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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3246 del 5 luglio 1995
«L'incidente di esecuzione è un rimedio finalizzato all'esame di questioni concernenti non la legittimità del titolo, bensì la sua eseguibilità, come chiaramente si desume dall'art. 670 c.p.p., con la conseguenza che la possibilità di far valere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1272 del 20 settembre 1990
«È inammissibile la richiesta di riliquidazione della indennità di custodia dei veicoli sequestrati, formulata per causa sopravvenuta — richiamando la sent. n. 230 del 24 aprile 1989 della Corte cost. — che ha dichiarato la illegittimità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11421 del 11 marzo 2013
«Il provvedimento che il giudice dell'esecuzione assume "de plano", senza fissazione dell'udienza in camera di consiglio, fuori dei casi espressamente stabiliti dalla legge é affetto da nullità d'ordine generale e di carattere assoluto, rilevabile...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3370 del 27 gennaio 2012
«L'incidente di esecuzione non può essere utilizzato per far valere vizi afferenti il procedimento di cognizione e la sentenza che lo ha concluso, ostandovi le regole che disciplinano la cosa giudicata, la quale si forma anche nei confronti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3311 del 26 gennaio 2012
«Il provvedimento di confisca della cosa sequestrata, contenuto nella sentenza di condanna (cui è assimilata, in parte "qua", quella di applicazione della pena) o di proscioglimento, fa stato nei confronti dei soggetti che hanno partecipato al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1009 del 16 aprile 1993
«L'opposizione al decreto di liquidazione di compensi al custode giudiziario di corpi di reato, emesso dopo il passaggio in giudicato della sentenza relativa al processo al quale essi inerivano, instaura un procedimento di esecuzione che, a mente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5137 del 9 febbraio 2012
«Il provvedimento con cui il giudice dell'esecuzione dichiari condonata la pena può essere revocato in sede esecutiva solo in presenza di fatti nuovi e non sulla scorta di elementi preesistenti. (Nella specie, la Corte ha cassato il provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6387 del 23 dicembre 1996
«È immediatamente proponibile ricorso per cassazione avverso il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione abbia irritualmente provveduto a norma dell'art. 666, comma terzo, c.p.p. anziché de plano come previsto (nella specie, decidendo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35375 del 24 settembre 2007
«Il ricorso per cassazione può avere ad oggetto anche soltanto l'eccezione di illegittimità costituzionale della disposizione applicata dal giudice di merito perché implica comunque una censura di violazione di legge riferita all'impugnata...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3038 del 4 luglio 2000
«In tema di reato continuato, è inammissibile per carenza di interesse il ricorso dell'imputato che, contestando, sotto il profilo della violazione di legge, la valutazione di gravità effettuata dal giudice di merito, miri ad ottenere un'inversione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11807 del 15 ottobre 1999
«Il vizio della sentenza previsto dall'articolo 606, primo comma, lett. d), c.p.p. consiste in un error in procedendo che si verifica allorché l'omessa assunzione riguardi una prova decisiva, cioè una prova capace di incidere in modo significativo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4911 del 19 agosto 1998
«Le questioni di diritto sostanziale possono esser sollevate per la prima volta davanti alla Corte di cassazione — così venendo meno la preclusione per le violazioni di legge non dedotte con i motivi di appello — sempre che si tratti di deduzioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 669 del 22 gennaio 1996
«La sussistenza di una causa di inammissibilità originaria del ricorso per cassazione preclude di dichiarare l'estinzione del reato frattanto intervenuta. (Nella specie si trattava di prescrizione ed il gravame era affetto da una duplice causa di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 10127 del 10 novembre 1993
«L'interesse ad impugnare ex art. 568, quarto comma, c.p.p., costituisce un elemento del diritto di impugnazione e non il contenuto dell'impugnazione, che pure è necessario indicare sotto forma di enunciazione di uno specifico motivo. Ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13096 del 11 aprile 2005
«L'annullamento in sede di legittimità della sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, implicando l'esclusione della validità dell'accordo nei termini in cui le parti lo avevano raggiunto e il giudice lo aveva recepito nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42950 del 7 novembre 2012
«Il giudice di legittimità può rilevare d'ufficio la prescrizione del reato maturata prima della pronunzia della sentenza impugnata e non rilevata dal giudice d'appello, pur se non dedotta con il ricorso e nonostante i motivi dello stesso vengano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35668 del 28 agosto 2013
«In sede di legittimità, il controllo sulla motivazione della sentenza di non luogo a procedere, ex art. 606, comma primo, lett. d) o lett. e), c.p.p., non può avere per oggetto gli elementi acquisiti dal P.M., ma solo la giustificazione adottata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16532 del 24 aprile 2007
«Il controllo della Corte di cassazione sui vizi di motivazione della sentenza di merito, sotto il profilo della manifesta illogicità, non può estendersi al sindacato sulla scelta delle massime di esperienza del quale il giudice abbia fatto uso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14054 del 20 aprile 2006
«Nell'ambito della riforma dei motivi di ricorso per cassazione con la novella dell'art. 606, comma 1, lett. e), c.p.p., ad opera della L. n. 46 del 2006, la nuova previsione del motivo della contraddittorietà della motivazione e della deducibilità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6121 del 25 maggio 2000
«È ammissibile il ricorso per cassazione fondato esclusivamente su una questione di legittimità costituzionale di una norma di cui debba essere fatta applicazione nel procedimento, perché il ricorrente tende in tal modo a rimuovere uno dei punti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5485 del 16 novembre 1996
«È inammissibile il ricorso per cassazione avente come unico motivo la riproposizione di una questione di legittimità costituzionale ritenuta manifestamente infondata dal giudice di merito, in quanto, assumendo la questione di legittimità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39413 del 29 novembre 2006
«Una volta proposto ricorso per cassazione per mancanza o manifesta illogicità della motivazione della sentenza ai sensi dell'art. 606, comma primo, lett. e), c.p.p. nella sua versione antecedente alle modifiche introdotte con l'art. 8 L. 20...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35194 del 19 ottobre 2006
«Nell'ambito dei motivi di ricorso per cassazione, il vizio di travisamento della prova, introdotto con la novella dell'art. 606, comma primo, lett. e), c.p.p. ad opera della L., n. 46 del 2006 e consistente nell'utilizzazione, ai fini della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4996 del 9 febbraio 2012
«E illegittima la sentenza d'appello che, in riforma di quella assolutoria, condanni l'imputato sulla base di una alternativa, e non maggiormente persuasiva, interpretazione del medesimo compendio probatorio utilizzato nel primo grado di giudizio,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12945 del 29 dicembre 1994
«Anche gli elementi su cui si fondano le presunzioni, in materia di accertamento tributario, possono essere valutati in sede penale; ma, per l'autonomia dei due giudizi, l'utilizzazione è possibile solo a condizione che gli elementi predetti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8057 del 7 luglio 1998
«Affinché le dichiarazioni parzialmente divergenti rese da due collaboratori ai sensi dlel'art. 192, comma 3, c.p.p. possano ritenersi non in contraddizione e fonte di responsabilità per l'imputato, occorre che il nucleo centrale del racconto non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3256 del 22 gennaio 2013
«In tema di reati sessuali, è legittima la valutazione frazionata delle dichiarazioni della parte offesa e l'eventuale giudizio di inattendibilità, riferito ad alcune circostanze, non inficia la credibilità delle altre parti del racconto, sempre...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1235 del 10 gennaio 2013
«La valutazione del giudice in ordine all'attitudine a testimoniare e alla credibilità del minore vittima di reati sessuali deve essere fondata su una perizia e, qualora tale accertamento non sia stato svolto o non abbia rispettato i protocolli...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2540 del 17 marzo 1997
«Le dichiarazioni rese dalla vittima del reato, cui la legge conferisce la capacità di testimoniare, possono essere assunte quali fonti di convincimento al pari di ogni altra prova senza necessità di riscontri esterni (non essendo applicabile al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 780 del 11 gennaio 2006
«In tema di valutazione probatoria della chiamata di correo, il riscontro individualizzante alla dichiarazione accusatoria, relativa alla partecipazione alla commissione di un reato riconducibile ad un'associazione per delinquere, può essere...»