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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13953 del 30 giugno 2005
«In tema di ripartizione dei debiti ereditari, l'art. 752 c.c. concerne solamente i rapporti tra coeredi, e non è pertanto invocabile dai creditori del de cuius per i quali trova viceversa applicazione l'art. 754 c.c., in base al quale essi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7231 del 29 marzo 2006
«L'effetto dichiarativo-retroattivo della divisione — che poggia in via esclusiva sull'art. 757 c.c. e che l'art. 1116 c.c. estende al rapporto fra comproprietari che non sono coeredi — comporta che ciascun condividente sia considerato titolare ex...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2483 del 10 febbraio 2004
«In tema di divisione giudiziale, qualora al condividente sia assegnato un bene di valore superiore alla sua quota, il diritto al conguaglio dovuto agli altri comunisti sorge dal momento e per effetto del provvedimento definitivo di scioglimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8448 del 3 settembre 1997
«Al fine di escludere la rescindibilità dell'atto di divisione, ai sensi dell'art. 764, secondo comma, c.c., non è sufficiente constatare che essa contenga una contestuale transazione, dovendosi, ancora, accertare che l'accordo transattivo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3874 del 18 novembre 1975
«L'azione di rescissione dell'atto di divisione per lesione presuppone che all'attore sia stata attribuita una quota inferiore a quella astratta spettantegli nella comunione e tende ad ottenere una frazione di beni superiore a quella attribuita col...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1545 del 29 maggio 1974
«La convalida del testamento (art. 590 c.c.) o della donazione (art. 799 c.c.) invalidi esige la volontà di attribuire efficacia all'atto invalido e la conoscenza della causa di invalidità; la manifestazione di tale volontà e scienza non comporta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2700 del 8 marzo 1995
«Nel procedimento per la separazione consensuale, di cui all'art. 711 c.p.c., il provvedimento di omologazione del Tribunale, operando sul piano del controllo, ha lo scopo di attribuire efficacia all'accordo privato dall'esterno, senza operare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15873 del 12 luglio 2006
«Ai sensi dell'art. 785 c.c. la donazione obnuziale, essendo un negozio formale e tipico caratterizzato dall'espressa menzione nell'atto pubblico delle finalità dell'attribuzione patrimoniale, eseguita da uno degli sposi o da un terzo in riguardo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 904 del 13 marzo 1976
«Il capoverso dell'art. 785 c.c., secondo cui l'annullamento del matrimonio importa la nullità della donazione obnuziale, non si applica in caso di divorzio. Infatti, mentre l'annullamento del matrimonio fa cadere la liberalità poiché elide la sua...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2237 del 30 marzo 1985
«Mentre nella donazione sottoposta a condizione l'avvenimento futuro e incerto, ai cui verificarsi è subordinata l'efficacia o la risoluzione del contratto, non forma oggetto di obbligazione per l'obiettiva incertezza della realizzazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1867 del 20 luglio 1967
«La donazione nulla è insuscettibile di sanatoria da parte del donante, che può soltanto rinnovarla con efficacia ex nunc , mediante un altro atto dotato dei requisiti di forma e di sostanza prescritti dalla legge per porre in essere tale negozio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1090 del 18 gennaio 2007
«In tema di revocazione per ingratitudine della donazione, il termine previsto a pena di decadenza dall'art. 802 c.c. decorre dal momento in cui il donante abbia acquisito la piena e sicura consapevolezza del compimento da parte del donatario di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2031 del 1 marzo 1994
«L'art. 803 c.c., nel regolare la revocabilità della donazione per sopravvenienza di figli o discendenti legittimi del donante ovvero della conoscenza dell'esistenza degli uni o degli altri, istituisce fra le due categorie una relazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3779 del 27 luglio 1978
«Il diritto della persona al nome si acquista la momento della nascita ed in base al rapporto di filiazione, e, quindi, va riscontrato essenzialmente alla stregua degli atti di nascita o di battesimo, mentre l'utilizzazione protratta nel tempo del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3014 del 17 febbraio 2004
«Il consenso alla pubblicazione della propria immagine costituisce un negozio unilaterale, avente ad oggetto non il diritto, personalissimo ed inalienabile, all'immagine, ma soltanto il suo esercizio; dal che deriva che tale consenso, sebbene possa...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3892 del 26 febbraio 2004
«La controversia circa la validità o l'efficacia dell'atto costitutivo di una fondazione (nella specie impugnato per simulazione e per frode alla legge) rientra, anche dopo che sia intervenuto il provvedimento di riconoscimento della personalità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1806 del 27 febbraio 1997
«L'atto di dotazione, correlato al negozio istitutivo di una fondazione contenuto, a norma dell'art. 14, secondo comma, c.c., in un testamento, può consistere non solo nell'attribuzione alla istituenda fondazione di un legato, ma anche in lascito...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 654 del 29 febbraio 1968
«Al negozio di fondazione, che è atto di privata autonomia, sono applicabili tutte le regole sancite per i contratti compatibili con il suo specifico contenuto e, quindi, anche quelle che regolano l'inserzione di clausole condizionali. Nell'atto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 432 del 25 gennaio 1990
«La validità della deliberazione dell'assemblea di un'associazione deve essere riscontrata con riferimento alla legge del tempo in cui viene adottata. Pertanto, nel caso di deliberazione di scioglimento dell'associazione e di devoluzione ad altri...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 952 del 26 gennaio 1993
«La legittimazione ad impugnare le deliberazioni assembleari di organismi con struttura associativa è subordinata alla titolarità della qualità di socio, attuale o almeno sussistente all'epoca della deliberazione stessa, sempre che, in tale ultimo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4244 del 14 maggio 1997
«L'adesione ad un'associazione non riconosciuta, presupponendo l'accordo delle parti anche in ordine allo scopo dell'associazione stessa ed alle regole del suo ordinamento interno, comporta — come espressione del libero estrinsecarsi dell'autonomia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3773 del 10 giugno 1981
«La limitata capacità delle associazioni non riconosciute di essere titolari di un patrimonio, entro l'ambito in cui è positivamente prevista dalla legge e, quindi, in base all'art. 37 c.c., con esclusivo riferimento ai contributi degli associati...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8681 del 1 settembre 1998
«La conoscenza, da parte del notificante, del luogo di residenza (o dimora) effettiva del destinatario dell'atto ne comporta l'obbligo d'eseguire la notifica in tale luogo (non potendo operare, nei suoi confronti, la più rigorosa disciplina di cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6280 del 3 giugno 1995
«L'elezione di domicilio (artt. 47 c.c. e 141 c.p.c.) è un atto giuridico unilaterale che spiega efficacia indipendentemente dal consenso o accettazione del domiciliatario. Ne consegue che, fino a quando non intervenga la revoca dell'elezione, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5537 del 13 aprile 2001
«Il matrimonio celebrato all'estero tra cittadini italiani e tra italiani e stranieri, secondo le forme previste dalla legge straniera, ha immediata validità nel nostro ordinamento, e, quantunque sia stato contratto — in violazione dell'art. 86...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3671 del 9 aprile 1998
«Il coniuge che impugna il matrimonio per errore, adducendo che aveva prestato il proprio consenso ignorando l'esistenza di una malattia psichica dell'altro coniuge, è tenuto a provare unicamente l'esistenza della malattia e la mancata conoscenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7594 del 5 giugno 2001
«La pendenza del giudizio di nullità del matrimonio è assunta dal legislatore come ragione sufficiente a giustificare la pronuncia di separazione temporanea dei coniugi, la quale riveste carattere cautelare ed efficacia interinale e condizionata,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1298 del 7 maggio 1971
«La buona fede nei nubendi, agli effetti dell'art. 128 c.c., deve presumersi nel momento della celebrazione del vincolo matrimoniale, essendo applicabile anche al matrimonio il principio generale sancito dall'ultimo comma dell'art. 1147 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17710 del 2 settembre 2005
«Ai sensi dell'art. 144 c.c., prevedente l'obbligo per i coniugi di concordare tra di loro l'indirizzo della vita familiare, le scelte educative e gli interventi diretti a risolvere i problemi dei figli devono essere adottati d'intesa tra i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12130 del 28 settembre 2001
«In tema di separazione personale dei coniugi, la pronuncia di addebito non può fondarsi sulla sola violazione dei doveri che l'art. 143 c.c. pone a carico dei coniugi, essendo, invece, necessario accertare se tale violazione abbia assunto...»