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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19146 del 9 agosto 2013
«In tema di garanzia per difformità e vizi nell'appalto, l'accettazione dell'opera segna il discrimine ai fini della distribuzione dell'onere della prova, nel senso che, fino a quando l'opera non sia stata espressamente o tacitamente accettata, al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19155 del 19 agosto 2013
«Il conferimento di un'azienda individuale in una società di persone o di capitali costituisce una cessione d'azienda, la quale comporta, per legge, la cessione dei crediti relativi all'esercizio di essa, che, anche in mancanza di notifica al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23203 del 11 ottobre 2013
«L'art. 2479 c.c., nel testo anteriore al d.l.vo 17 gennaio 2003, n. 6, disciplina (al pari dell'art. 2470 c.c., nel testo in vigore) la forma del trasferimento di quota di società a responsabilità limitata perché sia opponibile alla società,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3268 del 12 febbraio 2013
«L'art. 360, comma terzo, c.p.c., come modificato dall'art. 2 del d.l.vo n. 40 del 2006, ostativo al ricorso immediato per cassazione avverso le sentenze che decidono di questioni insorte senza definire neppure parzialmente il giudizio, è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3664 del 14 febbraio 2013
«Il principio della rilevabilità solo su eccezione di parte della acquiescenza alla sentenza si riferisce esclusivamente all'acquiescenza totale (per accettazione espressa o per atti incompatibili con la volontà di avvalersi dell'impugnazione), ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10000 del 8 maggio 2014
«Qualora il contratto di appalto stipulato tra l'ente pubblico e la società appaltatrice abbia previsto l'applicazione del capitolato generale delle opere pubbliche di cui al d.P.R. 16 luglio 1962, n. 1063, è legittima la pattuizione di una...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, sentenza n. 13293 del 11 giugno 2014
«L'acquiescenza alla sentenza, preclusiva dell'impugnazione ai sensi dell'art. 329 cod. proc. civ. (configurabile solo anteriormente alla proposizione del gravame, giacché successivamente allo stesso è possibile solo una rinunzia espressa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13491 del 13 giugno 2014
«La domanda di determinazione, in via equitativa, del danno da perdita di chance non può essere proposta per la prima volta in cassazione, trattandosi di danno potenziale, non assimilabile ad un danno futuro, e, dunque, non ricompreso, neppure per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14639 del 27 giugno 2014
«In tema di espropriazione presso terzi, il terzo cessionario, diverso dal terzo pignorato, che contesti la non appartenenza del credito all'esecutato in ragione dell'anteriorità, rispetto alla notificazione del pignoramento, della notificazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17176 del 29 luglio 2014
«Nel rito del lavoro, la disciplina della fase introduttiva del giudizio - e a maggior ragione quella del giudizio d'appello - risponde ad esigenze di ordine pubblico attinenti al funzionamento stesso del processo, in aderenza ai principi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17187 del 29 luglio 2014
«La rinuncia al ricorso per cassazione, potendo avvenire fino a che non sia cominciata la relazione e, quindi, anche direttamente in udienza, risulta perfezionata nel caso in cui la controparte ne abbia comunque avuto conoscenza prima dell'inizio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18490 del 1 settembre 2014
«Nel contratto per persona da nominare (nella specie, preliminare di vendita di bene immobile), la dichiarazione di nomina e l'accettazione del terzo debbono rivestire la stessa forma del contratto, sicché è sufficiente che all'altro contraente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27519 del 30 dicembre 2014
«Il mutamento del rito da ordinario a speciale non determina la rimessione in termini rispetto alle preclusioni già maturate alla stregua del rito ordinario, ma, sul piano formale, gli atti posti in essere anteriormente al passaggio al rito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22349 del 2 novembre 2015
«Qualora l'atto costitutivo di una società a responsabilità limitata non ne preveda specifiche ipotesi, il diritto di recesso convenzionale del socio postula necessariamente, per il suo perfezionamento, la delibera societaria di accettazione....»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., sentenza n. 3971 del 26 febbraio 2015
«La rinuncia al ricorso per cassazione produce l'estinzione del processo anche in assenza di accettazione, in quanto tale atto non ha carattere "accettizio" (non richiede, cioè, l'accettazione della controparte per essere produttivo di effetti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9964 del 29 ottobre 1985
«Ai fini della sussistenza dell'ipotesi aggravata del reato di violazione di sigilli commesso da colui che abbia in custodia la cosa, di cui al secondo comma dell'art. 349 c.p., al di fuori di particolari ipotesi in cui l'incarico di custode delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8958 del 10 agosto 1987
«In tema di associazione per delinquere, la prova, mancando di norma un atto costitutivo, deve essere desunta da facta concludentia, nei quali possono assumere rilievo anche i delitti programmati effettivamente realizzati, qualora dalle modalità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10092 del 10 luglio 1990
«In tema di corruzione, è corretta la decisione che neghi la prevalenza delle attenuanti generiche sull'aggravante in considerazione della qualità di amministratore pubblico dell'imputato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 671 del 18 gennaio 1990
«Il dolo eventuale consiste nell'accettazione di un evento che non è preso di mira dall'agente e neanche è previsto come certo, costituendo solo un esito probabile o possibile della condotta, dalla quale, nonostante l'incertezza circa l'esito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2445 del 23 febbraio 1991
«In tema di concorso nel sequestro di persona a scopo di estorsione, coloro che — pur non avendo partecipato al sequestro — intervengono successivamente con attività dirette al conseguimento del prezzo della liberazione quando l'evento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1342 del 17 settembre 1992
«Condizione essenziale per la concessione della liberazione condizionale disciplinata dall'art. 176 c.p. ovvero dell'art. 8 della L. n. 304 del 1982, concernente misure per la difesa dell'ordinamento costituzionale, è l'avere il condannato tenuto,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12804 del 30 dicembre 1995
«La generica offerta di indennizzo, fatta alla parte lesa in momento processuale imprecisato e da questa respinta, non può assumere, ai fini del riconoscimento dell'attenuante di cui all'art. 62 n. 6 c.p., quel grado di serietà e congruità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1965 del 3 giugno 1997
«In tema di liberazione condizionale (art. 176 c.p.) il comportamento da valutare ai fini del giudizio sul ravvedimento deve consistere nell'insieme dagli atteggiamenti concretamente tenuti ed esteriormente manifestati dal soggetto, che consentano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6024 del 13 maggio 1999
«In tema di abuso d'ufficio, finalizzato ad arrecare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, il soggetto destinatario della situazione di ingiusto profitto, conseguente alla violazione di norme di legge o di regolamento commessa dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2285 del 4 settembre 2000
«In tema di concorso esterno in associazione per delinquere di tipo mafioso, premesso che tale ipotesi, a differenza di quella costituita dalla partecipazione «organica», si caratterizza per l'assenza di una compenetrazione strutturale e di un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33913 del 19 settembre 2001
«In tema di associazione per delinquere di stampo mafioso, nel caso particolare di una relazione tra un uomo politico e un gruppo mafioso, non è sufficiente per la sussistenza del reato una mera vicinanza al detto gruppo o ad i suoi esponenti,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1905 del 17 gennaio 2002
«La c.d. «corruzione propria» prevista dall'art. 319 c.p. non è ravvisabile in relazione al compimento di atti nei quali non esiste alcuno spazio di discrezionalità suscettibile di essere usato per favorire il corruttore, in quanto gli atti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23248 del 17 maggio 2003
«Il delitto di corruzione è reato di evento, caratterizzato dalla particolarità di perfezionarsi, alternativamente, con l'accettazione della promessa ovvero con il ricevimento dell'utilità da parte del pubblico ufficiale; quando entrambi questi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21091 del 5 maggio 2004
«Ai fini della sussistenza dell'elemento soggettivo nel delitto di abuso di ufficio di cui all'art. 323 c.p., non è sufficiente nè il dolo eventuale — e cioè l'accettazione del rischio del verificarsi dell'evento nè quello diretto — e cioè la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 581 del 12 gennaio 2004
«La querela, configurandosi come condizione di procedibilità dell'azione penale, ha natura processuale; pertanto, la remissione della stessa, una volta intervenuta l'accettazione da parte del querelato, non solo estingue il potere punitivo dello...»