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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2434 del 28 settembre 1973
«Nelle società personali non è richiesta la redazione di un bilancio in senso tecnico, ma viene formato dall'amministratore un rendiconto (art. 2261 c.c.), il quale è sottoposto all'approvazione dei soci (arg. ex art. 2262 c.c.). Ciò comporta che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 424 del 5 febbraio 1975
«L'atto al quale l'art. 2283 c.c. dichiara applicabili le norme sulla divisione dei beni comuni non è l'atto di scioglimento della società bensì quello con cui, verificatosi per qualsiasi causa lo scioglimento del rapporto sociale e compiuta la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20544 del 24 settembre 2009
«Nelle società di persone a tempo indeterminato, la dichiarazione di recesso del socio è un negozio giuridico unilaterale recettizio, che produce i suoi effetti nel momento in cui viene portato a conoscenza della società, a differenza del caso in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6200 del 1 giugno 1991
«L'ipotesi di esclusione dalla società prevista dal secondo comma dell'art. 2286 c.c., per la sopravvenuta inidoneità del socio che ha conferito la propria opera a svolgerla, presuppone la presenza di cause oggettive che precludano in via...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 960 del 28 gennaio 2000
«In tema di liquidazione della quota del socio receduto da società di persone (nella specie, società in nome collettivo), l'art. 2289, terzo comma, c.c., nel porre a favore e a carico di detto socio rispettivamente gli utili e le perdite inerenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7595 del 10 luglio 1993
«Nel caso di recesso di socio di società di persone, per il calcolo della liquidazione della quota, a norma dell'art. 2289, secondo comma, c.c., deve tenersi conto dell'effettiva consistenza economica dell'azienda sociale all'epoca dello...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25123 del 13 dicembre 2010
«In tema di società in nome collettivo, nell'ipotesi di cessione di quota, il cedente che non abbia garantito gli acquirenti di quest'ultima dell'inesistenza dei debiti sociali risponde delle obbligazioni sorte anteriormente alla cessione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5479 del 4 giugno 1999
«La cessione della quota di società di persone, pur non comportando necessariamente l'intento di provocare lo scioglimento della società medesima, contiene in sé la volontà di dismettere la partecipazione ceduta, con il complesso delle posizioni...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 13084 del 15 giugno 2011
«Nel giudizio tributario, la responsabilità illimitata e solidale dei soci della società in nome collettivo, di cui all'art. 2291 cod. civ., operante anche nei rapporti tributari, non comporta la diretta estensione ai soci medesimi del giudicato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4569 del 15 aprile 1992
«Il contratto costitutivo di società in nome collettivo, che non abbia per oggetto il conferimento di beni immobili, può essere concluso anche oralmente, essendo il documento scritto richiesto solo in funzione dell'eventuale iscrizione della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13746 del 18 settembre 2003
«In tema di scioglimento di società, l'art. 2310 c.c., richiamato, quanto alle società per azioni, dall'art. 2452, primo comma, del codice medesimo, prevede espressamente che il liquidatore è investito del potere di rappresentare la società, anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2059 del 23 febbraio 2000
«In tema di cessione di quote di una società di persone (nella specie, sas) il cui oggetto sociale risulti l'esercizio di un'attività commerciale (nella specie, bar tabaccheria), allorché l'acquisto delle quote sia chiaramente finalizzato, secondo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12732 del 28 novembre 1992
«In tema di società in accomandita semplice, qualora l'unico socio accomandatario venga giudizialmente privato della facoltà di amministrare, non può applicarsi analogicamente l'art. 2323, secondo comma, c.c. (a norma del quale, ove vengano meno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16393 del 24 luglio 2007
«I versamenti in conto capitale costituiscono conferimenti volti a incrementare il patrimonio netto della società e non sono imputabili a capitale, salvo che, con apposita delibera assembleare di modifica dell'atto costitutivo, non ne venga...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8159 del 15 giugno 2000
«In tema di «gruppi» di società collegate tra loro in senso economico e dirigenziale (ma non anche sotto il profilo giuridico), la validità di atti (nella specie, fideiussione) compiuti dall'organo amministrativo di una di esse in favore di altra...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21831 del 10 novembre 2005
«La delibera di approvazione del bilancio di una società di capitali, resa dall'assemblea ordinaria con le prescritte maggioranze, ha efficacia vincolante nei confronti di tutti i soci, anche con riguardo ai crediti della società verso i medesimi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9909 del 24 aprile 2007
«In tema di società, la proclamazione del risultato segna il momento conclusivo del procedimento di votazione in ordine ad ogni singola proposta sulla quale l'assemblea dei soci è stata chiamata ad esprimersi, onde non è consentito, nella medesima...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 560 del 17 gennaio 2001
«Il verbale di assemblea ordinaria di una società di capitali, se redatto (secondo l'espressa previsione dell'art. 2375 c.c.) da un notaio come atto tipico rientrante nelle sue attribuzioni d'ufficio, ha le caratteristiche dell'atto pubblico,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15721 del 27 luglio 2005
«L'art. 386 c.p.c. — in forza del quale la decisione sulla giurisdizione è determinata dall'oggetto della domanda e, quando prosegue il giudizio, non pregiudica le questioni sulla pertinenza del diritto e sulla proponibilità della domanda — trova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24591 del 23 novembre 2005
«Affinché sussista l'interesse del socio alla impugnazione per nullità della deliberazione dell'assemblea di approvazione del bilancio ex art. 2379 c.c., occorre l'allegazione di una incidenza negativa nella di lui sfera giuridica delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27512 del 19 novembre 2008
«Allorché una società di capitali abbia deliberato la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione, la riconducibilità di tale atto ad una più ampia direttiva generale emessa nell'ambito del gruppo societario di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8612 del 5 settembre 1997
«Il principio di diritto secondo il quale al componente del consiglio di amministrazione di una società va riconosciuta la facoltà di permanenza in carica, nonostante la scadenza del suo mandato, fino a quando non siano stati sostituiti tutti gli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15942 del 17 luglio 2007
«A fronte dell'attribuzione all'amministratore di compensi sproporzionati o in misura eccedente i limiti della discrezionalità imprenditoriale, è possibile impugnare la delibera dell'assemblea della società di capitali per abuso o eccesso di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20476 del 25 luglio 2008
«In tema di azione di responsabilità contro amministratori e sindaci, ai sensi degli artt. 2393 e 2394 cod. civ., la decorrenza del termine di prescrizione quinquennale (dal momento in cui il patrimonio sociale risulti insufficiente al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10271 del 28 maggio 2004
«Anche nelle società a responsabilità limitata (nel vigore della disciplina dettata dal codice civile del 1942, anteriormente alla riforma organica di cui al D.L.vo 17 gennaio 2003, n. 6) non è configurabile al pari di quanto si verifica in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23976 del 24 dicembre 2004
«La funzione del bilancio consiste non soltanto nel misurare gli utili e le perdite dell'impresa al termine dell'esercizio, ma come risulta dall'art. 2423 c.c. anche nel fornire ai soci ed al mercato tutte le informazioni che il legislatore ha...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8001 del 27 aprile 2004
«La funzione informativa del bilancio e il correlato diritto all'informazione, stabiliti dall'art. 2423 c.c., nel testo vigente dopo le modifiche apportate D.L.vo n. 127 del 1991, trovavano già un fondamento nella normativa precedentemente in...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11091 del 7 maggio 2008
«In tema di società, l'adozione, nella redazione del bilancio, di un criterio di valutazione di un cespite patrimoniale diverso da quello utilizzato negli esercizi precedenti senza che la nota integrativa rechi un'adeguata motivazione della deroga...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13413 del 23 maggio 2008
«In tema di valutazione degli elementi dell'attivo del bilancio di una società per azioni, le «speciali ragioni» di cui all'art. 2425, ultimo comma, c.c. (nel testo antecedente alle modifiche introdotte dal D.L.vo n. 127 del 1991), permettono la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9068 del 7 luglio 2000
«I criteri stabiliti dall'art. 2425 c.c. nel testo antecedente alle modifiche introdotte dal D.L.vo n. 127 del 1991, ai fini della valutazione degli elementi attivi del bilancio, costituivano regole generali vincolanti alle quali - giusta...»