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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10022 del 24 giugno 2003
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito, anche se è stato adottato erroneamente dal giudice di primo grado il criterio di liquidazione del danno biologico, utilizzando come parametro di riferimento il criterio di cui all'art. 4 della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9197 del 30 agosto 1995
«Dal momento che l'art. 652 del nuovo c.p.p. sostanzialmente riproduce l'art. 25 del codice abrogato, tuttora vige il principio secondo il quale la sentenza penale che prosciolga l'imputato con formula dubitativa rende improponibile l'azione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4185 del 22 febbraio 2010
«A norma dell'art. 30 bis c.p.c. - nel testo risultante a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 147 del 2004 - ove la controversia in cui è parte un magistrato abbia origine da un fatto illecito costituente reato ed il danneggiato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5801 del 6 febbraio 2014
«In tema di truffa contrattuale, l'elemento che imprime al fatto dell'inadempienza il carattere di reato è costituito dal dolo iniziale, che, influendo sulla volontà negoziale di uno dei due contraenti - determinandolo alla stipulazione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3132 del 9 novembre 1995
«La truffa commessa nei confronti dell'Enel mediante manomissione del contatore al fine di alterare la misurazione del consumo di energia, in quanto attuata nei confronti di un soggetto privato (società per azioni) è perseguibile a querela di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12264 del 18 settembre 1989
«Sussiste il delitto di truffa aggravata nel caso di buono contributo utilizzato — nella specie da direttore dei lavori in fabbricato danneggiato dal sisma del 1980, da amministratore e titolare del buono contributo medesimo e dal titolare di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10259 del 12 novembre 1993
«Ciò che rileva ai fini della configurabilità del reato di truffa, dell'individuazione dell'interesse tutelato e conseguentemente del titolare di detto interesse, è la diminuzione patrimoniale, cui corrisponde il conseguimento dell'ingiusto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17642 del 14 aprile 2003
«In tema di millantato credito, la ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 346 c.p. - contenente la previsione di un titolo autonomo di reato rispetto alla fattispecie descritta nel primo comma della medesima disposizione - si differenzia dal...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6335 del 29 gennaio 1999
«Poiché la struttura del delitto di truffa non postula l'identità tra la persona offesa dal reato e quella indotta in errore e, quindi, il reato sussiste pur in assenza di tale identità, sempre che gli effetti dell'inganno e della condotta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4731 del 31 gennaio 2000
«In tema di condizioni per la riabilitazione, mentre, da un lato, la impossibilità di adempiere le obbligazioni civili derivanti dal reato non va intesa in senso restrittivo e cioè come conseguenza della sola impossidenza economica (ma ricomprende...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47665 del 15 dicembre 2009
«Il reato di appropriazione indebita è integrato anche dal mero uso indebito di una "res", quando esso sia avvenuto eccedendo completamente i limiti del titolo in virtù del quale l'agente deteneva in custodia la stessa, di modo che l'atto compiuto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5319 del 19 maggio 1975
«Tale conoscenza dell'agente è certa quando con la procedura prevista dall'art. 2, L. 1 giugno 1939, n. 1089, gli sia stato notificato «l'interesse particolarmente importante» della cosa; negli altri casi deve essere dimostrata, attenendo essa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3776 del 25 marzo 1998
«E invero, il pubblico ministero, siccome estraneo al rapporto processuale civile instauratosi incidentalmente nel processo penale tra il soggetto danneggiato dal reato e l'imputato e, come tale, indifferente ai profili di soccombenza propri...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1031 del 14 gennaio 2003
«In tema di obbligazioni nascenti dal reato, la morte di una persona causata dall'altrui fatto illecito non fa acquistare al defunto - e quindi agli eredi - né il diritto al risarcimento del danno biologico né quello al risarcimento del danno per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5840 del 23 aprile 1990
«Nel delitto di cui all'art. 343 c.p. il magistrato non è la persona offesa dal reato, per tale intendendosi il titolare del bene costituente l'oggetto giuridico del reato, in quanto detta titolarità va riconosciuta allo Stato, essendo l'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17203 del 4 maggio 2007
«In tema di esercizio abusivo della professione, la circostanza che il bene tutelato sia rappresentato dall'interesse generale a che determinate professioni vengano esercitate soltanto da soggetti in possesso di una speciale autorizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23767 del 29 maggio 2003
«...dell'interesse preso in considerazione dalla norma incriminatrice. Ne consegue l'inammissibilità dell'opposizione alla richiesta di archiviazione proposta ex art. 410 c.p.p. dal denunciante quale danneggiato dal reato di cui all'art. 373 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 1109 del 1 giugno 1999
«Nei delitti contro l'amministrazione della giustizia, la persona offesa dal reato è lo Stato, e a questo può aggiungersi un'altra vittima quando nella struttura della fattispecie astratta vi sia anche la descrizione dell'aggressione alla sfera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 223 del 17 febbraio 1998
«Nei delitti contro l'amministrazione della giustizia persona offesa dal reato è lo Stato, e a questo può poi aggiungersi un'altra vittima, quando nella struttura della fattispecie astratta vi sia anche la descrizione dell'aggressione alla sfera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2853 del 30 luglio 1997
«Al privato danneggiato dal reato è assegnato un potenziale ruolo processuale, con facoltà di costituzione di parte civile, soltanto quando il procedimento sia pervenuto alla fase indicata dall'art. 79 c.p.p. e non nel corso delle indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20679 del 9 maggio 2003
«Nel delitto di favoreggiamento reale previsto dall'art. 379 c.p., la persona offesa dal reato non può essere un soggetto privato, in quanto la fattispecie in questione tutela in via esclusiva l'interesse pubblico al buon andamento della giustizia....»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26654 del 2 luglio 2008
«In tema di responsabilità da reato degli enti collettivi, il profitto del reato oggetto della confisca di cui all'art. 19 del D.L.vo n. 231 del 2001 si identifica con il vantaggio economico di diretta e immediata derivazione causale dal reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4074 del 30 marzo 1999
«La qualità di persona offesa dal reato compete esclusivamente al titolare dell'interesse direttamente protetto dalla norma penale e non coincide con quella di danneggiato. Nei reati contro la pubblica amministrazione «persona offesa» è soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25166 del 2 luglio 2010
«È legittimo il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato di corruzione e rappresentato dall'indebito conseguimento di rimborsi Iva, anche qualora l'Erario abbia recuperato il debito tributario attraverso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 1181 del 3 maggio 2000
«Perché questo accada, tuttavia, è necessario l'accertamento da parte del giudice del merito della coincidenza dell'interesse pubblico con quello del privato. (Nel caso la Corte Suprema ha escluso l'interesse del privato denunciante che aveva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11031 del 8 marzo 2013
«Nel delitto di turbata libertà degli incanti unico soggetto passivo titolare dell'interesse protetto è la P.A., con la conseguenza che il privato che assume di essere danneggiato dal reato non è legittimato a proporre opposizione alla richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45 del 10 gennaio 1986
«.... Il denaro costituente la dotazione del tavolo, e più in generale quello proveniente dall'esercizio della casa da gioco, non può considerarsi appartenente alla pubblica amministrazione. I cosiddetti impiegati di gioco, svolgano essi mansioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3507 del 11 dicembre 1998
«E poiché nel caso del delitto in questione vi è immedesimazione nella stessa persona delle due posizioni di «danneggiato» e di «offeso dal reato», consegue che il calunniato denunciante ha diritto di ottenere, quale persona offesa, la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30791 del 17 luglio 2013
«Nel reato di associazione per delinquere, l'interesse protetto è solo l'ordine pubblico per cui la persona offesa va individuata esclusivamente nella P.A., con la conseguenza che il privato che assuma di essere danneggiato dal reato non ha titolo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 46084 del 7 novembre 2014
«Legittimato all'esercizio dell'azione civile nel processo penale non è solo il soggetto passivo del reato ma anche il danneggiato che abbia riportato un danno eziologicamente riferibile all'azione od omissione del soggetto attivo del reato; tale...»