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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 413 del 16 gennaio 1999
«Chi chiede il compenso di prestazioni eseguite nell'ambito di un rapporto di cosiddetta parasubordinazione (art. 409 n. 3 c.p.c.) non può limitarsi a provare l'esistenza di questo, ma deve provare le singole prestazioni che del diritto al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4763 del 14 maggio 1999
«Nelle controversie assoggettate al rito del lavoro, il divieto di nuove eccezioni in appello di cui all'art. 437, secondo comma c.p.c. (richiamato dall'art. 447 bis per le controversie in materia di locazione) concerne soltanto le eccezioni in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10303 del 4 agosto 2000
«In materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, fatto valere in giudizio dall'assicurato il diritto a conseguire una rendita in relazione ad uno specifico infortunio, il medesimo non può chiedere per la prima volta in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10335 del 5 agosto 2000
«Nel rito del lavoro, la disciplina restrittiva sull'ammissione delle nuove prove non si applica alla produzione di nuovi documenti, che può avvenire senza necessità di una preventiva valutazione, ad opera del collegio, della loro indispensabilità,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10758 del 12 agosto 2000
«Nel rito del lavoro la mancata contestazione di una circostanza di fatto allegata dalla controparte nel giudizio di primo grado implica l'inadempimento dell'onere – testualmente riferito al convenuto, ma da ritenere operante a prescindere dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14416 del 4 novembre 2000
«L'eccezione di difetto di legittimazione passiva non soggiace al divieto di nuove eccezioni in appello disposto, per il rito del lavoro, dall'art. 437 secondo comma c.p.c., trattandosi di una mera deduzione difensiva diretta a contrastare la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15001 del 21 novembre 2000
«Gli elementi che differenziano, alla stregua del parametro normativo, il lavoro subordinato da quello autonomo sono l'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo e disciplinare del datore di lavoro con conseguente limitazione della sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4531 del 10 aprile 2000
«È ammissibile in sede di gravame la richiesta di interessi e rivalutazione sulle anticipazioni del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria dovute dal datore di lavoro, dopo che in primo grado sia stato fatto valere l'obbligo di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 602 del 20 gennaio 2000
«La responsabilità contrattuale dell'imprenditore derivante dal mancato adempimento dell'obbligo, stabilito dall'art. 2087 c.c., di adottare, nell'esercizio dell'impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7227 del 30 maggio 2000
«Nel rito del lavoro, la nullità, attinente alla fase della vocatio in ius, prodotta dalla mancata indicazione nella copia notificata del ricorso della data dell'udienza fissata dal giudice per la comparizione delle parti, determina – in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10960 del 8 agosto 2001
«I rapporti tra i medici convenzionati esterni e le unità sanitarie locali, disciplinati dall'art. 48 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 e dagli accordi collettivi nazionali stipulati in attuazione di tale norma, pur se costituiti in vista dello...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11141 del 16 agosto 2001
«Nel rito del lavoro, non è configurabile la nullità della sentenza per contraddittorietà tra dispositivo e motivazione, nel caso in cui il giudice fornisca con la motivazione una più specifica indicazione del titolo giuridico del riconoscimento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3563 del 12 marzo 2001
«Ne consegue che la parziale illiquidità del credito, al momento della cessazione del rapporto di lavoro (momento dal quale il credito relativo al trattamento di fine rapporto diventa esigibile, per disposizione inderogabile dell'art. 2120 c.c.),...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3920 del 19 marzo 2001
«Le disposizioni di cui all'art. 348 c.p.c., applicabili nelle controversie soggette al rito del lavoro in cui la costituzione dell'appellato avviene mediante deposito del ricorso, sono dirette esclusivamente ad evitare che l'appello venga...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12194 del 13 agosto 2002
«In caso di licenziamento illegittimo del lavoratore, il risarcimento del danno spettante a quest'ultimo a norma dell'art. 18 legge n. 300 del 1970, commisurato alle retribuzioni perse a seguito del licenziamento fino alla riammissione in servizio,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12694 del 29 agosto 2002
«Nel processo del lavoro, il convenuto ha l'onere di prendere posizione sui fatti dedotti dall'attore e indicare i mezzi di prova di cui intende avvalersi; pertanto, dedotta l'inesistenza del diritto dell'attore, la proposizione da parte del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13543 del 16 settembre 2002
«In tema di interpretazione del contratto o di un atto unilaterale ex art. 1324 c.c., il sindacato di legittimità deve essere condotto non sulla ricostruzione della volontà delle parti, o dell'unica parte — che costituisce un accertamento di fatto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14897 del 22 ottobre 2002
«Nel caso di domanda del lavoratore intesa ad accertare un'intermediazione illecita di manodopera e la sussistenza del rapporto lavorativo con il committente, quale effettivo datore di lavoro, deve escludersi la necessità dell'estensione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15838 del 11 novembre 2002
«Nel rito del lavoro il deposito del ricorso in appello assume rilevanza — agli effetti della tempestività dell'impugnazione — per il suo obiettivo avverarsi, certificato dal cancelliere, essendo sufficiente che siffatta certificazione, benché non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 761 del 23 gennaio 2002
«Nel rito del lavoro, il difetto di specifica contestazione dei conteggi elaborati dall'attore per la quantificazione del credito oggetto di domanda di condanna, allorché il convenuto si limiti a negare in radice l'esistenza del credito avversario,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8941 del 19 giugno 2002
«Anche nel rito del lavoro il dispositivo deve essere interpretato in sintonia con la motivazione, pertanto, se nella motivazione della sentenza siano contenuti tutti gli elementi per la quantificazione delle somme dovute al lavoratore, il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12212 del 20 agosto 2003
«In relazione alle opposizioni all'esecuzione in cui si deduce l'assoluta impignorabilità dei beni pignorati, in quanto strumenti di lavoro assolutamente indispensabili per l'esercizio di arti, mestieri e professioni, l'impignorabilità degli stessi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12516 del 26 agosto 2003
«L'obbligo, assunto con un accordo sindacale, di costituire un rapporto di lavoro subordinato è suscettibile di esecuzione in forma specifica esclusivamente quando risultino compiutamente indicati tutti gli elementi del contratto, anche nei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15515 del 16 ottobre 2003
«Le dichiarazioni rese in giudizio dal difensore, contenenti affermazioni relative a fatti sfavorevoli al proprio rappresentato e favorevoli all'altra parte non hanno efficacia di confessione ma costituiscono elementi di libero apprezzamento da...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1562 del 3 febbraio 2003
«Nel rito del lavoro, l'art. 416, terzo comma, c.p.c., pone a carico del convenuto (o del ricorrente, ove nei suoi confronti venga ritualmente proposta una domanda riconvenzionale) un onere di contestazione specifico in relazione ai fatti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16636 del 5 novembre 2003
«Nel giudizio promosso per il riconoscimento del diritto a rendita per malattia professionale(senza allegare il pregresso godimento di rendita per infortunio sul lavoro), la successiva richiesta in appello del riconoscimento dell'aggravamento della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3251 del 5 marzo 2003
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la mancata notifica del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza di discussione, da parte del ricorrente che abbia ritualmente depositato l'atto introduttivo, può essere sanata mediante...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7467 del 14 maggio 2003
«Nel rito del lavoro, sussiste il principio della non integrabilità del dispositivo con la motivazione della sentenza. Tuttavia, in applicazione di un principio logico e giuridico, il dispositivo medesimo deve essere interpretato attraverso la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8739 del 30 maggio 2003
«Nel rito del lavoro la preclusione in appello dell'eccezione nuova, relativa a fatti impeditivi, modificativi o estintivi del diritto fatto valere in giudizio, non rilevabili d'ufficio, sussiste nel caso in cui la stessa, essendo fondata su...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11363 del 17 giugno 2004
«Nella controversia avente ad oggetto la sussistenza del rapporto di lavoro con un soggetto, quale effettivo datore di lavoro, deve escludersi la necessità dell'estensione del contraddittorio all'apparente e formale datore di lavoro, ai sensi...»