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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 78 del 8 gennaio 2007
«In materia di prova documentale nel processo civile, non esistendo un principio di «immanenza» della prova documentale nel processo e dovendo anche il giudice del gravame decidere la causa juta alligata et probata, procedendo ad un autonomo e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6047 del 16 aprile 2003
«Ne consegue che non può farsi discendere dalla sentenza di cui all'art. 444 c.p.p. la prova della ammissione di responsabilità da parte dell'imputato e ritenere che tale prova sia utilizzabile nel procedimento civile. (Nella specie, la S.C. ha...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3074 del 3 marzo 2003
«La nullità derivante da vizio di costituzione del tribunale regionale delle acque pubbliche - conseguente alla declaratoria di illegittimità costituzionale (con la sentenza n. 353 del 2002) dell'art. 138 del R.D.11 dicembre 1933, n. 1775 (Testo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2572 del 23 marzo 1996
«L'opera prestata dal professionista (nella specie, architetto) su incarico del curatore fallimentare, nella qualità di consulente tecnico di parte in un procedimento civile per regolamento di confini, esula da quella pertinente alla figura del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10036 del 25 maggio 2004
«In materia di responsabilità civile, la domanda dell'assicurato di essere tenuto indenne anche oltre il limite massimale di polizza, per mala gestio dell'assicuratore, deve essere espressamente formulata, non potendo ritenersi implicita nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6340 del 26 giugno 1998
«Il regime dell'assicurazione della responsabilità civile contenuto nell'art. 1917 c.c. — non modificato, per quanto attiene al rapporto tra assicurato e assicuratore, dall'art. 18 della legge sulla assicurazione della Rca 24 dicembre 1969, n. 990,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6799 del 5 maggio 2003
«In tema di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, l'obbligazione diretta dell'assicuratore (o dell'impresa designata alla liquidazione dei danni a carico del Fondo di garanzia per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3876 del 5 settembre 1977
«Qualora il convenuto con azione risarcitoria chiami in garanzia l'assicuratore della responsabilità civile, e, avvalendosi della facoltà di cui all'art. 1917 secondo comma c.c., chieda che paghi al danneggiato l'indennità dovuta, è legittima la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3274 del 10 febbraio 2011
«...ex art. 2768 c.c., senza però che nella massa attiva fossero stati rinvenuti beni del debitore oggetto di sequestro conservativo a garanzia del risarcimento dei danni subiti dalle parti offese da reati di cui il fallito era responsabile civile).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 20482 del 6 ottobre 2011
«Il procedimento notificatorio disciplinato dal codice di procedura civile è un mezzo di comunicazione che offre le maggiori garanzie possibili di conoscenza dell'atto da parte del destinatario, secondo un principio che si estende anche agli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3744 del 27 marzo 1992
«...rilievo unicamente a valori obiettivamente riconosciuti dalla coscienza etica della collettività e detta, dunque, un parametro socio-morale, fondato sul consenso, palesemente inadatto al fenomeno del terrorismo, che la società civile ha rifiutato.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4376 del 7 aprile 2000
«Il regime di preclusioni introdotto nel rito civile ordinario riformato deve ritenersi inteso non solo a tutela dell'interesse di parte ma anche dell'interesse pubblico al corretto e celere andamento del processo, con la conseguenza che la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11611 del 22 giugno 2004
«Nell'ipotesi di cause inscindibili (nella specie, in materia di responsabilità civile conseguente alla circolazione stradale), qualora il giudice abbia adottato l'ordinanza anticipatoria di condanna per il pagamento di una somma di denaro, ai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9379 del 27 giugno 2002
«In materia di procedimento civile, la norma posta dall'art. 186 quater c.p.c., nel richiedere che per la pronunzia dell'ordinanza anticipatoria sia esaurita l'istruzione, non fa riferimento ad un formale provvedimento di chiusura dell'attività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3434 del 8 marzo 2002
«Posto che, nei processi di litisconsorzio necessario, la dichiarazione di rinuncia alla pronuncia della sentenza è idonea a determinare la trasformazione dell'ordinanza anticipatoria di condanna ex art. 186 quater in sentenza impugnabile anche se...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10692 del 4 maggio 2010
«Nel procedimento disciplinare a carico degli avvocati trovano applicazione, quanto alla procedura, le norme particolari che, per ogni singolo istituto, sono dettate dalla legge professionale e, in mancanza, quelle del codice di procedura civile,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6538 del 18 marzo 2010
«La costituzione di parte civile del curatore fallimentare nel procedimento penale per bancarotta fraudolenta a carico del fallito (nella specie, a carico degli amministratori della società fallita) non determina l'estinzione del giudizio civile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4231 del 23 febbraio 2007
«Nel caso che, all'interno di un giudizio civile, venga introdotto un giudizio incidentale di falso, ne deriva la necessità di sospendere il processo principale fino alla decisione di quello pregiudiziale di falso. La causa di sospensione del...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1457 del 12 giugno 1962
«L'art. 227 del codice di procedura civile condiziona l'esecutività delle sentenze di appello al loro passaggio in giudicato esclusivamente per la parte di esse che attiene specificamente ai provvedimenti in tema di falso ed a quelli direttamente...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1562 del 28 giugno 1961
«...derivano tanto alla prestazione quanto dalla mancata prestazione, rientra pur sempre fra i mezzi di prova, come tale previsto e disciplinato sia dal codice civile (artt. 2736 e seguenti) che dal codice di procedura civile (artt. 233 e seguenti).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6581 del 26 maggio 1999
«Sussiste l'interesse processuale della parte civile ad impugnare la decisione con la quale l'imputato è stato prosciolto con la formula perché il fatto non costituisce reato, anche quando questa manca di inefficacia preclusiva; ciò al fine di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6515 del 29 maggio 1992
«L'assunzione di testi che non siano stati preventivamente indicati in modo specifico può essere consentita soltanto nei casi previsti dall'art. 257 c.p.c., la cui enunciazione deve ritenersi tassativa, dal momento che l'obbligo della rituale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9902 del 6 ottobre 1998
«Ne consegue che, nel procedimento civile anteriore alla novella di cui alla legge 26 novembre 1990, n. 353, la parte - sebbene decaduta dalla prova testimoniale - conserva integra la facoltà di produrre i verbali di causa di un altro giudizio,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3608 del 21 aprile 1997
«È inammissibile sia l'impugnazione proposta dall'imputato, che si limiti a richiamare semplicemente i motivi dedotti in appello o presentati dal coimputato o dal responsabile civile o, fuori termine, dal suo difensore; sia dall'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13068 del 14 luglio 2004
«La parte civile può legittimamente rendere testimonianza nel processo penale, non esistendo all'interno del processo penale una norma come l'art. 246 c.p.c., e tale testimonianza può essere sottoposta al cauto e motivato apprezzamento del giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2401 del 26 giugno 1976
«Il giudice, usando della facoltà concessa dal secondo comma dell'art. 253 del codice di procedura civile, ben può rivolgere al teste, d'ufficio o su istanza delle parti, tutte le domande che ritiene utili a chiarire i fatti sui quali il teste è...»
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Cassazione civile, sentenza n. 1322 del 31 luglio 1948
«Pur non risultando sufficienti elementi per l'applicazione degli artt. 246 (rilevante la incapacità a testimoniare di persone che abbiano giuridico interesse a partecipare al giudizio) e 256 del codice di procedura civile (sulla perseguibilità in...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2386 del 10 ottobre 1967
«Esse non vanno confuse con le riproduzioni e gli esperimenti disposti dal giudice istruttore, a norma dell'art. 261 del codice di procedura civile, che sono prove che si formano nel corso dello stesso processo e vanno assunte con le forme e le...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2335 del 7 giugno 1977
«Per l'art. 265 del codice di procedura civile il giudice ha facoltà non obbligo di ammettere il creditore a determinare con giuramento le somme a lui dovute, se la parte tenuta al rendiconto non lo presenta o rimane contumace.»
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Cassazione civile, sentenza n. 404 del 17 febbraio 1951
«...di intervento (debba o meno considerarsi ammesso dal vigente codice di procedura civile l'intervento in appello) la causa non sia stata rimessa al primo giudice, con la conseguente privazione, a danno del terzo, di un grado di giurisdizione.»