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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 6524 del 18 marzo 2009
«Ai fini della validità o della prova di un atto per cui il legislatore richiede la forma scritta senza indicare uno specifico mezzo di scrittura, non esistono vincoli in ordine alla scelta di tale mezzo; tuttavia, tale libertà non è assoluta, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26174 del 14 dicembre 2009
«Per i negozi giuridici per i quali la legge prescrive la forma scritta "ad substantiam", la prova della loro esistenza e dei diritti che ne formano l'oggetto richiede necessariamente la produzione in giudizio della relativa scrittura, che non può...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1169 del 28 aprile 1973
«Nei negozi giuridici conclusi da una persona giuridica pubblica o privata, ai fini della valutazione degli stati soggettivi delle parti giuridicamente rilevanti, non può farsi riferimento che alla persona giuridica in virtù del nesso di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1365 del 18 marzo 1989
«Poiché per il disposto dell'art. 1392 c.c. la procura deve essere conferita nella stessa forma prescritta per il contratto che il rappresentante deve concludere, le restrizioni all'utilizzazione dei mezzi di prova previste per il negozio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4045 del 7 luglio 1983
«In particolare, con riguardo ad una società di capitali, detto principio è reso operante dagli artt. 2385 ultimo comma e 2457 ter primo comma c.c. (introdotti dal D.P.R. 29 dicembre 1969, n. 1127), nel senso che la società medesima non può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 709 del 15 febbraio 1978
«...all'epoca del compimento dell'attività giuridica del procuratore. L'onere della prova dell'effettiva conoscenza, nonché della deficiente diligenza dei destinatari nell'apprendere la dichiarazione resa conoscibile, è a carico del rappresentato.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14 del 7 gennaio 1976
«A norma dell'art. 1396 primo comma c.c., le modificazioni e la revoca della procura devono essere portate a conoscenza dei terzi con mezzi idonei e, in mancanza, esse non sono opponibili ai terzi se non si prova che questi le conoscevano al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4428 del 7 luglio 1986
«In tema di simulazione i limiti stabiliti dall'art. 1417 c.c. all'ammissibilità della prova per testimoni e a quella per presunzioni nei rapporti tra le parti, sono diretti a esclusiva tutela degli interessi privati, e, pertanto, possono formare...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8638 del 21 ottobre 1994
«In ipotesi di simulazione relativa, per interposizione fittizia di persona, di contratto per il quale sia necessaria la forma scritta ad substantiam , non sono applicabili né l'art. 1417 c.c. — che prevede, tra l'altro, che le parti possono far...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4453 del 21 agosto 1985
«In caso d'interposizione fittizia del compratore nel contratto di acquisto di un immobile e di conflitto fra compratore apparente e compratore effettivo, è sufficiente, al fine di riconoscere efficacia fra le parti al contratto dissimulato, un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11017 del 25 maggio 2005
«In materia di scrittura privata, benché non sia di regola ammissibile la prova per testimoni o per presunzioni dell'esistenza di un accordo simulatorio concluso allo specifico fine di negare l'esistenza giuridica della quietanza, in virtù del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14594 del 22 giugno 2007
«Nei contratti aventi ad oggetto la consegna di una quantità di merce da una parte all'altra, la prova della consegna all'acquirente è libera, nel senso che essa può essere fornita con ogni mezzo, salvo i limiti imposti dalla legge, anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 582 del 29 gennaio 1982
«Il mancato ricorso del venditore o del compratore alla procedura prevista dall'art. 1513 c.c., per l'accertamento dei difetti della cosa, non comporta alcuna preclusione o limitazione circa i mezzi di prova utilizzabili per dimostrare i difetti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2040 del 22 giugno 1972
«Quanto alla ratio perché ispirata ad una presunzione di frode; quanto all'oggetto, perché essa riguarda atti a titolo gratuito; quanto ai limiti, con particolare riferimento alla materia della prova, perché la legge non ne pone alcuno che non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 106 del 7 gennaio 1980
«Il regime probatorio delle variazioni dell'opera appaltata muta a seconda che queste ultime siano dovute all'iniziativa dell'appaltatore o del committente: nel primo caso, l'art. 1659 c.c. richiede che le modifiche siano autorizzate dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20357 del 21 ottobre 2005
«La presunzione di colpa sancita dal suddetto art. 1588 c.c. può essere superata dal conduttore solo mediante la prova che la causa dell'incendio, identificata in modo positivo e concreto, non era a lui imputabile: in difetto di simile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4242 del 3 maggio 1994
«Nel caso in cui la prestazione di restituzione della cosa locata, prevista dall'art. 1591 c.c., non si verifichi in quanto nel godimento della cosa rimangono, dopo la cessazione del rapporto, persone diverse dal conduttore, perché quest'ultimo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14624 del 30 luglio 2004
«In tema di responsabilità del conduttore per il ritardato rilascio di immobile locato, il maggior danno di cui all'art. 1591 c.c. va provato in concreto dal locatore «secondo le regole ordinarie» (così la sent. n. 482 del 2000 della Corte Cost.),...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 329 del 25 gennaio 1978
«In tal caso, avendo natura contrattuale l'obbligo della restituzione della cosa locata, il conduttore sublocatore può esimersi dalla conseguente responsabilità, che ha come presupposto il dolo o la colpa, provando che l'inadempimento o il ritardo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2020 del 1 marzo 1994
«La carenza di una prova idonea a vincere la presunzione di responsabilità posta a carico del vettore dall'art. 1681 c.c. per i sinistri che colpiscono il viaggiatore durante il trasporto non preclude l'accertamento del concorso di colpa del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7556 del 13 agosto 1997
«In materia di trasporto marittimo la polizza di carico, oltre ad avere nei riguardi del terzo possessore natura di titolo di credito letterale (dal che segue che il vettore è individuato in base alle risultanze del titolo, tenuto conto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4708 del 25 febbraio 2011
«In tema di opposizione allo stato passivo del fallimento, anche nella disciplina prevista dal d.l.vo n. 169 del 2007 (come nel regime intermedio, successivo al d.l.vo n. 5 del 2006), per la produzione di documenti a sostegno dell'istanza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6592 del 12 giugno 1995
«In caso di avaria, deterioramento o distruzione della cosa depositata, il depositario non si libera della responsabilità ex recepto provando di avere usato nella custodia della res la diligenza del buon padre di famiglia prescritta dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16208 del 16 giugno 2008
«In tema di compenso del depositario di veicoli sottoposti a sequestro penale od amministrativo, il rimborso per le opere di conservazione, previsto dall'art. 1781 c.c., è dovuto nella misura in cui siano provati specifici costi di conservazione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9640 del 10 settembre 1999
«Nel nostro ordinamento processuale civile la valutazione preventiva dell'attendibilità del teste è riservata al legislatore (come emerge dagli artt. 246 e 247 c.p.c.) ed è quindi inibita al giudice, che può valutare, secondo il suo prudente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6932 del 21 novembre 1983
«Quando per il contratto che il rappresentante deve concludere la legge prescrive la forma scritta, sia pur soltanto ad probationem, come per il contratto di assicurazione, anche la procura deve essere conferita per atto scritto, con la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8922 del 9 settembre 1998
«L'art. 1937 c.c. non pone limiti all'ammissibilità dei mezzi di prova diretti a dimostrare la sussistenza della fideiussione, sicché sono ammissibili sia la prova per testi che quella per presunzioni.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 661 del 13 febbraio 1978
«In tema di fideiussione, la volontà di assumere l'obbligazione di garanzia, se può essere dimostrata con tutti i mezzi consentiti dalla legge e, quindi, anche mediante prova testimoniale e per presunzioni, tuttavia, a norma dell'art. 1937 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5344 del 26 aprile 2000
«L'onere di provare la transazione incombe sulla parte che ne invoca gli effetti estintivi sul debito del giudizio; né rileva, in caso di obbligazione solidale, che detta parte non abbia partecipato all'accordo transattivo e non sia in grado di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2220 del 28 febbraio 2000
«Rispetto a tale accertamento di fatto, l'onere di provare la sussistenza di un'attività pericolosa incombe su chi invoca l'applicazione dell'art. 2050 c.c. (Nella specie, la S.C., alla stregua del principio enunciato, ha confermato, in parte qua,...»