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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1412 del 12 aprile 1995
«Allorché sia stata riconosciuta, in sede di cognizione, la continuazione fra un reato, ritenuto più grave, punito con pena detentiva, e altro reato, meno grave, punito con pena pecuniaria, applicandosi, conseguentemente, un aumento della pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 146 del 21 gennaio 1997
«In materia di ricorso dell'indagato avverso l'ordinanza del tribunale del riesame di decreto di sequestro preventivo, legittimato a presentare memorie è il pubblico ministero presso il giudice che ha emesso il provvedimento impugnato (tribunale) e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1662 del 4 luglio 1995
«Il divieto, posto dall'art. 270, comma 1, c.p.p., di utilizzare i risultati delle intercettazioni in procedimenti diversi da quelli nei quali tali intercettazioni sono state disposte, (salvo il caso della loro indispensabilità per l'accertamento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 602 del 12 gennaio 2012
«È priva di efficacia la rinuncia al gravame in sede di legittimità, sottoscritta dal difensore all'uopo delegato dall'interessato, proposta via fax, non seguito dalla spedizione dell'originale via posta o mediante altro sistema idoneo a garantirne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4327 del 7 aprile 1999
«Nei casi in cui nel giudizio penale sia prescritto che la parte (nella specie: parte civile) stia in giudizio col ministero di difensore munito di procura speciale, il mandato, in virtù del generale principio di conservazione degli atti, deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13301 del 17 dicembre 1998
«È ammissibile l'impugnazione (nella specie ricorso per cassazione) presentata dall'imputato detenuto al direttore dell'istituto nel quale lo stesso si trova, a nulla rilevando che la legge processuale colpisca, in generale, con la sanzione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10682 del 27 ottobre 1995
«L'inoltro del ricorso per cassazione — da parte del detenuto agli arresti domiciliari — tramite la stazione dei carabinieri preposti alla sorveglianza, è legittimo, secondo quanto espressamente previsto dall'art. 123 c.p.p. Detta impugnazione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3056 del 22 marzo 1995
«L'omessa notificazione del ricorso per cassazione dell'imputato alle parti civili non dà luogo a nullità di ordine generale né a decadenza dell'impugnazione, trattandosi di circostanza non prevista dall'art. 591 c.p.p. quale causa di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2383 del 5 giugno 1998
«Non costituisce causa di inutilizzabilità, ai fini cautelari, dei risultati di intercettazioni telefoniche, la mancata trasmissione, da parte del pubblico ministero al giudice, con la richiesta di applicazione della misura cautelare, anche dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4789 del 12 febbraio 1998
«Il ricorso per saltum ex art. 311, comma secondo, c.p.p. avverso i provvedimenti restrittivi della libertà è possibile solo per violazione di legge. Pertanto, con riferimento alla motivazione, il ricorso è consentito solo quando la stessa...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16886 del 9 aprile 2004
«Al giudice dell'impugnazione è consentito motivare per relationem il provvedimento gravato purchè egli si attenga al rispetto di criteri specifici in ossequio ai quali: 1) ogni riferimento risulti ad un atto legittimo del procedimento la cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4007 del 11 marzo 1999
«La preminente funzione di garanzia che è alla base dei decreti di autorizzazione di intercettazioni telefoniche, impone che la motivazione di essi sia rigorosa e puntuale e non si esaurisca in una mera perifrasi della norma di legge, occorrendo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38851 del 30 ottobre 2001
«In tema di sequestro probatorio, diversamente da quando sono soggette a vincolo le «cose pertinenti al reato», non è necessario, allorché il sequestro riguarda cose che assumono la qualifica di «corpo di reato», che si provveda a una specifica...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11292 del 20 marzo 2002
«La mancanza totale o la mera apparenza della motivazione nelle ordinanze di riesame relative a misure cautelari reali, poiché configura una violazione della norma di cui all'art. 125 c.p.p. che prescrive la motivazione a pena di nullità, determina...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 49184 del 22 dicembre 2003
«Il ricorso per cassazione proposto nell'interesse della persona offesa dal reato deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell'apposito albo, non muniti, a tal fine, di procura speciale ad hoc ai sensi dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14 del 22 febbraio 1993
«Il procedimento in camera di consiglio innanzi alla Cassazione relativamente ai ricorsi in materia di sequestri deve svolgersi nelle forme di cui all'art. 127 c.p.p. e non in quelle di cui all'art. 611 dello stesso codice. (A sostegno del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 127 del 23 dicembre 1992
«Il rinvio all'art. 127 c.p.p. operato in altre norme dello stesso codice con la formula «secondo le forme previste» o con altre equivalenti riguarda le regole di svolgimento dell'udienza camerale, ma non implica, di per sé, la ricezione completa...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7007 del 1 luglio 1991
«Nei procedimenti che proseguono con il vecchio rito, trattati in appello o in sede di rinvio in Camera di consiglio a norma dell'art. 599 c.p.p. il ricorso per cassazione è regolato per quanto riguarda la forma, i termini e la trattazione dalle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 275 del 13 gennaio 2005
«Dal combinato disposto degli artt. 309, comma 8, e 127, comma 3, c.p.p., e tenuto conto della sentenza della Corte costituzionale 17 gennaio 1991 n. 45, non può desumersi che, qualora l'interessato, detenuto in località esterna all'ambito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2911 del 21 ottobre 2002
«Una volta proposto ricorso straordinario per errore di fatto a norma dell'art. 625 bis c.p.p., la Corte di cassazione deve compierne una delibazione preliminare di ammissibilità, il cui eventuale esito negativo comporta la declaratoria di ufficio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5052 del 15 novembre 1999
«L'ordinanza di archiviazione, resa previa fissazione dell'udienza camerale, è ricorribile solo nei casi di mancato avviso alle parti ed ai difensori dell'udienza camerale ex articolo 127, quinto comma, c.p.p. Ne consegue che non è mai consentito...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23 del 29 gennaio 1997
«In sede di riesame del sequestro probatorio, il tribunale deve stabilire l'astratta configurabilità del reato ipotizzato. Tale astrattezza, però, non limita i poteri del giudice nel senso che questi deve esclusivamente «prendere atto» della tesi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22 del 14 gennaio 1997
«L'avviso dell'udienza di riesame dei provvedimenti cautelari reali deve essere notificato al difensore in ogni caso e all'indagato soltanto quando abbia sottoscritto la relativa istanza. (In motivazione, la S.C. ha affermato che nella specie non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2853 del 29 gennaio 1996
«In tema di impugnazione di misure cautelari reali, l'art. 127, primo comma c.p.p., che prescrive l'avviso dell'udienza in camera di consiglio alle parti, alle altre persone interessate e ai difensori, risulta specificato dal disposto dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42 del 6 febbraio 1995
«Deve ritenersi suscettibile di confisca obbligatoria, ai sensi del primo comma dell'art. 301 D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 (T.U. delle disposizioni legislative in materia doganale), un'autovettura assoggettata a sequestro, che, in quanto cosa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4014 del 18 dicembre 1992
«L'ordinanza emessa in esito all'udienza camerale svoltasi secondo il rito previsto dall'art. 127 c.p.p. va comunicata al P.M. e notificata alle parti solo nel caso in cui non sussiste specifica disposizione che stabilisca altrimenti. Pertanto il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29175 del 6 luglio 2005
«Deve ritenersi ammissibile il ricorso per cassazione proposto dall'imputato avverso l'ordinanza di revoca della sentenza di non luogo a procedere adottata con procedura de plano anziché con l'osservanza delle forme di cui all'art. 127 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2792 del 1 settembre 1999
«In tema di procedimenti in camera di consiglio, deve escludersi la esistenza di un principio generale in base al quale tutti i provvedimenti terminativi sarebbero sempre ricorribili per cassazione ai sensi del comma settimo dell'art. 127 c.p.p. Ed...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 776 del 7 luglio 1998
«Il decreto presidenziale che decide senza formalità sulla dichiarazione di astensione è sottratto ad ogni mezzo di impugnazione sia in virtù del principio di tassatività delle impugnazioni sia perché si tratta di provvedimento meramente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1441 del 29 agosto 1990
«Secondo il disposto dell'art. 409 nuovo c.p.p., nel caso in cui non ritenga di accogliere la richiesta di archiviazione formulata dal P.M., il Gip è tenuto a fissare l'udienza in camera di consiglio - che va celebrata secondo le forme di cui...»