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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3819 del 9 giugno 1986
«L'azione di risoluzione della donazione per inadempimento dell'onere, da cui la medesima sia gravata ai sensi dell'art. 793 c.c., va proposta, in caso di morte del donatario cui siano succeduti dei figli minori, nei confronti di tutti questi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19069 del 5 settembre 2006
«In virtù della disposizione di cui all'art. 16 della Convenzione sui diritti del fanciullo approvata a New York il 20 novembre 1989 (e ratificata dallo Stato italiano con la legge 27 maggio 1991, n. 176), alla stregua della quale è sancito che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18186 del 9 settembre 2004
«La norma dettata dall'art. 24 c.c. — secondo cui gli organi associativi possono deliberare l'esclusione dell'associato per gravi motivi — è applicabile anche alle associazioni non riconosciute, ed implica che il giudice davanti al quale sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17907 del 4 settembre 2004
«La norma dettata dall'art. 24 c.c., nel condizionare l'esclusione dell'associato all'esistenza di gravi motivi, e nel prevedere, in caso di contestazione, il controllo dell'autorità giudiziaria, implica per il giudice, davanti al quale sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 70 del 10 gennaio 1974
«L'avvenuta riconciliazione dei coniugi, come causa estintiva del diritto di chiedere la separazione, concreta un'eccezione in senso proprio, la quale deve essere formulata mediante una specifica deduzione, non essendo all'uopo sufficiente la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28990 del 10 dicembre 2008
«In tema di assegno di mantenimento, deve ritenersi ammissibile, stante l'opportunità del "simultaneus processus" innanzi allo stesso giudice per la definizione delle questioni patrimoniali connesse, la proposizione della domanda di adeguamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4099 del 22 marzo 2001
«In tema di competenza per territorio, la domanda di modifica dell'assegno di mantenimento a favore del coniuge consensualmente separato, proposta a norma degli artt. 710 e 711 c.p.c., la quale investe rapporti obbligatori, non è equiparabile alla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 381 del 16 gennaio 1991
«La domanda di modificazione dell'assegno alimentare o di mantenimento, che venga proposta, ai sensi degli artt. 710 e 711 (originario testo) c.p.c., da uno dei coniugi separati in base a sentenza o verbale di separazione consensuale omologato, è...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19527 del 19 dicembre 2003
«In tema di assegno di mantenimento a seguito di separazione personale tra coniugi, la richiesta di emissione dell'ordine a terzi, ai sensi dell'art. 156, sesto comma, c.c., di versamento diretto a proprio favore di parte delle somme di denaro da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7271 del 18 marzo 2008
«Nell'ipotesi di comunione legale dei coniugi ex art. 177 c.c. non può ravvisarsi alcun potere di rappresentanza reciproca in capo ai coniugi stessi, non prevedendo nessuna norma tale potere ed anzi, mentre, ai sensi dell'art. 177, primo comma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16177 del 21 dicembre 2001
«In regime di comunione legale tra i coniugi, il contratto prelimiare di vendita di bene immobile (che, ai sensi dell'art. 180, secondo comma, c.c., è atto di una sequenza obbligatoria e successiva il cui esito necessitato è il trasferimento della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2844 del 27 febbraio 2001
«Mentre in caso di separazione personale dei coniugi lo scioglimento della comunione legale di beni si verifica con effetto ex nunc , solo con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione o con l'omologa degli accordi di separazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2603 del 14 aprile 1986
«Ai sensi del novellato art. 234 in correlazione al precedente art. 232 c.c. nell'ipotesi di figlio nato dopo i trecento giorni dall'annullamento, dallo scioglimento o dalla cessazione degli effetti civili del matrimonio, ovvero ancora...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3541 del 13 giugno 1985
«Qualora l'azione per il disconoscimento della paternità venga proposta nei confronti del bambino nato dopo il decorso di più di trecento giorni dalla data di comparizione dei genitori davanti al giudice, adito per la separazione personale, quando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1512 del 11 febbraio 2000
«In tema di azione di disconoscimento di paternità, il termine previsto dall'art. 244 c.c., di natura decadenziale, afferisce a materia sottratta alla disponibilità delle parti, cosi che il giudice, a norma dell'art. 2969 c.c., deve accertarne ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6716 del 5 agosto 1987
«Il termine di decadenza di un anno per l'azione di disconoscimento della paternità comincia a decorrere, ai sensi dell'art. 244, secondo comma, c.c. dal giorno della nascita del figlio qualora l'attore si trovasse nel luogo della nascita al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14934 del 4 agosto 2004
«Nel procedimento previsto dall'art. 250, quarto comma, c.c. il minore infrasedicenne non assume la qualità di parte, divenendo tale solamente all'esito della nomina del curatore speciale ai sensi dell'art. 78, secondo comma, c.p.c. in presenza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4148 del 26 aprile 1999
«Al pari di quanto accade in tema di controversie in tema di dichiarazione giudiziale di paternità naturale di minori, anche nel procedimento previsto dall'art. 250, quarto comma, c.c., avente ad oggetto l'indagine sulla legittimità del rifiuto al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1741 del 11 febbraio 1993
«In tema di riconoscimento di figli naturali, nel procedimento di cui all'art. 250, quarto comma, c.c. sono litisconsorti necessari il genitore che si oppone al riconoscimento ed il P.M., che deve intervenire ai sensi dell'art. 70 n. 3 c.p.c., e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9477 del 11 settembre 1993
«In tema di azione per la dichiarazione giudiziale di paternità o maternità naturale di un minore infrasedicenne, il genitore esercente la potestà può rinunciare all'azione proposta, esercitando una facoltà che la legge gli concede, senza che ne...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5051 del 5 marzo 2007
«A seguito della declaratoria di incostituzionalità dell'art. 274 c.c. (Corte cost. n. 50 del 2006), che prevedeva il preliminare giudizio di ammissibilità dell'azione di dichiarazione della paternità naturale, deve dichiararsi l'inammissibilità,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11476 del 16 maggio 2006
«In tema di azione di dichiarazione della paternità (o maternità) naturale, per effetto della declaratoria di incostituzionalità (Corte costituzionale, sentenza n. 50 del 2006) dell'art. 274 c.c., e della conseguente soppressione dall'ordinamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3111 del 3 aprile 1996
«L'art. 276 c.c., nel prescrivere che l'azione per la dichiarazione di paternità naturale deve essere proposta nei confronti del presunto genitore o, in mancanza di lui, nei confronti dei suoi eredi, dà luogo in questa seconda ipotesi ad una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3641 del 9 agosto 1977
«A norma dell'art. 232 della L. 19 maggio 1975, n. 151, la nuova disciplina in materia di dichiarazione giudiziale di paternità o maternità naturale nonché il nuovo testo dell'art. 279 c.c., in materia di azione proposta dal figlio naturale per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4258 del 13 aprile 1995
«Il limite previsto per la revoca del consenso alla adozione, che, ai sensi dell'art. 47, L. n. 184 del 1983, non può essere successivo al decreto che pronuncia l'adozione, non impedisce all'adottante di far valere, con il reclamo di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2235 del 17 marzo 1990
«L'autorizzazione del giudice tutelare richiesta dall'art. 320 c.c. per gli atti eccedenti l'ordinaria amministrazione riguardanti i minori di età, non è diretta a conferire efficacia ad un negozio giuridico già formato, ma rappresenta un elemento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2704 del 8 marzo 1995
«A norma dell'art. 418, secondo comma, c.c., ove sia in corso un giudizio diretto alla pronuncia dell'inabilitazione, il tribunale non può, per il principio della domanda, pronunciare d'ufficio l'interdizione dell'incapace, ancorché le emergenze...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2210 del 5 febbraio 2004
«Qualora sia proposta domanda di annullamento di un contratto per incapacità naturale, l'indagine relativa alla sussistenza dello stato di incapacità del soggetto che abbia stipulato il contratto ed alla malafede di colui che contrae con l'incapace...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1996 del 27 luglio 1967
«Proposta domanda di modificazione di un assegno alimentare mentre è ancora in corso il giudizio di impugnazione contro la sentenza che lo ha inizialmente determinato, e disposta la cancellazione della causa dal ruolo per effetto della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6363 del 7 giugno 1993
«L'efficacia giuridica degli atti di stato civile iscritti negli appositi registri si estende a quelli formati all'estero e trascritti nei suddetti registri, dato che con la trascrizione l'atto è recepito nell'ordinamento giuridico italiano e tale...»