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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3888 del 29 giugno 1985
«Gli interessi compensativi sulle somme di denaro liquidate a titolo di risarcimento del danno costituiscono una componente del danno stesso e della relativa domanda e possono, quindi, essere assegnati dal giudice anche d'ufficio. Conseguentemente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3140 del 10 settembre 1976
«Quando oggetto del giudizio è il risarcimento dei danni derivanti dall'inadempimento di obbligazione contrattuale non pecuniaria e nella citazione è indicata la somma corrispondente alla prestazione inadempiuta, il giudice di merito può condannare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1067 del 24 marzo 1976
«Gli interessi compensativi si differenziano sia da quelli moratori che da quelli corrispettivi poiché non sono ancorati né alla mora né alla scadenza di un'obbligazione pecuniaria, ma mirano unicamente a compensare il creditore per il mancato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1384 del 4 febbraio 1993
«Gli interessi compensativi sulle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale (cosa come per quello patrimoniale) decorrono dal giorno in cui il fatto illecito si è verificato, secondo i principi generali in materia di cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11695 del 5 dicembre 1990
«La decorrenza degli interessi sull'importo liquidato per il risarcimento derivato dalla mancata utilizzazione di un bene (lucro cessante), quando detto importo corrisponda alla somma degli equivalenti monetari dell'inutilizzabilità del bene...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3344 del 2 giugno 1984
«Gli interessi compensativi sulla somma liquidata a titolo di risarcimento di danni futuri vanno liquidati sulla sorte capitale, non con decorrenza dal giorno del fatto illecito, ma da quando il soggetto danneggiato ha iniziato ovvero inizierà,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 18028 del 3 agosto 2010
«In tema di debiti di valore, il pregiudizio derivante dal ritardato conseguimento del risarcimento del danno deve essere liquidato mediante gli interessi legali computati sulla somma originaria rivalutata anno per anno ovvero su tale somma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 256 del 12 gennaio 1999
«Il danno alla salute (o «danno biologico») comprende ogni pregiudizio diverso da quello consistente nella diminuzione o nella perdita della capacità di produrre reddito che la lesione del bene alla salute abbia provocato alla vittima e non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9376 del 24 settembre 1997
«Poiché la rivalutazione ha la funzione di adeguare il quantum di una prestazione risarcitoria al valore del bene perduto dal danneggiato, da un lato anche il danno biologico e quello morale sono suscettivi di valutazione all'attualità, ossia al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15822 del 28 luglio 2005
«In tema di liquidazione del danno alla persona, qualora la vittima dell'illecito, a causa dell'invalidità dallo stesso derivata, abbia perduto in tutto o in parte il proprio reddito da lavoro e la prospettiva di futuri guadagni, ma abbia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 64 del 4 gennaio 2002
«La pensione previlegiata cosiddetta «tabellare» liquidata in favore del militare di leva che riporti infermità o lesioni per fatti di servizio, da calcolarsi in base ad indici prefissati in rapporto alla entità ed alla efficacia invalidante della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6996 del 24 giugno 1993
«Nella liquidazione del danno da fatto illecito il giudice deve determinare il pregiudizio subito dal danneggiato con riferimento al momento in cui la liquidazione viene fatta, in modo che, trattandosi di debito di valore, venga reintegrata per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9528 del 22 dicembre 1987
«Perché possa operare la compensatio lucri cum damno è necessario che il pregiudizio e l'incremento patrimoniale dipendano dallo stesso fatto illecito, che si presentino, cioè, come effetto del medesimo fatto avente in sé l'idoneità a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26226 del 15 dicembre 2009
«In tema di obbligazione avente ad oggetto il pagamento degli interessi sulle somme di denaro liquidate a titolo risarcitorio per responsabilità contrattuale, la decorrenza di detti interessi, benché in generale muova dalla data della domanda...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13183 del 5 giugno 2006
«La domanda di interessi moratori costituisce domanda nuova, perché presuppone l'introduzione in giudizio di un ulteriore elemento di fatto, quello della colpa del debitore, conseguendone che, anche nel vigore del vecchio testo dell'art. 184...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14311 del 20 dicembre 1999
«Poiché gli interessi corrispettivi e quelli moratori possono essere attribuiti solo se la parte ne faccia richiesta, qualora tale richiesta venga formulata per la prima volta nel giudizio di appello, essi devono essere fatti decorrere dalla data...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2314 del 19 giugno 1976
«La mancata impugnazione, da parte dell'attore, della sentenza che, riconoscendo in suo favore una determinata somma di denaro, abbia omesso di pronunciare sulla richiesta accessoria di corresponsione degli interessi sulla somma medesima, preclude...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1075 del 25 marzo 1976
«L'obbligazione di corrispondere gli interessi moratori è distinta da quella relativa al capitale e pertanto deve formare oggetto di una domanda espressamente proposta in giudizio, indipendentemente dalla domanda di pagamento del capitale;...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3369 del 22 novembre 1971
«Mentre in caso di danno da illecito extracontrattuale gli interessi sulla somma liquidata a titolo di risarcimento hanno natura compensativa e decorrono dal giorno dell'illecito, dovendo il debitore essere ritenuto fin da tale momento in mora ex...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24142 del 20 novembre 2007
«Il maggior danno, dovuto al creditore ex art. 1224 c.c., ha natura risarcitoria e può essere riconosciuto solo se venga accertata la colpevolezza dell'inadempimento dell'obbligazione pecuniaria ed il nesso causale tra tale condotta e il danno...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1161 del 4 febbraio 1994
«Il risarcimento dei danni da fatto illecito non ha contenuto diverso o più ampio di quello dovuto per la inadempienza contrattuale, per cui — in entrambi i casi, solo quando il danno da risarcire si riferisca a cosa diversa dal denaro, il dovuto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3803 del 11 aprile 1991
«In tema di inadempimento di debiti pecuniari il coefficiente di rivalutazione monetaria può essere determinato dal giudice di merito in un'unica globale misura esprimente l'entità del deprezzamento monetario verificatosi durante l'intero periodo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 163 del 16 gennaio 1989
«Il danno, che il creditore di somma di danaro deduca d'aver subito, per il ritardo con cui ne è stato accertato il diritto a cagione della resistenza frapposta in giudizio dal debitore ancorché con dolo o colpa grave, deve essere considerato...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19499 del 16 luglio 2008
«Nel caso di ritardato adempimento di una obbligazione di valuta, il maggior danno di cui all'art. 1224, secondo comma, cod. civ può ritenersi esistente in via presuntiva in tutti i casi in cui, durante la mora, il saggio medio di rendimento netto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 409 del 15 gennaio 2000
«In tema di obbligazioni pecuniarie la prova del «maggior danno» subito dal creditore in conseguenza della svalutazione monetaria può essere desunta dall'appartenenza del creditore ad una delle categorie sociali giuridicamente determinate quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9518 del 8 settembre 1999
«In tema di giudizio sul danno ulteriore ex art. 1224, secondo comma, c.c., con riguardo al creditore che eserciti attività imprenditoriale (come nel caso dell'attività del farmacista) ben possono essere fatte valere presunzioni connesse con il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3160 del 5 marzo 2001
«Il titolare di un'impresa artigianale, da qualificare piccolo imprenditore, il quale deduca di aver subito un danno dal ritardo del debitore nell'adempimento dell'obbligazione pecuniaria, è tenuto a fornire la prova dell'effettivo pregiudizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9660 del 3 ottobre 1997
«In caso di inadempimento di obbligazioni pecuniarie la prova del maggior danno, a norma dell'art. 1224 c.c., non è implicita nel fatto stesso della svalutazione monetaria, occorrendo invece la prova da parte del creditore dell'effettivo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12422 del 1 dicembre 1995
«La causa di sospensione della prescrizione prevista dall'art. 2941 n. 8 (secondo il quale la prescrizione resta sospesa ove il debitore abbia dolosamente occultato l'esistenza del debito, e fino alla scoperta di esso) viene meno dal momento della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7159 del 24 giugno 1995
«In tema di obbligazioni pecuniarie (nell'ipotesi, quella dell'ente occupante per il pagamento dell'indennità di occupazione legittima, determinata in sede giudiziaria), mentre l'obbligazione di corrispondere gli interessi legali trova la sua fonte...»