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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4024 del 27 febbraio 2004
«Ne consegue che costituisce domanda nuova e, come tale, è inammissibile in appello, la domanda in questo grado proposta, ai sensi dell'art. 1150 c.c., dagli attori che in prime cure avevano chiesto, in relazione al dedotto inadempimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5444 del 14 marzo 2006
«La differenza fra l'omessa pronuncia di cui all'art. 112 c.p.c. e l'omessa motivazione su un punto decisivo della controversia di cui al n. 5 dell'art. 360 c.p.c. si coglie, infatti, nel senso che nella prima l'omesso esame concerne direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18877 del 10 luglio 2008
«L'adempimento dell'obbligazione pecuniaria, ai sensi degli artt. 1182, terzo comma, e 1183 cod. civ., si perfeziona nel luogo e nel tempo in cui il creditore entra in concreto nella disponibilità della somma di denaro. (In applicazione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13252 del 6 giugno 2006
«L'ordinanza ingiunzione emessa, ai sensi dell'art. 186 ter c.p.c., nei confronti della parte contumace e regolarmente ad essa notificata, ove il contumace non si costituisca nel termine di venti giorni dalla notifica, diventa inoppugnabile e,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14429 del 16 novembre 2001
«A tale stregua, il principio dell'inesigibilità del credito prima della scadenza del termine a favore del debitore risulta pienamente osservato, in quanto la valutazione operata dal giudice al riguardo al momento di decidere consente di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3900 del 7 settembre 1977
«Con riguardo ad obbligazione sottoposta a termine, l'inadempimento può sussistere anche prima del decorso del termine medesimo, ove il comportamento del debitore lasci sicuramente desumere, o comunque fondatamente presagire, la mancata esecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3591 del 26 ottobre 1968
«La preventiva messa in mora non avrebbe scopo al fine di legittimare la domanda di risoluzione per inadempimento quando questo è di non scarsa importanza, perché a tal fine è sufficiente il fatto obiettivo di un simile inadempimento, mentre la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13242 del 6 giugno 2007
«In tema di risarcimento del danno subito dal proprietario per la mancata o ridotta utilizzazione di un bene immobile, il pregiudizio va determinato verificando l'effettivo valore locativo del bene, in modo da accertare il mancato reddito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13666 del 17 settembre 2003
«...da obbligazione di valore in obbligazione di valuta, con la conseguenza che il giudice non può riconoscere gli interessi per il periodo successivo alla decisione fino al saldo, in mancanza di specifica domanda della parte in tal senso.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1067 del 24 marzo 1976
«Gli interessi compensativi si differenziano sia da quelli moratori che da quelli corrispettivi poiché non sono ancorati né alla mora né alla scadenza di un'obbligazione pecuniaria, ma mirano unicamente a compensare il creditore per il mancato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11695 del 5 dicembre 1990
«...tali frazioni (di progressiva maturazione del credito risarcitorio) e con riferimento alle progressive corrispondenti scadenze dal giorno della domanda giudiziale — se manchi un precedente atto di costituzione in mora — e fino al soddisfacimento.»
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Cassazione civile, sentenza n. 4642 del 18 agosto 1982
«Funzione primaria degli interessi è, nelle obbligazioni pecuniarie, quella corrispettiva, quali frutti civili della somma dovuta, e nei contratti di scambio, caratterizzati dalla contemporaneità delle reciproche prestazioni, quella compensativa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 804 del 15 gennaio 2009
«In materia di obbligazioni solidali, la solidarietà dal lato passivo come da quello attivo non rappresenta una qualità aggiuntiva del debito o del credito, assumendo invece rilievo solo nei rapporti interni, in termini di azioni esperibili, dopo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11039 del 12 maggio 2006
«Il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato (art. 112 c.p.c.) — come il principio del tantum devolutum quantum appellatum (artt. 434 e 437 c.p.c.) — non osta a che il giudice renda la pronuncia richiesta in base ad una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3970 del 7 maggio 1997
«In tal caso la domanda giudiziale o il successivo scritto assumono valore equipollente della firma mancante, sempreché, medio tempore l'altra parte non abbia revocato il proprio assenso o non sia deceduta, con la conseguente impossibilità della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10300 del 1 dicembre 1994
«Ne consegue che la domanda di esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto, di cui all'art. 2932 c.c., non può — sempre che l'altra parte non vi abbia aderito o non abbia accettato l'eventuale contemporanea offerta della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9924 del 28 aprile 2009
«Il comportamento - interpretato alla luce dei principi di buona fede e correttezza di cui agli artt. 1175 e 1375 c.c. - del contraente titolare di una situazione creditoria o potestativa, che per lungo tempo trascuri di esercitarla e generi così...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11182 del 29 luglio 2002
«Ove ricorra un vizio che comporti l'annullamento del contratto, pur in assenza di apposita domanda giudiziale, l'art. 1442, ultimo comma, c.c. consente a chi sia convenuto per la esecuzione dello stesso di far valere il vizio in via di eccezione:...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2992 del 17 febbraio 2004
«Deve escludersi che costituisca requisito essenziale per l'accoglimento della domanda di risoluzione contrattuale per inadempimento, a prescindere dalla difesa del convenuto, l'aver l'attore eseguito la prestazione a suo carico, o l'aver offerto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 385 del 20 gennaio 1982
«Ai fini della risoluzione del contratto per inadempimento, è necessaria la costituzione in mora allorché la relativa domanda si basi sulla mora in senso stretto, e cioè su un inadempimento temporaneo del debitore, il quale, pur non avendo fornito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1637 del 31 maggio 1971
«Pur in presenza dell'inutile decorso di un termine essenziale, è sempre necessaria la domanda di parte affinché possa pronunciarsi la risoluzione di un contratto. Invero l'espressione «di diritto» usata in proposito dalla norma dell'art. 1457,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2070 del 20 febbraio 1993
«La sentenza di accertamento della risoluzione di un contratto ad esecuzione continuata, quale quello di locazione, per recesso unilaterale di una parte, ai sensi dell'art. 1373 c.c., o per diniego di rinnovazione alla prima scadenza, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1037 del 28 gennaio 1995
«La impossibilità sopravvenuta della prestazione, che derivi da causa non imputabile al debitore ai sensi dell'art. 1218 c.c., opera, paralizzandola, più propriamente in relazione ad una domanda di adempimento, determinando, essa, di diritto, nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11947 del 8 agosto 2003
«La decisione circa la sopravvenienza e la sussistenza dell'eccessiva onerosità esige, peraltro, la risoluzione della questione — avente una propria autonomia ed individualità, per la diversità dei presupposti che formano oggetto di accertamento —...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 341 del 18 gennaio 1988
«In tema di riscatto agrario, nel caso di opposizione del terzo acquirente alle pretese del riscattante, il risarcimento del danno spettante al detto acquirente a norma e nei limiti dell'art. 1485 cod. civ nei confronti del venditore, a seguito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13496 del 23 giugno 2005
«Il vincolo di (temporanea) inalienabilità di immobile di edilizia convenzionata è di carattere apparente, in quanto connaturato al bene, sicché in caso di vendita esso è conoscibile dall'acquirente anche se non dichiarato dal venditore, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7841 del 22 dicembre 1986
«E a nulla rileva che in tal modo, nel caso di detta ed accertata inadempienza del debitore della prestazione, possa aversi un'alterazione dell'equilibrio degli interessi raggiunto dalle parti, poiché ciò attiene alle conseguenze del mancato esatto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12044 del 17 maggio 2010
«La sospensione dei termini processuali durante il periodo feriale, ai sensi della legge n. 742 del 1969, comporta la sottrazione del medesimo dal relativo computo, sicché, ai fini della costituzione del convenuto in primo grado, il termine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2562 del 2 febbraio 2009
«In materia contrattuale, pur essendo l'obbligo di restituzione della prestazione ricevuta un effetto naturale della risoluzione del contratto, non di meno sul piano processuale è necessario che la parte proponga specifica domanda ai fini di detti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5622 del 9 giugno 1994
«Con riguardo, a mandato oneroso a tempo indeterminato, la sopravvenienza di una revoca priva di giusta causa ed anteriore all'inizio dell'esecuzione del contratto produce effetti assimilabili a quelli della risoluzione per inadempimento, con la...»