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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1791 del 12 febbraio 1993
«Per la nomina dell'amministratore del condominio di un edificio è applicabile l'art. 1392 c.c., in base al quale, salvo che siano prescritte forme particolari e solenni per il contratto che il rappresentante deve concludere, la procura che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13504 del 3 dicembre 1999
«Il nuovo amministratore di un condominio è legittimato ad agire nei confronti del precedente per la restituzione dei documenti occorrenti all'esercizio della gestione condominiale senza necessità di essere autorizzato con delibera assembleare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 943 del 22 marzo 1999
«Il Procuratore Generale presso la Corte d'appello non è legittimato a proporre ricorso per cassazione avverso provvedimenti emessi in sede di esecuzione, in quanto nel concetto di parte usato nell'art. 570, comma primo, c.p.p. non può comprendersi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25922 del 29 novembre 2005
«Ai fini dell'acquisto della proprietà per usucapione, il possessore deve esplicare con pienezza, esclusività e continuità il potere di fatto corrispondente all'esercizio del relativo diritto, manifestando — con il puntuale compimento di atti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1813 del 20 marzo 1982
«L'usucapione abbreviata è ammissibile solo se il titolo, inefficace per difetto di potere di disposizione dell'alienante, presenta, in astratto, i requisiti necessari e sufficienti al trasferimento del diritto reale sull'immobile e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11583 del 31 maggio 2005
«È inammissibile per mancanza del requisito di specialità il ricorso per cassazione proposto in forza di una procura generale alle liti che risulti conferita anteriormente alla pubblicazione della sentenza impugnata.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6107 del 5 dicembre 1985
«L'art. 951 c.c., nel disporre che ciascuno dei proprietari confinanti ha diritto di chiedere che i termini siano apposti «a spese comuni», si riferisce all'apposizione materiale dei segni di confine e non riguarda, pertanto, la disciplina delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1020 del 17 marzo 1975
«La cosiddetta apparenza di diritto — la quale può assumere sia la forma dell'apparenza pura, caratterizzata dalla presenza di una situazione di fatto difforme da quella di diritto, nonché dall'errore scusabile della parte o del terzo che abbiano...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28056 del 25 novembre 2008
«Il principio di correttezza e buona fede - il quale, secondo la Relazione ministeriale al codice civile, «richiama nella sfera del creditore la considerazione dell'interesse del debitore e nella sfera del debitore il giusto riguardo all'interesse...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24759 del 28 novembre 2007
«Il rapporto che s'instaura tra paziente e ente ospedaliero ha fonte in un contratto a prestazioni corrispettive, consistenti, per quanto riguarda l'ente, nell'obbligo di fornire adeguate prestazioni assistenziali attraverso la predisposizione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24939 del 29 novembre 2007
«In tema di responsabilità del notaio, la condotta colposa consistita nell'aver omesso di accertare che il procuratore non aveva il potere di concedere ipoteca sui beni posti a garanzia di mutuo bancario, integra la responsabilità del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1228 del 28 gennaio 2003
«Nell'adempimento delle obbligazioni inerenti all'esercizio dell'attività di notaio, il professionista è tenuto ad una prestazione che, pur rivestendo i caratteri dell'obbligazione di mezzi e non di risultato, non può ritenersi circoscritta al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 566 del 19 gennaio 2000
«L'azione di responsabilità contrattuale nei confronti del notaio che abbia violato i propri obblighi professionali ovvero tenuto una condotta negligente (eseguendo con ritardo le iscrizioni ipotecarie) in relazione agli incarichi direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5325 del 8 maggio 1993
«Il difensore che, per una diligente prestazione della propria opera intellettuale, ha l'obbligo di svolgere tempestivamente l'attività nell'ambito del processo, ove cessi dal proprio incarico, per rinuncia o revoca della procura, anteriormente...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 108 del 10 aprile 2000
«In assenza di espresse disposizioni, o di principi generali desumibili da una interpretazione sistematica, deve riconoscersi al creditore di una determinata somma, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, la facoltà di chiedere...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 4 gennaio 1974
«L'obbligazione avente per oggetto la redazione di un rapporto circa il risultato di prove sperimentali da eseguirsi da un contraente nell'interesse dell'altro non configura un'obbligazione di consegnare una cosa certa e determinata (da adempiersi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2653 del 13 marzo 1991
«Con riguardo ai debiti pecuniari, quale quello inerente all'indennità assicurativa, che non siano liquidi o liquidabili mediante mero calcolo aritmetico, il luogo dell'adempimento, anche al fine dell'individuazione del forum destinatae...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8927 del 9 settembre 1998
«Il procuratore ad litem, ove specificamente autorizzato, è legittimato a riscuotere somme dovute al proprio cliente ed a liberare il debitore. È, nella ipotesi in cui egli accetti in pagamento degli assegni di conto corrente, e proceda poi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5482 del 18 maggio 1995
«L'offerta della prestazione lavorativa ai fini della costituzione in mora del datore di lavoro, ai sensi dell'art. 1217 c.c., spiega effetto per l'ulteriore corso del rapporto di lavoro, senza che vi sia la necessità di reiterarla ad intervalli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 959 del 24 febbraio 1978
«L'atto di costituzione in mora è un atto giuridico in senso stretto, il quale non va compreso nella nozione di «atti unilaterali tra vivi a contenuto patrimoniale» di cui all'art. 1324 c.c., riferibile ai soli negozi giuridici unilaterali....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14488 del 29 luglio 2004
«Nel caso di responsabilità del sanitario per il mancato esercizio del diritto all'interruzione della gravidanza nei casi previsti dalla legge 22 maggio 1978, n. 194, il danno risarcibile è rappresentato non solo da quello dipendente dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1384 del 4 febbraio 1993
«Gli interessi compensativi sulle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale (cosa come per quello patrimoniale) decorrono dal giorno in cui il fatto illecito si è verificato, secondo i principi generali in materia di cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4267 del 27 giugno 1986
«Anche nella determinazione del danno derivante da colpa extracontrattuale, come da quella contrattuale, il principio secondo il quale deve tenersi conto dell'eventuale vantaggio che il fatto illecito abbia procurato al danneggiato, ad evitare che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1689 del 15 marzo 1982
«In tema di inadempimento di obbligazioni pecuniarie, il danno da svalutazione monetaria che il debitore è tenuto a risarcire, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., ove il creditore sia riuscito a procurarsi ugualmente la somma a lui dovuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 957 del 26 gennaio 1995
«Deve ritenersi valida la notificazione che sia stata chiesta da difensore, munito di procura, abilitato all'esercizio dell'attività procuratoria nell'ambito del distretto della corte d'appello ove ha sede l'autorità giudiziaria adita e non nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3957 del 26 aprile 1994
«L'art. 1227, primo comma, c.c., a norma del quale, quando vi è concorso di colpa del danneggiato, la responsabilità del danneggiante è diminuita secondo la gravità della colpa e l'entità delle conseguenze che ne sono derivate, si applica anche nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1100 del 20 aprile 1974
«La remissione di debito, pur non richiedendo formule sacramentali, deve consistere nella dichiarazione recettizia del creditore, comunicata al debitore, di rinunziare alla prestazione da questo dovutagli. Non può considerarsi valida remissione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11146 del 16 luglio 2003
«La compensazione legale estingue ope legis i debiti contrapposti in virtù del solo fatto oggettivo della loro coesistenza, sicché la pronuncia del giudice si risolve in un accertamento della avvenuta estinzione dei reciproci crediti delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3998 del 23 febbraio 2006
«Il precetto, pur rientrando tra gli atti di parte il cui contenuto e la cui sottoscrizione sono regolati dall'art. 125 c.p.c., non costituisce «atto introduttivo di un giudizio» contenente una domanda giudiziale, bensì atto preliminare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6935 del 21 novembre 1983
«Il negozio di espromissione, con il quale un terzo assume spontaneamente un debito altrui, non si inquadra fra le promesse unilaterali, ma costituisce un contratto tra creditore e terzo, e ad esso pertanto si applicano tutte le regole che...»