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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14553 del 4 luglio 2011
«L'assegnazione della casa familiare prevista dall'art. 155 quater cod. civ., rispondendo all'esigenza di conservare l'"habitat" domestico, inteso come il centro degli affetti, degli interessi e delle consuetudini in cui si esprime e si articola...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19513 del 9 novembre 2012
«Analoga efficacia in favore del coniuge formalmente acquirente non può, invece, attribuirsi ad una tale dichiarazione nel diverso giudizio fra i coeredi di colui che l'aveva resa, terzi rispetto al suddetto atto, in cui si discuta della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11727 del 1 agosto 2003
«Ciò vale tanto per il giudizio di cognizione piena, disciplinato dall'art. 269 c.c., che per quello preliminare, regolato dall'art. 274, il quale, pur essendo processualmente autonomo e pur avendo un diverso petitum immediato, ha, rispetto al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 263 del 8 gennaio 2013
«In tema di successioni "mortis causa", costituisce accettazione tacita dell'eredità l'istanza, avanzata dal chiamato, di voltura di una concessione edilizia già richiesta dal "de cuius", trattandosi di iniziativa che, non rientrando nell'ambito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1239 del 27 gennaio 2012
«In materia di testamento olografo, il rispetto del principio dell'autografia di cui all'art. 602 c.c. non impedisce che, nell'ambito dello stesso documento, siano enucleabili, da un lato, un testamento pienamente rispondente ai requisiti di legge...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9466 del 11 giugno 2012
«Il termine di prescrizione di cinque anni, che l'art 606, secondo comma, c.c. stabilisce per impugnare il testamento olografo per difetti di forma diversi dalla mancanza di autografia o di sottoscrizione, decorre dal giorno in cui è stata data,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3465 del 12 febbraio 2013
«Il retratto successorio di cui all'art. 732 c.c. è soggetto al termine di prescrizione di dieci anni, decorrenti dalla data della vendita della quota ereditaria compiuta in violazione del diritto di prelazione spettante ai coeredi, ancorché...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8900 del 11 aprile 2013
«La disciplina di ripartizione dei debiti e pesi ereditari tra i coeredi in proporzione delle loro quote, salvo che il testatore abbia diversamente disposto, ai sensi dell'art. 752 c.c., opera per i debiti e pesi presenti nel patrimonio del "de...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7752 del 27 marzo 2013
«In caso di violazione delle norme sulle distanze nelle costruzioni, è concessa l'azione risarcitoria per il danno determinatosi prima della riduzione in pristino, senza la necessità di una specifica attività probatoria, perché il danno che il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9052 del 5 giugno 2012
«L'art. 936, ultimo comma, c.c., il quale prevede che il proprietario del suolo, su cui un terzo abbia realizzato un'opera, non può più domandarne la rimozione trascorsi sei mesi dalla notizia dell'incorporazione, trova applicazione esclusivamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21129 del 28 novembre 2012
«Il conflitto tra il proprietario del fondo servente, cui è assicurata dall'art. 841 c.c. la facoltà di chiusura del fondo, e il titolare della servitù di passaggio è regolato dall'art. 1064, secondo comma, c.c., nel senso di garantire a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12996 del 24 maggio 2013
«Il possesso continuato per venti anni, utile ai fini dell'usucapione delle aree interne o circostanti ai fabbricati di nuova costruzione, su cui grava il vincolo pubblicistico di destinazione a parcheggio, è configurabile solo dalla data...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1672 del 3 febbraio 2012
«A norma dell'art. 1163 c.c., il possesso è acquistato in modo violento - e, perciò, inutile ai fini dell'usucapione, se non dal momento in cui la violenza è cessata - qualora l'impossessamento sia avvenuto con l'esercizio di una violenza fisica o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35187 del 21 ottobre 2002
«Gli atti dei quali il perito può prendere cognizione non sono soltanto quelli già inseriti nel fascicolo per il dibattimento, ma anche quelli dei quali la legge prevede l'acquisizione a tale fascicolo e cioè anche quegli atti di cui non è esclusa,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8060 del 19 luglio 1995
«...to. Non può disporsi la sospensione quando il fatto ascritto all'imputato coincida e si identifichi con quello da cui ha tratto origine lo stato che si assume falsamente attribuito a una persona. Ne consegue che, di fronte alla contestazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5400 del 8 maggio 2000
«Quest'ultima norma non contrasta con il principio costituzionale di cui all'art. 25 Cost., secondo cui nessuno può essere sottratto al giudice naturale, sia perché la norma ha carattere generale sia perché deve riconoscersi la discrezionalità del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3407 del 18 marzo 1994
«Nel caso in cui una sentenza penale produca effetti giuridici rilevanti in altri settori dell'ordinamento, con pregiudizio delle situazioni giuridiche soggettive attive facenti capo all'imputato, questi ha interesse ad impugnarla qualora dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2125 del 25 giugno 1993
«In virtù del principio tempus regit actum l'accertamento della competenza per materia è ancorato alle disposizioni di carattere sostanziale, attinenti al trattamento sanzionatorio, vigenti nel momento in cui l'atto deve compiersi o deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3089 del 8 marzo 1999
«In virtù del principio di territorialità della legge penale di cui al secondo comma dell'art. 6 c.p., il reato si considera commesso nel territorio dello Stato anche quando l'azione o l'omissione, che ne costituisce la condotta, si è ivi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3784 del 7 aprile 1995
«In tema di intercettazioni telefoniche, dal combinato disposto degli artt. 268, primo comma, c.p.p., 89, primo e secondo comma, norme att., emerge non soltanto che la legge ha inteso attribuire rilevanza probatoria esclusivamente ai documenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45482 del 9 dicembre 2008
«Ai fini della determinazione della competenza per territorio in ordine al delitto di importazione nel territorio dello Stato di sostanze stupefacenti, si deve avere riguardo - trattandosi di reato di carattere istantaneo - al momento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5897 del 7 dicembre 1995
«In detta ipotesi, quindi, il pubblico ministero, quale organo dell'esecuzione, è legittimato a porre direttamente in esecuzione la pena già coperta dal beneficio caducato, sempre che, nel contempo, chieda al competente giudice dell'esecuzione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13619 del 25 marzo 2003
«Una volta accertata l'esistenza dell'impedimento dell'imputato a comparire al dibattimento e la sua assolutezza, il giudice è obbligato a disporre il rinvio ad altra udienza, non potendosi attribuire alcuna rilevanza all'ipotesi che l'evento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41333 del 30 ottobre 2003
«Nel caso di delitti commessi all'estero da uno straniero in danno di un cittadino italiano, la presenza del colpevole nel territorio dello Stato, richiesta dall'art. 10 c.p. per la loro perseguibilità in Italia, costituisce condizione di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1972 del 17 febbraio 1994
«A norma dell'art. 6 c.p. sono punibili secondo la legge italiana, come fossero commessi per intero in Italia, anche i reati la cui condotta è avvenuta solo in parte nel territorio dello Stato o ivi si è verificato l'evento. Ne risulta che anche i...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 292 del 13 gennaio 2005
«La deroga alle regole generali della competenza per territorio nei procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, si applica anche al magistrato onorario il cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4108 del 25 febbraio 1995
«Affermando il principio di cui sopra la Cassazione ha escluso che il pericolo di inquinamento probatorio relativo alla misura della custodia in carcere a carico dell'indagato per il reato di cui all'art. 37 bis c.p. potesse riguardare le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2729 del 22 dicembre 1994
«Invero, mentre il primo comma dell'art. 21 c.p.p. prescrive la rilevabilità, anche di ufficio, della incompetenza per materia in ogni stato e grado del processo, il terzo comma dello stesso articolo, assimilando il regime della incompetenza per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12591 del 28 dicembre 1995
«Pertanto, il ritardo del pubblico ministero nell'iscrizione della notizia di reato, se censurabile sotto altri profili, non può pregiudicarne in alcuna misura le attività di indagine nel frattempo ritualmente compiute e l'adempimento tardivo non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5581 del 11 dicembre 1995
«Ne consegue che le norme del codice di procedura penale, come quelle sulla connessione dei procedimenti, implicanti la possibilità di estendere la disciplina speciale a soggetti diversi dal Presidente del Consiglio dei ministri e dai ministri, non...»