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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2611 del 20 settembre 1971
«Ricorre l'ipotesi di indebito oggettivo nel caso in cui manchi una originaria causa contrattuale giustificativa del pagamento o quando la causa, originariamente esistente, sia venuta meno. Si ha, invece, indebito soggettivo quando taluno paghi un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3811 del 25 febbraio 2004
«L'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. differisce da quella ordinaria, in quanto presuppone non solo il fatto materiale dell'esecuzione di un'opera o di una prestazione vantaggiosa per l'Amministrazione stessa, ma anche il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6570 del 29 marzo 2005
«Pertanto, la domanda proposta per chiedere l'adempimento di un'obbligazione derivante dalla legge o da convenzione o da atto dell'autorità non vale ad interrompere la prescrizione dell'azione, successivamente esperita di arricchimento senza causa....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 816 del 15 gennaio 2009
«La domanda di liquidazione della quota di una società di persone, da parte del socio receduto, fa valere un'obbligazione non degli altri soci, ma della società, e, pertanto, ai sensi dell'art 2266 cod. civ., va proposta nei confronti della società...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8222 del 11 aprile 2011
«Nel caso, poi, in cui detto credito non trovi utile collocazione in sede di riparto, nemmeno è configurabile una fattispecie di indebito arricchimento, ai sensi dell'art. 2041 c.c., in relazione al vantaggio conseguibile dal fallimento mediante la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2936 del 14 marzo 1995
«L'azione del conduttore che agisce per la ripetizione delle somme che assume di avere versato in eccedenza rispetto al canone legale è soggetta ai medesimi principi che regolano la domanda di ripetizione di indebito ed è, pertanto, soggetta alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10815 del 8 maggio 2013
«In tema di indebito oggettivo, la buona fede dell'"accipiens" al momento del pagamento è presunta per principio generale, sicché grava sul "solvens" che faccia richiesta di ripetizione dell'indebito, al fine del riconoscimento degli interessi con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7501 del 14 maggio 2012
«Chi allega di avere effettuato un pagamento dovuto solo in parte, e proponga nei confronti dell'"accipiens" l'azione di indebito oggettivo per la somma pagata in eccedenza, ha l'onere di provare l'inesistenza di una causa giustificativa del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1083 del 18 gennaio 2011
«...a. In tale ipotesi, all'assicuratore è consentito unicamente, dopo avere risarcito la vittima, promuovere l'azione di ripetizione di indebito oggettivo nei confronti dell'assicuratore sociale per le somme a questo versate ed eccedenti il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7452 del 26 giugno 1992
«In tema di concussione, in tutti i casi in cui il privato ricavi anche un indebito vantaggio, il giudice dovrà valutare, ai fini, appunto, della qualificazione giuridica del fatto come concussione, se il lucrum captandum sia soltanto la necessaria...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 959 del 12 febbraio 1979
«In tale situazione, se il pretore-giudice della esecuzione non provveda nel senso indicato, ma erroneamente dimetta l'intera controversia al tribunale, per ragioni di valore, e la causa venga ritualmente riassunta davanti a quest'ultimo, la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7192 del 8 giugno 1999
«Nel reato di indebita utilizzazione di carte di credito e di pagamento, previsto dall'art. 12 del D.L. 3 maggio 1991, n. 143, conv., con modif., in L. 5 luglio 1991, n. 197, l'elemento oggettivo è costituito dall'uso indebito in sé considerato, e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6695 del 22 febbraio 2006
«Non sussiste il concorso formale tra il reato previsto dall'art. 12 D.L. 3 maggio 1991, n. 143, conv. con modificazioni in legge 5 luglio 1991, n. 197 (uso indebito di carte di credito o di pagamento) ed il reato di truffa (art. 640 c.p.); infatti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1221 del 6 luglio 1995
«L'elemento oggettivo del primo, infatti, è costituito dall'uso indebito, in mancanza di titolarità, di carte di credito o di pagamento, a prescindere dal conseguimento di un profitto e dal verificarsi di un danno e non comporta il coinvolgimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18222 del 3 luglio 2008
«Ne consegue, da un lato, che il fallimento può pretendere dal trattario la restituzione degli importi pagati dopo il fallimento e, dall'altro, che il pagamento effettuato dal trattario al prenditore (o giratario) del titolo costituisce un indebito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1497 del 20 maggio 1996
«In relazione ad essa, la Suprema Corte ha censurato il ragionamento del giudice di merito, secondo il quale la documentazione comprovante l'effettività dell'operazione commerciale era inidonea a smentire il suo fine di copertura di un'operazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10634 del 9 maggio 2007
«La legittimazione attiva all'azione di ripetizione di indebito compete al soggetto cui è legalmente riferibile il pagamento, anche se l'incaricato della relativa operazione sia un suo rappresentante o nuncius. Pertanto, la legittimazione attiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21699 del 20 ottobre 2011
«L'azione di restituzione e riduzione in pristino, che venga proposta, a norma dell'art. 389 c.p.c., dalla parte vittoriosa nel giudizio di cassazione, in relazione alle prestazioni eseguite in base alla sentenza d'appello poi annullata, non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9917 del 24 maggio 2004
«In caso di cassazione con rinvio la domanda di restituzione delle somme pagate in esecuzione della sentenza di appello, successivamente cassata, non costituisce domanda nuova in quanto la ripetizione — che non è inquadrabile nell'istituto della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2612 del 30 maggio 1989
«Nel caso di riforma od annullamento della sentenza, costituente titolo esecutivo, di condanna al pagamento delle spese e degli onorari in favore del difensore della parte già vittoriosa, il quale abbia reso la dichiarazione di cui all'art. 83...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8175 del 16 giugno 2001
«Ne consegue che, in ipotesi di indebito contributivo, il datore di lavoro è l'unico legittimato all'azione di ripetizione nei confronti dell'ente anche con riguardo alla quota predetta, mentre il lavoratore che abbia subito l'indebita trattenuta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2843 del 5 aprile 1990
«La controversia promossa per la restituzione di contributi di cui si assume l'indebito versamento, implicando necessariamente l'accertamento dell'esistenza (o meno) dell'obbligo contributivo, rientra fra le controversie relative agli obblighi del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7108 del 29 maggio 2000
«Consegue che in caso di domanda del datore di lavoro di restituzione di contributi indebitamente corrisposti in eccedenza occorre tener conto — al fine della competenza per territorio — dell'accentramento suddetto ancorché il diritto alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18661 del 6 agosto 2013
«Proposta, ai sensi dell'art. 79 della legge 27 luglio 1978, n. 392, la domanda di ripetizione di indebito in relazione a canoni di locazione pagati in misura superiore a quella legale, il giudice, anche se richiesto da parte attrice, ma in assenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6915 del 23 febbraio 2011
«Integra il reato di indebita percezione di erogazioni a carico dello Stato, previsto dall'art. 316-ter, c.p., e non quello di truffa aggravata ai sensi dell'art. 640-bis, c.p., l'indebito conseguimento di un contributo integrativo per il pagamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16657 del 12 aprile 2013
«In tema di rifiuto di atti d’ufficio, non rientra tra le ragioni (in particolare, quelle di giustizia) per le quali, ai sensi dell’art. 328, comma primo, c.p., un atto d’ufficio debba essere compiuto “senza ritardo”, sì che l’indebito rifiuto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2813 del 17 marzo 1995
«La semplice promessa di pagamento sotto la pressione del metus publicae potestatis è sufficiente ad integrare gli estremi del reato consumato di concussione, costituendo il pagamento dell'indebito un post factum che serve solo alla realizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34043 del 11 ottobre 2006
«Per la sussistenza del delitto di associazione a delinquere è sufficiente la presenza di almeno tre persone e non è necessario né un numero notevole di persone, né una distinzione precisa di ruoli tra le stesse; nelle associazioni con un modesto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24816 del 6 giugno 2003
«Ed infatti, l'ipotesi delittuosa dell'indebito utilizzo del mezzo di pagamento lede, oltre al patrimonio, anche la pubblica fede, mentre l'art. 494 c.p. contiene una clausola di riserva destinata ad operare anche al di là del principio di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13752 del 20 settembre 2002
«Nel caso di riforma o annullamento della sentenza, costituente titolo esecutivo, di condanna al pagamento delle spese e degli onorari in favore del difensore della parte già vittoriosa, il quale abbia reso la dichiarazione di cui all'art. 93...»