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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19218 del 14 settembre 2007
«In tema di notificazioni, nel procedimento disciplinato dagli artt. 138 e 139 c.p.c., che è imperniato sulla consegna diretta della copia dell'atto al destinatario, la consegna della copia a persona la cui presenza in casa sia occasionale (nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1856 del 24 marzo 1982
«La notificazione eseguita, a norma dell'art. 139 c.p.c., con consegna di copia dell'atto a mani di un parente del destinatario, il quale abbia anche dichiarato di essere autorizzato a riceverla, deve ritenersi valida fino a che il destinatario...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6602 del 25 giugno 1999
«Nella ipotesi in cui il portiere di un condominio riceva la notifica della copia di un atto unicamente quale «addetto» alla ricezione, dichiarandosi incaricato del destinatario a tale mansione, ed in detta veste venga indicato sull'originale che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6624 del 29 marzo 2005
«Le norme della legge fallimentare sono applicabili anche ai conti correnti postali, in virtù della espressa previsione recata in tal senso dall'art. 24 del codice postale (D.P.R. n. 156 del 1973), non derogata dall'art. 82 di detto codice, con la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20482 del 6 ottobre 2011
«Il procedimento notificatorio disciplinato dal codice di procedura civile è un mezzo di comunicazione che offre le maggiori garanzie possibili di conoscenza dell'atto da parte del destinatario, secondo un principio che si estende anche agli atti...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 2919 del 9 febbraio 2007
«Il mancato rinvenimento di soggetto idoneo a ricevere l'atto, proprio presso il comune di residenza del destinatario, e proprio presso la casa di abitazione ovvero il luogo in cui egli svolge la propria attività, legittima la notificazione ai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6233 del 23 giugno 1998
«In tema di notificazione a persona irreperibile, l'espletamento della procedura di cui all'art. 140 c.p.c. comporta una presunzione semplice di validità ed efficacia dell'atto, fondata sulla relata dell'ufficiale giudiziario, superabile con...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21817 del 5 dicembre 2012
«Quando l'ufficiale giudiziario attesti di non avere rinvenuto la società destinataria della notifica presso la sua sede legale, perché, secondo quanto appreso, questa aveva la sua sede effettiva altrove, e recatosi presso la sede effettiva, abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3814 del 9 giugno 1986
«Quando dalla relazione dell'ufficiale giudiziario risulta che la notificazione di un atto è stata eseguita all'imprenditore commerciale presso la sua sede, mediante consegna a un soggetto in essa rinvenuto, deve presumersi che il medesimo sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2506 del 15 aprile 1985
«Al fine della validità della notificazione a una persona giuridica, che sia stata effettuata, come prescritto dall'art. 145, primo comma, c.p.c. (in relazione all'art. 46 c.c.), presso la sede legale o la sede effettiva, l'indagine sulla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12460 del 7 luglio 2004
«Essendo il condominio un ente sfornito di personalità e autonomia patrimoniale che agisce, in campo sostanziale e processuale, attraverso l'amministratore, tecnico ex art. 46 c.c. — le notificazioni vanno effettuate all'amministratore presso il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22607 del 26 ottobre 2009
«In tema di notificazione per mezzo del servizio postale, secondo la previsione dell'art. 149 c.p.c., qualora la consegna del piego raccomandato sia avvenuta a mani di un familiare convivente con il destinatario, ai sensi dell'art. 7 della L. 20...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24852 del 22 novembre 2006
«In tema di notificazione a mezzo del servizio postale, la consegna del piego a persona di famiglia convivente con il destinatario nel luogo indicato sulla busta contenente l'atto da notificare fa presumere che in quel luogo si trovino la residenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7113 del 25 maggio 2001
«Ai fini dell'accertamento della validità della notificazione effettuata a mezzo del servizio postale ad un imprenditore, ricevuta da persona diversa dall'imprenditore individuale o dal rappresentante della società, la quale si sia dichiarata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12666 del 25 settembre 2000
«È valida e produttiva di effetti la notificazione effettuata al difensore a mezzo del servizio postale al domicilio dichiarato per il giudizio, mediante consegna del plico a persona abilitata a riceverlo (nella specie: collaboratore di studio) a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2348 del 10 marzo 1994
«Nel caso di notifica a mezzo del servizio postale a «persona di famiglia che convive, anche temporaneamente» con il destinatario (art. 7, L. 20 novembre 1982, n. 890), la convivenza, almeno temporanea, può presumersi nel fatto che il familiare si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2327 del 3 marzo 1998
«Non sussiste violazione dell'art. 7 legge 20 novembre 1982, n. 890, correlato all'art. 160 c.p.c., se l'avviso di ricevimento della notifica di un atto giudiziario a mezzo posta è sottoscritto con sigla, anziché con firma per esteso, dall'agente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9928 del 20 luglio 2001
«In tema di notificazione a mezzo posta, l'art. 7 della legge n. 890/1982 ha introdotto una presunzione di convivenza temporanea del familiare nell'abitazione del destinatario dell'atto da notificare per il solo fatto che detto familiare si sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5884 del 14 giugno 1999
«Di fronte alla minaccia dell'esecuzione forzata in base ad un decreto d'ingiunzione dichiarato esecutivo per mancata opposizione, l'ingiunto, che sostenga l'inesistenza della notificazione del decreto stesso, cioè deduca che nei suoi riguardi non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2152 del 7 luglio 1995
«Nella richiesta di proroga dei termini di custodia cautelare, il pubblico ministero deve, con precisi riferimenti agli atti, specificare per ciascun indiziato, quali siano gli elementi di giudizio che supportano la connotazione di gravità delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2220 del 16 febbraio 2012
«La mancata proposizione dell'istanza di verificazione di una scrittura privata disconosciuta equivale, secondo la presunzione legale, ad una dichiarazione di non volersi avvalere della scrittura stessa come mezzo di prova, con la conseguenza che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 155 del 8 gennaio 1994
«La mancata proposizione dell'istanza di verificazione di una scrittura privata disconosciuta equivale, per presunzione di legge, ad una dichiarazione di non volersi avvalere della scrittura stessa come mezzo di prova, con la conseguenza che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4616 del 20 maggio 1987
«In tema di querela di falso, la risposta negativa della parte che ha prodotto la scrittura all'interpello rivolto dal giudice, ai sensi dell'art. 222 c.p.c., se intenda valersi in giudizio del detto documento, può desumersi da un equivalente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3258 del 14 febbraio 2007
«In tema di prove, con riferimento all'interrogatorio formale, la disposizione dell'articolo 232 c.p.c. non ricollega automaticamente alla mancata risposta all'interrogatorio, per quanto ingiustificata, l'effetto della confessione, ma dà solo la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3453 del 29 dicembre 1962
«L'art. 232 c.p.c. (in tema di mancata risposta all'interrogatorio) rimette alla facoltà discrezionale del giudice ritenere come ammessi i fatti dedotti, mentre il corrispondente art. 218 c.p.c. abrogato poneva senz'altro, al riguardo, una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16915 del 11 novembre 2003
«Nell'azione revocatoria ordinaria il pregiudizio arrecato alle ragioni del creditore consiste nella insufficienza dei beni del debitore ad offrire la garanzia patrimoniale, essendo irrilevante una mera diminuzione di detta garanzia; nell'azione...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5291 del 12 giugno 1997
«A seguito della riforma del diritto di famiglia introdotta con legge n. 151 del 1975, la cosiddetta “presunzione muciana” di cui all'art. 70 L. fall., si rende inoperante sia con riguardo alle fattispecie governate dal regime di comunione legale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2537 del 28 marzo 1990
«Per vincere la presunzione muciana, invocata in relazione ad una molteplicità di acquisti immobiliari, ancorché compiuti per rilevanti valori nell'arco di anni, il coniuge del fallito deve, ai sensi dell'art. 70, comma primo, L. fall., dimostrare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9389 del 19 ottobre 1985
«Nei confronti delle concause non solo sopravvenute, ma anche preesistenti e simultanee, la presunzione di pari valenza nel rapporto di causalità può essere vinta, con preminenza di una sola causa, a condizione che vi sia una prova che essa sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 833 del 29 marzo 1994
«Le risultanze e le certificazioni anagrafiche, nel loro valore di pubblicità e non costitutivo, inducono una presunzione semplice circa la residenza in un determinato luogo delle sole persone che in esso anagraficamente risultano avere fissato...»