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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23236 del 27 maggio 2003
«In tema di bancarotta c.d. impropria da reato societario (nel caso di specie, false comunicazioni sociali ), la configurabilità della particolare fattispecie prevista dall'art. 223, secondo comma, n. 1, del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, in rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27361 del 13 luglio 2011
«È legittimo il provvedimento di sospensione dei termini di durata della custodia cautelare, in pendenza dei termini per la redazione della sentenza, ex art. 304, comma primo, lett. c), c.p.p., assunto d'ufficio, senza il previo contraddittorio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 163 del 4 marzo 2000
«La circostanza che l'art. 304, terzo comma, c.p.p., in tema di sospensione dei termini di custodia cautelare, non preveda, a differenza di quanto dispone l'art. 305, stesso codice in tema di proroga di quei termini, che sia sentito il difensore,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12472 del 29 marzo 2002
«In tema di revisione, la novità della prova (richiesta dall'art. 630 lett. c, c.p.p.) non può essere individuata semplicemente in relazione alla sede in cui viene resa ed alla disciplina che la regola, anche se, all'epoca in cui la revisione viene...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11155 del 12 novembre 1997
«Verificatasi l'interruzione del processo per effetto della morte di una parte — costituita a mezzo di procuratore — la notificazione dell'atto riassuntivo, entro l'anno della morte, agli eredi della parte defunta, considerati collettivamente ed...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18645 del 12 settembre 2011
«La mancata riassunzione del giudizio di primo grado, interrotto per morte di una delle parti, nei confronti di tutti gli eredi di essa, indipendentemente dalla loro successione nel rapporto sostanziale controverso o dalla scindibilità di questo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8356 del 24 agosto 1998
«Il decesso di una delle parti nel corso del giudizio di primo grado comporta la necessità della prosecuzione del procedimento nei confronti di tutti gli eredi, litisconsorti necessari (per l'inscindibilità del rapporto processuale) tanto nel grado...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1900 del 27 gennaio 2011
«In tema di riassunzione, una volta eseguito tempestivamente il deposito del ricorso in cancelleria, il termine di sei mesi di cui all'art. 305 cod. proc. civ. non ha alcun ruolo nella successiva notifica dell'atto volta a garantire il corretto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14854 del 28 giugno 2006
«Verificatasi una causa d'interruzione del processo, in presenza di un meccanismo di riattivazione del processo interrotto, destinato a realizzarsi distinguendo il momento della rinnovata edictio actionis da quello della vocatio in ius, il termine...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1739 del 24 gennaio 2013
«L'estinzione del processo, per mancata integrazione del contraddittorio nel termine perentorio stabilito dal giudice a norma dell'art. 102, secondo comma, c.p.c., postula la legittimità del relativo ordine, e, pertanto, va esclusa, ove...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23403 del 11 settembre 2008
«Qualora la revoca dell'ordine di integrazione del contraddittorio, per difetto dei presupposti, intervenga nel corso del giudizio di primo grado e, di conseguenza, il giudice che l'ha pronunciata respinga l'eccezione di estinzione del processo, il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5125 del 19 aprile 2000
«L'inottemperanza all'ordine di integrazione del contraddittorio produce conseguenze differenti a seconda che sia pronunciato dal giudice dell'impugnazione per far partecipare al relativo giudizio tutte le parti in litisconsorzio necessario della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20480 del 25 luglio 2008
«L'art. 307, comma 4, c.p.c., nel prescrivere che l'estinzione è dichiarata con ordinanza del Giudice istruttore ovvero con sentenza del Collegio, a seconda che venga eccepita avanti al primo o avanti al secondo, implicitamente ma chiaramente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5491 del 12 aprile 2001
«Qualora, nel riassumere il giudizio al solo fine di eccepire l'estinzione, la parte sia incorsa in vizi riguardanti la regolarità della costituzione o il contraddittorio, le attività necessarie per sanare gli eventuali vizi o per controdedurre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9025 del 30 aprile 2005
«Nel giudizio civile dinanzi al giudice di pace, il contenuto dell'atto di citazione è disciplinato esclusivamente dall'art. 318 c.p.c., il quale prescrive che il medesimo deve contenere l'indicazione del giudice e delle parti, l'esposizione dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14074 del 15 dicembre 1999
«Nel caso in cui, nel processo avanti al giudice di pace per causa di valore non superiore ai due milioni di lire e, quindi, da decidersi secondo equità, il provvedimento di fissazione della nuova udienza ai sensi degli articoli 181 e 309 del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22818 del 3 novembre 2011
«Nel procedimento previsto dall'art. 322 c.p.c., qualora la conciliazione in sede non contenziosa sia impedita dalla mancata presentazione della controparte, il giudice di pace, constatato l'insuccesso del procedimento di natura amministrativa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17482 del 1 agosto 2006
«La concessione a entrambe le parti, da parte del giudice di pace, di un termine di dieci giorni, a decorrere da quello di precisazione delle conclusioni, per il deposito di note illustrative, non determina, di per sé, alcuna violazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 520 del 16 gennaio 2012
«La qualità di parte legittimata a proporre appello o ricorso per cassazione, come a resistervi, spetta ai soggetti che abbiano formalmente assunto la veste di parte nel previo giudizio di merito, con la conseguenza che va dichiarata inammissibile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13685 del 13 giugno 2006
«Il soggetto che proponga appello — non diversamente da chi proponga ricorso per cassazione — nell'asserita qualità di erede di colui che ha partecipato al precedente grado del giudizio deve allegare la propria legitimatio ad causam per essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17564 del 31 agosto 2005
«L'evocazione in appello di un soggetto che non abbia partecipato al giudizio di primo grado, ma che si sia qualificato erede di una delle parti, la cui morte non era stata dichiarata nel corso del giudizio, non integra un vizio relativo alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5208 del 25 maggio 1998
«In materia di impugnazioni, la proroga di sei mesi del termine lungo annuale per la loro proposizione, prevista dall'art. 328, terzo comma, c.p.c., in caso di verificazione negli ultimi sei mesi del suo decorso della morte della parte o di un...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 315 del 12 gennaio 2012
«La comparsa conclusionale assolve unicamente una funzione illustrativa delle domande e delle eccezioni ritualmente introdotte nel giudizio e sulle quali si sia instaurato il contraddittorio delle parti, non potendo di regola contenere domande o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5817 del 24 maggio 1993
«La regola dell'art. 334 c.p.c., che consente l'impugnazione incidentale tardiva, è applicabile solo alla impugnazione incidentale in senso stretto, che è quella proveniente dalla parte contro la quale è stata proposta l'impugnazione principale o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9323 del 5 settembre 1995
«Il principio fissato dall'art. 334 c.p.c. — secondo cui le parti contro le quali è stata proposta un'impugnazione e quelle chiamate ad integrare il contraddittorio nelle cause inscindibili possono, a loro volta, proporre impugnazione incidentale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12888 del 3 dicembre 1992
«La legittimazione all'impugnazione incidentale tardiva è attribuita esclusivamente, anche quando si tratti di ricorso per cassazione, alle parti contro le quali è stata proposta l'impugnazione principale o a quelle cui debba essere esteso il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23156 del 11 ottobre 2013
«In tema di estinzione del processo di appello, dalla quale deriva, ai sensi dell'art. 338 c.p.c., il passaggio in giudicato della sentenza impugnata, il termine di prescrizione dell'"actio iudicati" decorre non già dal momento in cui è intervenuto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13639 del 30 maggio 2013
«Quando la legge imponga l'introduzione del giudizio con citazione, anziché con ricorso, ed il rito ordinario, l'adozione del rito camerale non induce alcuna nullità, per il principio della conversione degli atti nulli che abbiano raggiunto il loro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12140 del 23 maggio 2006
«L'onere di specificazione dei motivi di appello, imposto dall'art. 342 c.p.c., non è assolto con il semplice richiamo per relationem alla comparsa conclusionale di primo grado, perché i motivi di gravame devono riferirsi alla decisione appellata,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 696 del 22 gennaio 2002
«Il giudice di appello, nel confermare la sentenza di primo grado, può, senza violare il principio del contraddittorio, anche d'ufficio sostituirne la motivazione che ritenga scorretta, purché la diversa motivazione sia radicata nelle risultanze...»