art. 176, secondo comma, c.p.c., dell'ordinanza istruttoria pronunciata dal giudice fuori udienza provoca la nullità dell'ordinanza stessa, per difetto dei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10539 del 9 maggio 2007
«In tema di comunicazione dei provvedimenti del giudice, a mente dell'art. 176 le ordinanze pronunciate dal giudice in udienza ed inserite nel processo verbale a norma dell'art. 134 c.p.c. si reputano conosciute sia dalle parti presenti sia da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15863 del 15 dicembre 2000
«Il principio di cui al secondo comma dell'art. 176 c.p.c. — secondo il quale l'onere delle parti di essere presenti all'udienza comporta che i provvedimenti pronunciati all'udienza stessa si presumano conosciuti anche dalle parti non presenti —...»