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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11214 del 28 dicembre 1994
«In relazione all'art. 389 c.p.c., il principio secondo cui (in sede di rinvio) la risoluzione della lite principale non deve ritardare la pronuncia sulla domanda di restituzione di quanto versato in esecuzione della sentenza cassata va correlato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6330 del 23 giugno 1993
«L'ordinanza con la quale il giudice dichiara, ai sensi dell'art. 240 bis att. c.p.p., l'urgenza del processo per essere prossimi a scadere i termini di custodia cautelare, ponendosi come causa ablativa del divieto di trattazione del processo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26 del 9 ottobre 2000
«Il vigente codice di procedura penale, tutte le volte che indica il giudice competente all'esercizio della giurisdizione nei diversi stati e gradi del procedimento, si riferisce a singoli organi giudiziari, senza cenno alcuno alla persona fisica...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 101 del 29 gennaio 1993
«L'operatività dell'art. 375 c.p.c., che, quando sussistono le condizioni ivi previste, prevede la possibilità di trattazione del ricorso per cassazione in camera di consiglio — da ritenersi consentita, in difetto di contraria previsione espressa,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1448 del 17 giugno 1995
«Il legittimo impedimento del difensore non determina il rinvio dell'udienza camerale fissata per la trattazione della richiesta di riesame, poiché l'art. 127 c.p.p. non prevede tale causa di rinvio, né prescrive come obbligatoria la presenza del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 37503 del 7 novembre 2002
«La causa sopravvenuta di esclusione della punibilità prevista dall'art. 376 c.p. in favore di chi, avendo reso falsa testimonianza, l'abbia ritrattata, ha natura soggettiva e, come tale, non opera nei confronti dell'istigatore, concorrente nel...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4708 del 24 aprile 1992
«L'attenuante della partecipazione di minima importanza al reato, di cui all'art. 114 c.p., non è ravvisabile in caso di acquisto a scopo edificatorio di lotti di una lottizzazione abusiva, non potendosi ritenere che tale acquisto abbia avuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3096 del 2 aprile 1997
«...specie, relativa a rigetto di ricorso avverso sentenza emessa in esito a giudizio abbreviato, la S.C. non ha ritenuto plausibile la doglianza che prendeva di mira «la trattazione camerale — in luogo di quella pubblica — della causa di appello»).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3357 del 7 aprile 1999
«Nell'ipotesi di infortunio sul lavoro determinato dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti per i quali è previsto l'obbligo dell'assicurazione della responsabilità civile, all'Inail competono: a) la speciale azione di rivalsa ex artt....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12899 del 12 luglio 2004
«In tema di competenza ed ai fini della trattazione unitaria delle cause ai sensi dell'art. 32 c.p.c. con conseguente superamento degli ordinari criteri di competenza territoriale altrimenti operanti per la causa di garanzia, la sussistenza di due...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6520 del 19 marzo 2007
«La relazione di dipendenza della domanda riconvenzionale «dal titolo dedotto in giudizio dall'attore», che comporta la trattazione simultanea delle cause, si configura non già come identità della causa petendi (richiedendo, appunto, l'art. 36...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5873 del 13 aprile 2012
«Ai fini del regolamento di giurisdizione d'ufficio, l'art. 59, comma terzo, della legge n. 69 del 2009, a norma del quale il giudice davanti al quale la causa è riassunta può sollevare d'ufficio la questione di giurisdizione davanti alle Sezioni...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24883 del 9 ottobre 2008
«All'esito della nuova interpretazione della predetta disposizione, volta a delinearne l'ambito applicativo in senso restrittivo e residuale, ne consegue che: 1) il difetto di giurisdizione può essere eccepito dalle parti anche dopo la scadenza del...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 4007 del 19 febbraio 2009
«L'incompetenza per materia, da qualunque causa dipenda ed al pari di quella per valore e per territorio nei casi previsti dall'art. 28 cod. proc. civ., dev'essere eccepita o rilevata, anche d'ufficio, ai sensi dell'art. 38, primo comma, cod. proc....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22055 del 13 ottobre 2006
«Da ciò deriva che la parte può impugnare la decisione di primo grado per ragioni di incompetenza per materia solo ove abbia tempestivamente eccepito l'incompetenza e che, anche in presenza della tempestiva eccezione, la stessa parte è onerata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4021 del 21 marzo 2001
«Ne consegue che, qualora l'incompetenza, da qualunque causa dipendente, non sia eccepita o rilevata alla prima udienza di trattazione, non può più esserlo nel successivo corso del processo, neppure se in relazione alla natura della controversia...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 11185 del 7 maggio 2008
«Quando a seguito della declaratoria di incompetenza da parte del giudice adito la causa prosegue in riassunzione davanti al giudice ritenuto competente, questi può rilevare, a sua volta, la propria incompetenza non oltre la prima udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 5609 del 6 aprile 2012
«...la quale, nel processo ordinario, si identifica con l'udienza di trattazione della causa, e, nel processo del lavoro, corrisponde all'udienza di discussione della causa fissata con il decreto giudiziale disciplinato dall'art. 415 cod. proc. civ.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2306 del 2 febbraio 2007
«Né rileva che il giudice di pace, ai sensi del quarto comma dell'art. 320 c.p.c., possa fissare una sola volta una nuova udienza per ulteriori produzioni e richieste di prova, atteso che detta disposizione non consente di esperire attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9659 del 19 agosto 1992
«L'art. 39 c.p.c., disponendo la trattazione delle cause pendenti, ancorché identiche, davanti a giudici diversi, da parte del giudice preventivamente adito, che sia competente «anche» per la causa proposta successivamente, presuppone che lo stesso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4371 del 25 giugno 1983
«La litispendenza presuppone che tra i vari giudizi esista identità, oltre che di personae e di petitum, anche di causa petendi e, pertanto, non è configurabile allorché, attraverso i giudizi originati dalle successive intimazioni di sfratto, siano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 502 del 26 gennaio 1982
«L'obbligo della sospensione del processo a norma dell'art. 48 c.p.c. deriva non già dal fatto che una parte abbia proposto una qualsiasi istanza alla Corte di cassazione, ma dal fatto che la parte predetta abbia impugnato un provvedimento, avente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8985 del 5 luglio 2000
«In sede di regolamento di competenza, la decisione della Corte di cassazione è limitata alla statuizione sulla competenza, senza toccare il merito della causa, e non comporta la verifica e la soluzione di altre questioni di natura processuale e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12174 del 9 giugno 2005
«...con i motivi di gravame. L'accertamento, da parte del giudice d'appello, dell'inosservanza delle disposizioni sulla composizione collegiale o monocratica del tribunale non rientra fra le tassative ipotesi di rimessione della causa al primo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11070 del 13 agosto 2001
«Non è deducibile come motivo di nullità di una sentenza d'appello la circostanza che uno dei componenti del collegio che l'ha pronunciata precedentemente avesse conosciuto dei medesimi fatti in sede di reclamo contro ordinanza di rigetto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13570 del 12 ottobre 2000
«Nell'ipotesi in cui, dopo la presentazione di istanza di ricusazione nei suoi confronti, il giudice lasci l'ufficio in seguito a trasferimento, ovvero si assenti per lungo tempo (nella specie, per maternità), ben può il Presidente del tribunale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4695 del 12 maggio 1999
«La violazione dell'art. 274, secondo comma, relativo al dovere del giudice incaricato della trattazione di una causa (nella specie, giudice di pace), di riferire al capo dell'ufficio in caso di connessione della stessa causa con altra causa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2155 del 29 gennaio 2010
«Peraltro, nel caso in cui il tribunale non abbia dichiarato l'inammissibilità della domanda di annullamento, decidendola nel merito con il rito speciale previsto per la causa di separazione, la sentenza contiene una statuizione (quanto meno...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16244 del 7 aprile 2003
«L'applicazione della causa di non punibilità della ritrattazione, in un procedimento per falsa testimonianza a carico di un avvocato, non impedisce al giudice di appello di comunicare al consiglio dell'ordine di appartenenza dell'imputato l'esito...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2816 del 10 aprile 1986
«La ritrattazione del testimone falso o reticente che rende lo stesso non punibile ai sensi dell'art. 376 c.p. è causa di esclusione della pena di natura oggettiva e, ai sensi dell'art. 119 c.p., giova anche all'istigatore concorrente nel reato.»