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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4710 del 12 aprile 2000
«In tema di trasferimento d'azienda, il mantenimento formale — in capo all'impresa cedente — della titolarità dei rapporti di lavoro con i dipendenti, in esecuzione di una clausola contrattuale di gradualità dei trasferimenti (clausola invalida per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13171 del 8 giugno 2009
«In materia di trasferimento di parte (c.d. ramo) di azienda, tanto la normativa comunitaria (direttive CE nn. 98/50 e 2001/23) quanto la legislazione nazionale (art. 2112, comma quinto, c.c., sostituito dall'art. 32 del D.L.vo 10 settembre 2003,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6452 del 17 marzo 2009
«In materia di trasferimento d'azienda, la direttiva CE 77/187, come ripresa nel contenuto dalla direttiva CE 98/50 e, infine, razionalizzata nel testo mediante sostituzione con la direttiva CE 2001/23 (all'origine della rinnovata versione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17434 del 8 agosto 2007
«Il trasferimento di un ramo di azienda che costituisca, prima del trasferimento, un'entità dotata di autonomia ed unitaria organizzazione è configurabile come trasferimento aziendale ai sensi dell'art. 2112 c.c., mentre non è riconducibile alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 26668 del 6 dicembre 2005
«Premesso che la disciplina dettata dall'art. 2112 c.c. (in ordine alla successione dell'imprenditore cessionario all'imprenditore cedente nel rapporto di lavoro) trova applicazione non solo nel caso di trasferimento dell'intera azienda, ma anche...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 206 del 10 gennaio 2004
«L'art. 2112 c.c., anche nel testo anteriore alle modifiche di cui al D.L.vo n. 18 del 2001, attuativo della direttiva comunitaria n. 50 del 1998, consente, letto in linea con la giurisprudenza comunitaria formatasi in merito alla interpretazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19105 del 13 dicembre 2003
«In caso di cessione di ramo di azienda, la garanzia della continuazione del rapporto di lavoro dei dipendenti addetti al ramo ceduto, assicurata dall'art. 2112 c.c. e dall'art. 47 della legge n. 428 del 1990, ben può attuarsi, nel rispetto della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15105 del 25 ottobre 2002
«La disciplina dettata dall'art. 2112 c.c. e dall'art. 47 legge 428/1990 (in ordine alla successione dell'imprenditore cessionario all'imprenditore cedente nel rapporto di lavoro) trova applicazione non solo nel caso di trasferimento dell'intera...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8641 del 12 aprile 2010
«In tema di trasferimento d'azienda, l'effetto estintivo del licenziamento illegittimo intimato in epoca anteriore al trasferimento medesimo, in quanto meramente precario e destinato ad essere travolto dalla sentenza di annullamento, comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7517 del 29 marzo 2010
«La disciplina posta dal secondo comma dell'art. 2112 c.c., che prevede la solidarietà tra cedente e cessionario per i crediti vantati dal lavoratore al momento del trasferimento d'azienda a prescindere dalla conoscenza o conoscibilità degli stessi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7202 del 25 marzo 2009
«La garanzia apprestata dell'art. 2112 c.c. ai diritti derivanti dal rapporto di lavoro non implica anche la parificazione a tutti gli effetti con i dipendenti già in servizio presso l'impresa cessionaria, cosicché non è precluso alla disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19740 del 17 luglio 2008
«Mentre nell'ipotesi della cessione di ramo di azienda si realizza la successione legale nel rapporto di lavoro del cessionario senza bisogno di consenso dei contraenti ceduti, nel caso della mera esternalizzazione di servizi ricorre la fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5929 del 5 marzo 2008
«L'art. 47, quinto comma, della legge n. 428 del 1990, interpretato privilegiandone il significato maggiormente conforme al diritto comunitario in materia di salvaguardia dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda (direttiva 14...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2609 del 4 febbraio 2008
«In tema di trasferimento di azienda, ai lavoratori che passano alle dipendenze dell'impresa cessionaria si applica il contratto collettivo che regolava il rapporto di lavoro presso l'azienda cedente solamente nel caso in cui l'impresa cessionaria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20221 del 27 settembre 2007
«In tema di trasferimento di azienda, deriva dall'art. 2112 c.c. che i mutamenti nella titolarità dell'azienda non interferiscono con rapporti di lavoro già intercorsi con il cedente, che continuano a tutti gli effetti con il cessionario, con la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14670 del 30 luglio 2004
«L'art. 2112 c.c., relativo alla successione dell'imprenditore cessionario all'imprenditore cedente nel rapporto di lavoro, non prevede che il lavoratore ceduto debba prestare il proprio consenso per il trasferimento del suo rapporto di lavoro, con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9031 del 12 maggio 2004
«Si ha trasferimento di azienda in tutti i casi in cui, ferma restando l'organizzazione del complesso di beni destinati all'esercizio dell'attività economica, ne muta il titolare; in questo caso, i rapporti di lavoro preesistenti al trasferimento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8179 del 16 giugno 2001
«In caso di trasferimento di azienda, i debiti contratti dall'alienante nei confronti degli istituti previdenziali per l'omesso versamento dei contributi obbligatori, esistenti al momento del trasferimento, costituiscono debiti inerenti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11272 del 28 agosto 2000
«In tema di trasferimento d'azienda, il subentro del cessionario nei rapporti di lavoro dei dipendenti dell'azienda ceduta non si verifica soltanto se tale rapporto si sia legittimamente risolto in tempo anteriore al trasferimento medesimo; in caso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2521 del 6 marzo 1998
«Il trasferimento d'azienda — in qualunque forma realizzato e quindi anche, indirettamente, attraverso la restituzione dei beni aziendali dall'imprenditore affittuario al proprietario e la cessione in affitto da questo ad altro datore di lavoro —...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11767 del 27 maggio 2011
«Non è ravvisabile una volontà negoziale nella dichiarazione, sottoscritta dal lavoratore, ma predisposta dal datore di lavoro in occasione della corresponsione del trattamento di fine rapporto, di rinuncia a diritti, quando essa sia accompagnata...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22105 del 19 ottobre 2009
«La transazione conclusa tra dipendente e datore di lavoro avente ad oggetto la risoluzione del rapporto di lavoro - che non rientra nell'ambito di applicazione dell'art. 2113 c.c. in quanto, anche quando è garantita la stabilità del posto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18285 del 13 agosto 2009
«Nell'ipotesi in cui la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, o le dimissioni (riferibili ad un diritto disponibile del lavoratore e quindi sottratte alla disciplina dell'art. 2113 c.c.) siano poste in essere nell'ambito di un contesto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6221 del 13 marzo 2009
«Gli atti di disposizione, ai quali si applica la disciplina dell'art. 2113 c.c., debbono attenere alle conseguenze patrimoniali del mancato o irregolare versamento dei contributi e non già all'obbligo del datore di lavoro di corrispondere i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20780 del 4 ottobre 2007
«Perché l'accordo tra il lavoratore ed il datore di lavoro possa qualificarsi atto di transazione è necessario che contenga lo scambio di reciproche concessioni, sicché, ove manchi l'elemento dell'aliquid datum, aliquid retentum essenziale ad...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12561 del 26 maggio 2006
«Riguardo a diritti già maturati, il negozio dispositivo integra una mera rinuncia o transazione, rispetto alla quale la dipendenza del diritto da norme inderogabili comporta, in forza dell'art. 2113 c.c., l'annullabilità dell'atto di disposizione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2734 del 12 febbraio 2004
«Con riferimento alla disciplina dettata in tema di rinunce e transazioni, di cui all'art. 2113 c.c.,(disponente l'invalidità di tali atti quando hanno per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13616 del 17 settembre 2002
«L'art. 2113 c.c. è applicabile anche nell'ipotesi in cui il lavoratore abbia già intrapreso un'azione giudiziaria, in quanto la sua posizione di soggezione nei confronti del datore di lavoro non viene meno per il fatto che egli abbia azionato un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11107 del 26 luglio 2002
«La disposizione dell'art. 2213, primo comma, c.c., che stabilisce l'invalidità delle rinunzie e transazioni aventi per oggetto diritti del prestatore di lavoro derivanti da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti collettivi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13134 del 3 ottobre 2000
«Il lavoratore pub liberamente disporre del diritto di impugnare il licenziamento, facendone oggetto di rinunce o transazioni, che sono sottratte alla disciplina dell'art. 2113 c.c., che considera invalidi e perciò impugnabili i soli atti...»