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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 512 del 25 gennaio 1997
«Il reato di molestie telefoniche commesso assillando la parte lesa con ossessivi riferimenti alle abitudini sessuali di questa non è escluso dal fatto che l'interlocutore (nel caso di specie una donna) assuma con il molestatore, al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 927 del 1 aprile 1997
«In sede di ricorso la Cassazione deve annullare senza rinvio il capo di imputazione di una sentenza, che concerne un fatto non preveduto dalla legge come reato ed eliminare la relativa pena computata a titolo di continuazione, anche se si tratti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1108 del 6 febbraio 1997
«In tema di detenzione di stupefacenti, la distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel delitto va individuata nel fatto che, mentre la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente passivo, nel concorso detto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1286 del 16 ottobre 1997
«Qualora il luogo dell'arresto in flagranza o del fermo sia diverso da quello della consumazione del reato, il giudice competente per la convalida in relazione al luogo dell'esecuzione dell'atto coercitivo da parte della polizia giudiziaria ben può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4108 del 7 gennaio 1997
«Configura il reato di falsità materiale commessa dal privato (artt. 477 e 482 c.p.) l'alterazione della scadenza dell'orario di parcheggio sullo scontrino rilasciato dal parchimetro nelle aree adibite alla sosta per le autovetture del comune. Ciò...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4703 del 20 maggio 1997
«Nei confronti degli animali è consentita ogni attività che non rientri in uno dei divieti specificamente dettati dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157 per la «Protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio»; quest'ultima,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4800 del 22 maggio 1997
«Ai fini della configurabilità di penale responsabilità, a titolo di concorso, in ordine al reato di detenzione illegale di un'arma, è necessaria la coscienza e la volontà di contribuire con il proprio operato alla perpetrazione dell'illecito: ove...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5007 del 13 novembre 1997
«Nel procedimento di sorveglianza ben possono essere valutati fatti storicamente accertati, costituenti ipotesi di reato riferibili al condannato, senza necessità di attendere la definizione del relativo procedimento penale. Ed invero, in questa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5164 del 3 giugno 1997
«La legge 15 febbraio 1996, n. 66 (Norme contro la violenza sessuale) ha abrogato, tra gli altri, l'art. 530 c.p. (Corruzione di minorenni), introducendo nuove disposizioni e, in particolare, l'art. 609 quinquies, alla stregua del quale la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7770 del 6 agosto 1997
«In tema di usura, non incide sulla rilevanza dello stato di bisogno né la causa di esso né l'utilizzazione del prestito usurario, e ciò sia perché la legge punisce l'usuraio come persona socialmente nociva, allo scopo di tutelare l'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7881 del 9 agosto 1997
«In tema di concorso di persone nel reato, l'attenuante della minima importanza nella preparazione o nella esecuzione del reato prevista dall'art. 114 c.p., ricorre solo nella ipotesi in cui la condotta del correo abbia inciso sul risultato finale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9128 del 9 ottobre 1997
«Non costituisce reato complesso ex art. 84 c.p. la truffa consumata mediante spendita di assegno senza autorizzazione, anche qualora l'utilizzazione del titolo rappresenti unico elemento del raggiro.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11221 del 6 dicembre 1997
«Nel caso di reato permanente, quale che sia la formulazione del capo di imputazione, la permanenza non cessa con la sentenza di primo grado. Ne consegue che, qualora l'imputazione indichi soltanto la data in cui il reato addebitato è stato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11683 del 16 dicembre 1997
«Alle pene accessorie in relazione ai reati in materia di assegni (divieto di emettere assegni e pubblicazione della sentenza di condanna) — introdotte con l'art. 139 della L. 24 novembre 1981 n. 689 — non è applicabile la disciplina del cumulo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2333 del 23 febbraio 1998
«Il crick, la cui destinazione naturale non è quella dell'offesa alla persona ed il cui porto fuori dell'abitazione è giustificato dall'uso stesso cui l'oggetto è destinato, non è idoneo ad integrare l'aggravante del reato di lesioni prevista...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2680 del 6 giugno 1998
«Ai fini dell'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, l'irrogazione di una pena detentiva di notevole entità non è, di per sé sola, sufficiente a integrare il concreto pericolo di fuga della persona che ne è destinataria, dal...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4971 del 13 gennaio 1998
«È inammissibile per genericità l'impugnazione con cui si censura una sentenza la cui motivazione non è stata ancora depositata, in quanto il nostro ordinamento non consente che l'ammissibilità di un gravame possa essere valutata ex post,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5030 del 10 dicembre 1998
«Il reato di cui all'art. 648 bis c.p. («riciclaggio»), pur consumandosi già nel momento in cui venga compiuta una singola operazione, fra quelle indicate nella norma incriminatrice, idonea ad ostacolare l'identificazione del bene proveniente da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5121 del 24 novembre 1998
«In tema di chiamata di correo, non può definirsi chiamata de relato quell'accusa proveniente effettivamente da un correo nel delitto di cui all'art. 416 bis c.p., il quale proprio per la sua qualità di associato ha precisa e sicura conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9758 del 14 settembre 1998
«Per la configurazione del reato di patrocinio infedele, di cui all'art. 380 c.p. — che è reato proprio, nel senso che soggetto attivo deve essere il «patrocinatore» — non è sufficiente che l'avvocato si renda genericamente infedele...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 53 del 25 febbraio 1999
«Condizioni di ammissibilità, ai sensi dell'art. 410, comma 2, c.p.p., della opposizione alla richiesta di archiviazione sono l'indicazione dell'oggetto della investigazione suppletiva e dei relativi mezzi di prova. Detta indicazione deve essere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 323 del 14 gennaio 1999
«Poiché il delitto di cui all'art. 586 c.p. (morte o lesioni come conseguenza di altro delitto), pur essendo punito a titolo di colpa, esige che il reato base sia doloso, può con questo essere unificato sotto il vincolo della continuazione.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 793 del 21 aprile 1999
«In tema di sequestro probatorio, il tribunale in sede di riesame non deve limitarsi a «prendere atto» della tesi accusatoria senza svolgere alcuna attività di controllo ma deve esercitare una verifica in concreto della fondatezza dell'accusa,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 855 del 7 aprile 1999
«Il motivo di ricusazione dell'inimicizia grave di cui alla lettera d) dell'art. 36 c.p.p. non può che riferirsi a rapporti interpersonali derivanti da vicende alla vita estranee alle funzioni del giudicante. Non rileva, quindi, l'asserito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1475 del 2 giugno 1999
«L'accoglimento dei motivi a sostegno del ricorso per cassazione, sub specie di applicazione della nuova pena indicata dai ricorrenti, a norma dell'art. 3 della legge n. 14 del 1999, in relazione alla diversa qualificazione giuridica del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1739 del 18 maggio 1999
«In tema di esecuzione, posto che l'art. 657 comma 4 c.p.p. consente la fungibilità della custodia cautelare sofferta sine titulo con la pena da espiare per altro reato separatamente giudicato, solo a condizione che quest'ultimo sia stato commesso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2402 del 21 luglio 1999
«La c.d. pericolosità sociale, che giustifica l'adozione di una misura cautelare, va desunta sia dalle specifiche modalità e dalle circostanze del fatto sia dalla personalità dell'indagato oggettivamente valutata alla stregua dei precedenti penali...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2487 del 25 febbraio 1999
«Il delitto di falso materiale in atto pubblico (art. 476 c.p.) è punito a titolo di dolo generico. Per la configurabilità dell'elemento soggettivo è sufficiente la sola coscienza e volontà dell'alterazione del vero, indipendentemente dallo scopo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2526 del 21 luglio 1999
«In tema di termini di durata delle misure cautelari, l'articolo 297, comma terzo, c.p.p., ai fini della retrodatazione della seconda misura custodiale, ne limita la rilevanza all'ipotesi in cui un reato sia stato commesso per eseguirne un altro....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2982 del 5 novembre 1999
«Nel delitto di falsa testimonianza, che tutela il bene giuridico dell'ordinato svolgimento dell'attività giudiziaria, persona offesa è esclusivamente lo Stato-collettività, e ciò in base alla considerazione che la fattispecie descritta dall'art....»