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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24597 del 28 maggio 2004
«Nell'applicazione in fase esecutiva degli istituti del concorso formale o della continuazione, il giudice, una volta individuata la violazione più grave, deve ad essa collegare la stessa pena già fissata nella sede cognitiva, procedendo ad una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36773 del 7 novembre 2006
«La novella dell'art. 606, comma primo, lett. e) c.p.p. ad opera dell'art. 8 L. n. 46 del 2006, con la previsione che il vizio della motivazione può essere dedotto quando risulti anche da altri atti del processo, non ha fatto venire meno il limite...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46994 del 18 dicembre 2007
«In caso di reato continuato, ai fini dell'applicazione dell'indulto (nella specie di quello elargito con legge 31 luglio 2006 n. 241), il giudice dell'esecuzione è vincolato alla qualificazione dei reati operata nel provvedimento irrevocabile e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25954 del 27 giugno 2008
«Una volta che nel giudizio di cognizione non sia stata formalmente contestata la circostanza aggravante di cui all'art. 7 D.L. 13 maggio 1991 n. 152 convertito nella legge 12 luglio 1991 n. 203, il giudice dell'esecuzione non può ritenerne la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35845 del 2 settembre 2015
«In tema di sospensione condizionale della pena, è consentito al giudice della cognizione, il quale riconosca la continuazione tra il fatto sottoposto al suo giudizio ed altro definitivamente già giudicato, l'applicazione del beneficio sull'intera...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 15 del 29 luglio 2011
«Anticipando alla fase della cognizione un effetto conformativo da far valere altrimenti nel giudizio di ottemperanza, si consente un'accelerazione della tutela coerente, oltre che con il generale principio di effettività della tutela...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 620 del 29 gennaio 2018
«In caso di presentazione dinanzi al giudice dell'ottemperanza di una duplice domanda di esecuzione del giudicato e di impugnazione per vizi di legittimità dell'atto di riedizione del potere adottato in seguito alla originaria sentenza di...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 2 del 15 gennaio 2013
«Dall'esame della disciplina codicistica emerge che il giudizio di ottemperanza presenta un contenuto composito, entro il quale convergono azioni diverse, talune riconducibili alla ottemperanza come tradizionalmente configurata; altre di mera...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 3 del 2 dicembre 2010
«In materia di giudizio elettorale, alla giurisdizione ordinaria spetta soltanto la cognizione delle liti concernenti le ineleggibilità, le decadenze e le incompatibilità dei candidati, ossia le questioni che investono diritti soggettivi perfetti;...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9862 del 19 aprile 2019
«Un criterio al quale viene fatto frequente riferimento, per stabilire se ci si trovi di fronte ad un diritto soggettivo oppure ad un interesse legittimo, è quello che si fonda sulla distinzione tra provvedimento "discrezionale" e provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16957 del 27 giugno 2018
«Lgs. 2 luglio 2010 n. 104, operando una cognizione a sé preclusa. È sottratta alla giurisdizione del Giudice Amministrativo la controversia concernente la trascrivibilità dell'atto di matrimonio tra persone dello stesso sesso, essendo dalla legge...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 1310 del 5 marzo 2013
«Sulla base di un principio generale del processo amministrativo gli effetti dell'ordinanza cautelare - per la loro natura strumentale e servente per una definizione del giudizio di cognizione coerente con la regola della effettività della tutela -...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4218 del 20 febbraio 2013
«È inammissibile la proposizione del regolamento preventivo di giurisdizione avverso l'ordinanza collegiale che abbia solo "delibato" sulla giurisdizione del giudice amministrativo (nella specie nell'ordinanza si esprime un giudizio di probabilità,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3331 del 5 febbraio 2019
«È ammissibile il ricorso ex art. 111, comma 8, Cost. proposto immediatamente alle Sezioni Unite avverso la decisione declinatoria della giurisdizione, ancorché successivamente il medesimo ricorrente provveda anche alla riassunzione del giudizio...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 573 del 22 gennaio 2019
«In tema di "translatio iudicii", qualora un giudice abbia declinato la propria giurisdizione, l'atto che determina la prosecuzione del giudizio è diversamente regolato a seconda che debba essere proposto davanti ad un giudice la cui giurisdizione...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 182 del 23 giugno 2014
«La delega contenuta nell'art. 44 della legge n. 69 del 2009 si qualifica espressamente come delega per il riassetto di un settore normativo e abilita il legislatore delegato a intervenire nella disciplina del processo amministrativo, entro i...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 2889 del 3 maggio 2019
«Va esclusa l'applicabilità della norma di cui all'art. 51, n. 4, c.p.c. - richiamata dalla norma di rinvio di cui all'art. 17 D.Lgs. n. 104/2010; ne consegue che, ad eccezione dell'ipotesi del dolo del giudice o, comunque, dell'ipotesi in cui il...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 5 del 24 gennaio 2014
«Alla luce del nuovo codice del processo amministrativo, deve escludersi l'applicabilità della norma di cui all'art. 51, n. 4, c.p.c. - richiamata dalla norma di rinvio di cui all'art. 17 c.p.a. - che prevede l'obbligo del giudice di astenersi...»
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Consiglio di Stato, Sez. III, sentenza n. 1247 del 25 marzo 2016
«Le spese per il giudizio di ottemperanza relativo a decreti ingiuntivi non opposti e divenuti esecutivi non possono essere quelle previste per il giudizio di cognizione davanti al TAR dalla tabella n. 21 allegata al D.M. n. 55/2014, atteso che il...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 810 del 1 febbraio 2019
«Nel quadro della realizzazione della pretesa al bene della vita soddisfatta dall'accoglimento della domanda giudiziale, le parti che erano controinteressate nel giudizio di cognizione possono censurare le determinazioni, assunte in esecuzione del...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 875 del 5 febbraio 2019
«...avato). Viceversa, in caso di rigetto della domanda di nullità, il giudice dispone la conversione dell'azione per la riassunzione del giudizio innanzi al giudice competente per la cognizione, ai sensi dell'art. 32, comma 2, del D. Lgs. n....»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 5723 del 5 ottobre 2018
«La disciplina di cui all'art. 32, comma 2, primo periodo del D.Lgs. n. 104/2010 prevede che il giudice qualifichi l'azione proposta in base ai suoi elementi sostanziali e che converta l'azione per la riassunzione del giudizio innanzi al giudice...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 4710 del 7 settembre 2007
«Tar), è quella di consentire l'effettività della tutela giurisdizionale del ricorrente anche in presenza di una somma difficoltà di chiamare in giudizio nelle forme ordinarie un elevato numero di persone, pur considerando specifiche cautele, quali...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 8 del 3 febbraio 2014
«Ne consegue che l'effetto devolutivo della controversia, in un primo tratto limitato all'emissione di misure cautelari, si completa con effetto di cognizione piena del merito in relazione ai motivi di impugnativa che l'appellante è posto in grado...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 361 del 14 gennaio 2000
«Poiché l’obbligo del giudice di conoscere le norme vigenti dell’ordinamento si estende ai regolamenti locali che integrino elementi fondamentali della fattispecie dedotta in giudizio, qualora, in tema di diniego di rinnovo della locazione non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8784 del 26 ottobre 1994
«La disposizione di cui all’art. 35 della L. n. 253 del 1950, secondo cui non può eseguirsi lo sfratto dai locali adibiti ad esercizio di farmacia senza la previa autorizzazione prefettizia, attiene alla fase esecutiva del provvedimento di rilascio...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 533 del 4 febbraio 2015
«Poiché l'apporto collaborativo avviene in funzione pari ordinata nella fase di cognizione della causa, la disciplina di legge non prevede un momento di contraddittorio nel corso della fase istruttoria, che si attesta in prosieguo sugli sviluppi...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 4977 del 30 ottobre 2015
«Le pronunce integrative del giudicato (che danno luogo al fenomeno del c.d. giudicato "a formazione progressiva") possono essere emesse dal giudice amministrativo adito in sede di ottemperanza solo ove si tratti di dare esecuzione a sentenze del...»
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Consiglio di Stato, Sez. Ad. Plen., sentenza n. 1 del 6 aprile 2017
«Ai fini dell'integrazione del motivo revocatorio ex art. 395, n. 5, c.p.c. (sentenza contraria ad altra precedente avente fra le parti autorità di cosa giudicata, purché non abbia pronunciato sulla relativa eccezione), deve escludersi l'identità...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25975 del 16 dicembre 2016
«L'accertamento, da parte del giudice amministrativo, riguardante il se una sentenza penale irrevocabile spieghi efficacia ex artt. 652 o 654 c.p.p., ovvero il se all'esito residui un'area di rilevanza, quanto alla propria cognizione, dei fatti di...»