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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46183 del 18 novembre 2013
«Integra il tentativo di frode in commercio la detenzione, negli stabilimenti vitivinicoli di un'azienda commerciale, di vino preparato con l'aggiunta di zuccheri o materie zuccherine o fermentate diverse da quelle provenienti dall'uva fresca, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24995 del 10 dicembre 2010
«Ne consegue che ai fini dell'assoggettamento a procedura concorsuale, tenuto altresì conto che l'art. 2135 c.c. non è stato inciso da alcuna delle riforme delle procedure concorsuali, l'accertamento della qualità d'impresa commerciale non può...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11097 del 11 giugno 2004
«...cui il diritto di agire spetta a chi abbia il potere di rappresentare l'interessato o nella totalità dei suoi affari (procuratore generale) o in un gruppo omogeneo di questi, paragonabile ad un'azienda commerciale o ad un suo settore (institore).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1497 del 20 maggio 1996
«In relazione ad essa, la Suprema Corte ha censurato il ragionamento del giudice di merito, secondo il quale la documentazione comprovante l'effettività dell'operazione commerciale era inidonea a smentire il suo fine di copertura di un'operazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13641 del 10 aprile 2002
«In tema di sequestro probatorio, il rapporto di pertinenza fra le cose sequestrate e l'ipotesi di reato per cui si procede non può essere considerato in termini esclusivi di relazione immediata, ben potendo acquisire rilievo ed essere oggetto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4727 del 17 aprile 2000
«...non viene meno se l'azienda non ha formalmente cessato la attività, anche se manchino passività insolute; esso viene meno solo quando la cessazione della attività commerciale sia formalizzata con la cancellazione dal registro delle imprese»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11545 del 23 marzo 2012
«Le condotte di tenuta della contabilità aziendale, redazione delle dichiarazioni fiscali ed effettuazione dei relativi pagamenti, non integrano il reato di esercizio abusivo delle professioni di dottore commercialista o di ragioniere e perito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8685 del 23 settembre 1993
«...scritture e documenti interni all'azienda, sia trasferita su dichiarazioni e denunzie destinate a essere inibite ad uffici pubblici, compresi quelli fiscali, sempreché non sussista la necessità di una consulenza contabile o commerciale generale.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11254 del 26 ottobre 1998
«L'elemento psicologico del reato rimane integrato dalla cosciente volontà di eludere il provvedimento senza che sia richiesto alcun fine specifico. (Nel caso, il custode di un'azienda commerciale sottoposta a sequestro giudiziario, ex art. 676...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3817 del 24 gennaio 2013
«In tema di bancarotta fraudolenta, non è suscettibile di distrazione l'avviamento commerciale dell'azienda se, contestualmente, non sia stata oggetto di disposizione anche l'azienda medesima o quanto meno i fattori aziendali in grado di generare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10287 del 4 agosto 2000
«Incorre nella violazione del dovere di fedeltà, di cui all'art. 2105 c.c., il dipendente di un'azienda commerciale che, avvalendosi di un'associazione di dipendenti da lui stesso costituita e presieduta, svolga attività concorrente con quella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2333 del 30 marzo 1983
«...si è esclusa l'applicabilità dell'art. 409 n. 3 c.p.c. ad un rapporto di agenzia nel quale l'agente si era organizzato ad impresa autonoma, deputando al coniuge lo svolgimento preponderante dell'attività amministrativa e commerciale dell'azienda).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4958 del 29 maggio 1996
«...di cura — per periodo anteriore al marzo 1989 — come azienda industriale ai fini degli sgravi contributivi di cui alla legge 1968, n. 1089, nonché la relativa quantificazione, e come azienda commerciale ai fini previdenziali ed assistenziali).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8064 del 27 aprile 2004
«Ai fini della valutazione in ordine al diritto al riconoscimento della qualifica di Dirigente, occorre che le mansioni in concreto svolte dal dipendente siano coordinate e non subordinate a quelle dei Dirigenti, essendo caratterizzata la figura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14471 del 25 giugno 2014
«...sicché ne è consentita l'estensione analogica all'ipotesi del cedente l'azienda che abbia poi intrapreso un'attività commerciale concorrente avvalendosi della partecipazione in un'impresa familiare per dissimulare la propria posizione. (Omissis).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35346 del 22 agosto 2013
«Ne consegue che la prova della posizione di amministratore di fatto si traduce nell'accertamento di elementi sintomatici dell'inserimento organico del soggetto con funzioni direttive - in qualsiasi fase della sequenza organizzativa, produttiva o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28085 del 2 luglio 2015
«Ai fini dell'applicazione della circostanza aggravante di cui all'art. 640, comma secondo, n. 1, cod. pen., anche gli enti a formale struttura privatistica devono qualificarsi come "pubblici", in presenza dei seguenti requisiti: a) la personalità...»
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Commissione Tributaria Regionale Per La Puglia, sentenza n. 2357 del 7 luglio 2017
«...nonostante il rapporto sinergico tra le due imprese, l’integrale autonomia dei rispettivi processi produttivi - non soggiace alla disciplina dell’imprenditore commerciale (art. 2195 c.c.), ma a quella dell’imprenditore agricolo (art. 2135 c.c.).»
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Tribunale civile Piacenza, sentenza n. 322 del 26 novembre 1998
«Ricorre un affitto di azienda commerciale, come tale non assoggettato alla disciplina di cui all’art. 32 L. n. 392/1978 sul divieto degli adeguamenti Istat, e non una locazione di immobile ad uso diverso da quello abitativo, ogniqualvolta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 667 del 23 gennaio 1998
«Il diritto all’indennità di avviamento commerciale (art. 34 legge 27 luglio 1978 n. 392) presuppone un rapporto di locazione in atto, legittimante il godimento de iure dell’immobile, e perciò non spetta se il conduttore, contravvenendo all’obbligo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3974 del 27 aprile 1994
«Consegue, pertanto, che l’autoscuola costituisce un’azienda commerciale agli effetti della applicabilità dell’art. 34 della L. 27 luglio 1978, n. 392 per l’attribuzione dell’indennità per la perdita dell’avviamento, nel caso di cessazione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1304 del 15 marzo 1989
«L’art. 35 della L. n. 392 del 1978, stabilendo che l’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale spetta al conduttore quando l’immobile sia adibito allo svolgimento delle attività tutelate di cui al precedente art. 27 ove comportino...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1133 del 2 febbraio 2000
«L’alienazione dell’azienda esercitata in un immobile adibito ad uso commerciale non comporta né ai sensi dell’art. 2558 c.c. né ai sensi dell’art. 36 della legge 392/1978 l’automatica cessione del contratto di locazione, in quanto le norme...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 790 del 24 gennaio 1992
«...di attività professionale, artigianale o commerciale, non trovano applicazione, per difetto dei relativi presupposti soggettivi, nella locazione conclusa con un ente pubblico non economico (nella specie, ENAPI) in veste di conduttore.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4450 del 29 gennaio 2019
«...un'impresa commerciale e di approntare l'immobile destinato allo svolgimento dell'attività aziendale, trattandosi di attività funzionale alla realizzazione dell'obiettivo illecito consistente nell'attribuzione fittizia dell'impresa al prestanome.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27801 del 16 dicembre 2005
«...attività commerciale o industriale (nella specie: florovivaistica), anche perché l'espropriazione non si estende al diritto dell'imprenditore, né comporta l'acquisizione all'espropriante dell'azienda e delle attrezzature.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19336 del 25 settembre 2019
«Pertanto, se il concedente è una società commerciale, come nella specie, non perde la qualifica di imprenditore e quindi i canoni riscossi concorrono a formare il reddito di impresa, come componenti positivi, senza rientrare nella categoria dei...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10801 del 11 maggio 2007
«In tema di IRPEF, ai fini della determinazione del reddito d'impresa, è configurabile una plusvalenza da avviamento commerciale, ai sensi dell'art. 54, comma terzo, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, anche nel caso di cessione a titolo oneroso...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11075 del 12 maggio 2006
«Tale previsione manifestamente non si pone in contrasto con l'art. 53 Cost., sotto l'asserito profilo che nessuna capacità contributiva potrebbe essere riconosciuta ad un ente che abbia come finalità esclusiva l'ordinata gestione dell'esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 17602 del 27 giugno 2008
«In tema di imposte sui redditi, le difficoltà interpretative determinate dai ripetuti ripensamenti dell'Amministrazione finanziaria e dai contrastanti orientamenti giurisprudenziali in ordine alla deducibilità dal reddito d'impresa degli...»