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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4597 del 5 maggio 1993
«In materia di termini di durata della custodia cautelare, l'ampia formula della disposizione di cui all'art. 303, comma secondo, c.p.p., comprende nella previsione normativa anche l'ipotesi che il procedimento regredisca dalla fase del giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 149 del 17 febbraio 2000
«Invero, anche in tal caso, conserva piena autonomia la separazione delle fasi, i cui termini di custodia cautelare vanno calcolati, per ciascuna di esse, sommando tra di loro i periodi di carcerazione sofferti nella medesima fase. (Fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1976 del 11 marzo 1996
«Il decreto con il quale il tribunale, a norma dell'art. 195, comma 1, L. fall., dopo aver dichiarato l'insolvenza di una impresa soggetta a liquidazione coatta amministrativa, adotta i provvedimenti conservativi che ritenga opportuni, avendo la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41269 del 20 novembre 2001
«Ai fini del computo dei termini di durata della custodia cautelare, nella determinazione della pena prevista per il reato per cui si procede si tiene conto anche delle circostanze attenuanti ad effetto speciale, purché esse figurino ab initio nel...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8128 del 19 febbraio 2003
«In tema di durata della custodia cautelare nella fase del giudizio (art. 303, comma 1, lett. b, n. 2) — qualora sussista diversità tra il reato contestato nell'ordinanza cautelare e quello contenuto nel decreto di rinvio a giudizio — il reato cui...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 11 ottobre 2000
«Ai fini del computo del termine massimo di custodia cautelare nella fase del giudizio non può tenersi conto delle nuove contestazioni effettuate dal pubblico ministero, dovendosi fare riferimento esclusivamente all'imputazione formulata...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35195 del 19 ottobre 2006
«In tema di misure cautelari personali, ai fini del computo del termine di fase delle indagini preliminari si deve aver riguardo al reato contestato nel provvedimento restrittivo, costituito dalla reciproca integrazione dell'ordinanza cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2013 del 12 luglio 1999
«...cautelare». (Fattispecie relativa a richiesta di sopravvenuta inefficacia della custodia cautelare per inosservanza del termine di trasmissione degli atti al Tribunale del riesame, a seguito dell'interpretazione data da Corte cost. n. 232/98).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1560 del 18 marzo 1999
«All'archiviazione disposta dal giudice a norma degli artt. 408 e 411 c.p.p. non si applica l'art. 129 c.p.p., che al secondo comma dispone la prevalenza delle cause di declaratoria di non punibilità di natura sostanziale rispetto a quelle connesse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2589 del 4 luglio 1998
«Il tribunale del riesame è competente a conoscere, oltre alle questioni di legittimità e di merito dell'ordinanza cautelare, anche le cause sopravvenute di inefficacia dell'ordinanza medesima, in quanto sussiste l'esigenza di un'immediata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 353 del 5 marzo 1998
«Al tribunale del riesame, e conseguentemente al giudice di legittimità in sede d'impugnazione avverso il relativo provvedimento, possono essere sottoposte solamente le questioni concernenti la sussistenza delle condizioni di legittimità della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1807 del 27 marzo 1997
«Le cause che determinano l'inefficacia della custodia cautelare (nella specie per asserita inosservanza del termine perentorio fissato dall'art. 309, comma quinto, c.p.p.), poiché non agiscono sul piano dell'intrinseca legittimità dell'ordinanza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4484 del 23 luglio 1997
«La possibilità di ripristinare la custodia cautelare contestualmente o successivamente alla sentenza di condanna, prevista dall'art. 307, comma secondo, lett. b), c.p.p. è realizzabile solo quando si accerti che la scarcerazione per decorrenza dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9231 del 17 aprile 2013
«Qualora il giudice, al fine di soddisfare esigenze di uniformità di trattamento su base nazionale, proceda alla liquidazione equitativa del danno non patrimoniale in applicazione delle "tabelle" predisposte dal Tribunale di Milano è tenuto ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2757 del 23 febbraio 2012
«Anche nel procedimento camerale previsto dall'art. 2192 c.c., nel quale il tribunale provvede su reclamo avverso il decreto emesso dal giudice del registro, è legittima - benché esso sia destinato a concludersi con un decreto non direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14778 del 4 settembre 2012
«Il provvedimento di approvazione della delibera di revoca dei sindaci, ai sensi dell'art. 2400, secondo comma, c.c., è atto di volontaria giurisdizione, costituente la fase necessaria e terminale di una vera e propria sequenza procedimentale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10994 del 30 novembre 1993
«L'autonomia concettuale del procedimento de libertate rispetto alla decisione sul merito dell'impugnazione impedisce di estendere all'ordinanza sulla libertà personale, materialmente rifusa nella sentenza, le disposizioni sulle impugnazioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1011 del 25 maggio 2000
«In virtù del principio tempus regit actum, ai procedimenti di riesame svoltisi prima dell'entrata in vigore della legge 8 agosto 1995, n. 332, non si applicano le disposizioni da questa introdotte modificative dei commi 5 e 10 dell'art. 309 c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4713 del 19 dicembre 1996
«Il giudice competente a pronunciarsi sulla revoca della misura cautelare — e quello adito in sede di appello sulla medesima questione — non incontra alcuna preclusione, quanto all'accertamento della carenza originaria e preesistente di indizi o di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4736 del 7 maggio 1996
«In tema di presentazione della richiesta di riesame, il rinvio «alle forme» previste dall'art. 582 c.p.p., effettuato dal comma 4 dell'art. 309 c.p.p. - applicabile, ai sensi dell'art. 310, comma 2, c.p.p., anche al procedimento d'appello -...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1707 del 13 agosto 1993
«In materia di impugnazioni concernenti le misure cautelari personali, pur essendo unico l'ufficio cui compete la decisione, diversi sono i poteri ad esso attribuiti a seconda che trattasi di riesame o di appello. Il riesame attribuisce alle parti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1414 del 29 ottobre 1992
«In materia di misure cautelari, il riesame e l'appello sono caratterizzati dalla stessa ratio, che è quella di estendere al merito il controllo sui provvedimenti restrittivi della libertà personale. Le differenze fra i due rimedi sono date, oltre...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26317 del 6 luglio 2007
«In sede di riesame è possibile confermare una misura cautelare per esigenze cautelari diverse da quelle poste a base della sua applicazione, in quanto l'art. 309, comma nono, c.p.p. consente al tribunale di annullare o riformare in senso...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 4375 del 24 gennaio 1994
«Ai fini dell'applicazione dell'amnistia di cui al D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, l'art. 5 di tale provvedimento indulgenziale, col prevedere la rinunciabilità del beneficio, non fissa alcun obbligo del giudice di preventivo interpello...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20 del 8 novembre 1993
«Anche alle ordinanze, non impugnate, adottate dal tribunale ex artt. 309 e 310 c.p.p. in sede di riesame o di appello avverso provvedimenti de libertate, nonché alle pronunzie emesse dalla cassazione a seguito di ricorso contro tali ordinanze, o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30207 del 30 agosto 2002
«Il termine di cinque giorni entro il quale, ai sensi dell'art. 309, comma 5, c.p.p., deve provvedersi alla trasmissione degli atti al tribunale del riesame da parte dell'autorità giudiziaria procedente è da ritenere soggetto alla regola generale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2002 del 14 giugno 1993
«La possibilità di presentazione dell'atto di impugnazione di provvedimenti relativi a misure cautelari personali nei diversi uffici di cui al secondo comma dell'art. 582 c.p.p. postula che solo a quella data debba farsi riferimento per stabilirne...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 230 del 7 gennaio 2008
«In tema di riesame delle misure cautelari reali, la richiesta di riesame del provvedimento che dispone o convalida un sequestro è validamente proposta, ai sensi dell'art. 583 c.p.p., anche con telegramma o con trasmissione dell'atto a mezzo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11260 del 21 marzo 2001
«Qualora nella richiesta di riesame presentata, ai sensi dell'art. 123 c.p.p., alla direzione dell'istituto nel quale l'interessato trovasi detenuto sia indicato, come organo destinatario, un tribunale diverso da quello competente, i termini di cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4636 del 12 gennaio 2000
«Qualora la richiesta di riesame venga presentata, ai sensi dell'art. 582, comma 2, c.p.p., nella cancelleria della pretura (ora tribunale) del luogo in cui il richiedente o il suo difensore si trovano, il termine di cinque giorni previsto...»