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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3441 del 2 agosto 1996
«All'indagato sottoposto ad una misura cautelare non è consentito denunciare l'incompetenza territoriale del giudice per le indagini preliminari (nella specie, mediante la richiesta di riesame del provvedimento); tale eccezione, infatti, non può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2205 del 13 aprile 1992
«Una volta che la questione di competenza per territorio sia stata tempestivamente proposta, il giudice rimane investito dal potere-dovere di decidere su di essa e di dichiarare, ove la ritenga fondata, la propria incompetenza, anche nel caso in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4431 del 15 aprile 1998
«È tardiva, e comporta pertanto decadenza, la proposizione di una questione preliminare di nullità prevista dall'art. 491, primo comma, c.p.p. intervenuta successivamente alla decisione di altre questioni pregiudiziali previste dalla medesima...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9901 del 17 settembre 1998
«In tema di ordine di assunzione delle prove, non essendo espressamente contemplata dalla legge la ipotesi della richiesta concorrente delle parti (nella specie, pubblico ministero e imputato) di esaminare un testimone sulle stesse circostanze,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 45696 del 10 dicembre 2008
«Il mancato invito al teste a rendere la dichiarazione sacramentale di cui all'art. 497, comma secondo, c.p.p., configura una nullità relativa che, ai sensi dell'art. 182, comma secondo, c.p.p., deve essere eccepita dalla parte che vi assiste,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10284 del 30 novembre 1996
«In tema di esame testimoniale, la parte che non ha indicato il teste a suo favore non può porre, in sede di controesame di quello introdotto da altra parte, domande su circostanze diverse da quelle specificate da chi ne ha richiesto l'esame al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4721 del 30 gennaio 2008
«In tema di esame testimoniale, il divieto di porre domande suggestive riguarda l'esame condotto dalla parte che ha un interesse comune al testimone e non invece il controesame o l'esame condotto direttamente dal giudice per il quale non vi è il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1048 del 14 gennaio 2003
«In tema di audizione del minore parte lesa di delitti contro la libertà personale attinenti la sfera sessuale trovano applicazione sia il divieto di porre al teste domande che possono nuocere alla sincerità delle risposte (art. 499, comma 2,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3968 del 1 febbraio 2006
«La consultazione nel corso del dibattimento del verbale di accertamento delle violazioni previdenziali redatto da altri colleghi da parte del funzionario dell'INPS chiamato a deporre come testimone non è sanzionata da nullità e deve ritenersi...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5791 del 7 maggio 1999
«Per «documento redatto dal testimone», del quale è consentita la consultazione in aiuto della memoria ai sensi dell'art. 499, comma 5, c.p.p., deve intendersi quello alla cui predisposizione abbia effettivamente contribuito il teste,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2844 del 21 gennaio 2013
«Non è preclusa alla parte che avrebbe potuto richiedere l'incidente probatorio ai sensi dell'art. 392, comma primo, lett. b) c.p.p. la possibilità di giovarsi, successivamente, in dibattimento delle dichiarazioni raccolte nelle indagini, ai sensi...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 518 del 4 dicembre 2002
«È manifestamente infondata, in riferimento agli artt. 3, comma 1, e 111, comma 5, Cost., la q.l.c. degli art. 500, comma 4, 513 e 210, comma 5, c.p.p., nella parte in cui non prevedono l'acquisizione e l'utilizzabilità dei verbali delle...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 473 del 22 novembre 2002
«Sono manifestamente infondate la q.l.c. dell'art. 500, comma 2, c.p.p., in riferimento agli artt. 2, 3, 24, comma 1, 25, comma 2, e 101, comma 2, Cost., nella parte in cui non prevede che le dichiarazioni lette al dibattimento al teste per le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9135 del 24 gennaio 2008
«La mancata assunzione dei mezzi di prova già ammessi non produce alcuna nullità del procedimento laddove non sia stata manifestata alcuna riserva alla chiusura dell'istruzione dibattimentale da parte di chi tali mezzi aveva richiesti né...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2224 del 29 febbraio 1996
«Con l'entrata in vigore della legge 7 agosto 1992 n. 356 - che a seguito della sentenza 255/92 della Corte costituzionale ha modificato gli artt. 500 e 503 c.p.p. - le dichiarazioni contenute nel fascicolo del P.M. ed utilizzate per le...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6727 del 8 giugno 1995
«Ai sensi dell'art. 503 c.p.p., può essere acquisita al fascicolo del dibattimento, se contenuta in quello del pubblico ministero ed utilizzata per le contestazioni, la denuncia presentata dalla parte offesa.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5421 del 9 giugno 1997
«L'esame dell'imputato, disciplinato dagli artt. 495 e 503 c.p.p., è un mezzo istruttorio atipico che opera come mezzo di difesa, quando è dall'imputato medesimo richiesto, e come mezzo di prova, quando è dedotto dalla controparte. L'esame,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9712 del 13 novembre 1996
«L'esame dell'imputato si configura come mezzo di prova rimesso alla disponibilità della parte. Conseguentemente l'imputato, qualora detto esame sia stato richiesto ed ammesso, deve manifestare il suo interesse alla effettiva assunzione dello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5177 del 30 marzo 1994
«Qualora l'esame dell'imputato sia richiesto tanto da costui che dal P.M., l'ordine di escussione non è determinabile con esclusivo riferimento alla previsione dell'art. 503, comma 2, c.p.p., che non contempla l'ipotesi di una richiesta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9822 del 13 ottobre 1992
«La posizione dell'imputato in un procedimento connesso o collegato è quella propria di una parte materiale e sostanziale del processo ed è assimilata a quella dell'imputato, onde l'audizione dibattimentale dell'«imputato connesso» non può non far...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 909 del 27 gennaio 2000
«La generica doglianza sul modo di conduzione del dibattimento da parte del presidente del collegio, il quale avrebbe condizionato le deposizioni testimoniali mediante interventi senza il rispetto delle regole del contraddittorio, non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9714 del 13 novembre 1996
«La «ricitazione» di ufficio, da parte del giudice di testi già escussi non è un provvedimento abnorme né dà luogo a nullità. Invero come il giudice, terminata l'acquisizione delle prove, può disporre nuovi mezzi, a maggior ragione può escutere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45998 del 28 novembre 2003
«Anche in relazione al processo innanzi al giudice di pace, la mancata assunzione di una prova decisiva — quale motivo di impugnazione per cassazione — può essere dedotta solo in relazione ai mezzi di prova dei quali sia stata chiesta formalmente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23436 del 8 giugno 2001
«Il potere del giudice di disporre anche d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova, previsto dall'art. 507 c.p.p., deve essere esercitato, a pena di nullità della sentenza, anche con riferimento ai testimoni del pubblico ministero,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2542 del 17 marzo 1997
«Nel nostro sistema processuale, pur avendo l'organo decidente carattere di terzietà, ha un residuale potere officioso di integrazione probatoria al fine di colmare le lacune lasciate dalle emergenze acquisite su impulso delle parti. Invero il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 363 del 15 gennaio 1996
«Il potere del giudice di disporre d'ufficio nuove prove di cui all'art. 507 c.p.p. è stato previsto in funzione di riequilibrio per supplire alle carenze probatorie delle parti, quando tali carenze possano incidere in modo determinante sulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3646 del 4 aprile 1995
«In materia di ricorso a mezzi di prova, nel dibattimento, i poteri del giudice sono soltanto residuali: l'art. 507 c.p.p. prevede una istruttoria già svolta ed una facoltà, non un obbligo del giudice di disporre nuovi mezzi di prova quando ciò sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3428 del 29 marzo 1995
«La norma di cui all'art. 507 c.p.p. costituisce lo strumento di controllo da parte del giudice rispetto all'inerzia, agli errori o alla rinuncia del pubblico ministero. In proposito la legge delega 16 febbraio 1987, n. 81, al punto 73, ultima...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 6229 del 11 febbraio 2000
«L'inammissibilità della costituzione di parte civile, non fa venir meno la facoltà da parte del giudice di utilizzare, a norma dell'articolo 507 c.p.p., i testi contenuti nella lista della parte civile esclusa. Ed invero, il giudice può assumere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8936 del 3 agosto 1998
«Il potere del giudice di disporre anche d'ufficio l'assunzione di nuovi mezzi di prova previsto dall'art. 507 c.p.p. rientra nel compito del giudice di accertare la verità ed ha la funzione di supplire all'inerzia delle parti o carenze probatorie,...»