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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 44712 del 18 novembre 2004
«È legittimato a proporre appello il difensore della parte civile munito di procura speciale (mandato alle liti), anche se non contenente espresso riferimento al potere di interporre il detto gravame, posto che la presunzione di efficacia della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5303 del 6 maggio 1998
«Il termine «collega di studio», usato nella prassi notificatoria, è idoneo a indicare l'esistenza di un rapporto di temporanea convivenza tra il consegnatario ed il destinatario, perché rientra nella più ampia espressione di «persona che conviva...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33369 del 12 agosto 2008
«In tema di impugnazione della parte civile, la presunzione di efficacia della procura speciale soltanto per un determinato grado del processo, stabilita dall'art. 100, comma terzo, c.p.p., può essere superata da una volontà diversa espressa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2518 del 25 febbraio 1999
«In materia di diffamazione, perché l'esimente del diritto di cronaca possa trovare riconoscimento — anche sotto il profilo della putatività — occorre che il divario tra fatti narrati e fatti accaduti sia riconducibile ad una percezione difettosa o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 351 del 7 aprile 1993
«Il meccanismo di elezione di domicilio ope legis previsto dall'art. 33 del D.L.vo 28 luglio 1989, n. 271, secondo il quale il domicilio della persona offesa dal reato che abbia nominato un difensore si intende eletto presso quest'ultimo, trova...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31922 del 27 agosto 2001
«La procura speciale rilasciata dalla parte civile al difensore, salvo che nell'atto non sia espressa volontà diversa, si presume conferita solo per un determinato grado del processo; ne consegue che, quando nel mandato non vi sia alcun riferimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2064 del 3 luglio 2000
«La persona offesa dal reato non può sottoscrivere personalmente il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di archiviazione neppure se eserciti la professione di avvocato. Ciò in quanto la facoltà di stare in giudizio personalmente e senza...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 15208 del 25 febbraio 2010
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 319 ter c.p., è "atto giudiziario" l'atto funzionale ad un procedimento giudiziario, sicché rientra nello stesso anche la deposizione testimoniale resa nell'ambito di un processo penale.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3513 del 22 maggio 1997
«Il processo verbale è nullo qualora non vi sia almeno in sigla la sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha compilato, e non quando il nome e cognome di questo non risultino in alcuna parte del verbale medesimo; ed è irrilevante che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8350 del 2 marzo 2011
«In caso di condanna per il reato di falsa testimonianza, il risarcimento disposto in favore della parte civile non può ricomprendere la totalità degli effetti dannosi subiti per la sottoposizione al procedimento penale, ma solo del danno...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47441 del 22 dicembre 2008
«L'onere di comunicare "subito" all'autorità procedente la non accettazione o la rinuncia all'incarico difensivo è assolto solo in caso di comunicazione tempestiva, ovvero quando la stessa non provoca alcun ritardo nella definizione del processo....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17307 del 5 maggio 2011
«È legittimo il rifiuto della concessione di un termine a difesa in caso di revoca del precedente difensore, quando quello designato dalla parte sia lo stesso professionista che l'ha assistita nel corso del processo precedentemente alla nomina di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21952 del 31 maggio 2001
«In tema di procedimento a carico di imputati appartenenti a minoranze linguistiche riconosciute presenti nella regione Trentino Alto Adige, il requisito del bilinguismo del giudice — che non può essere inteso come condizione di sua capacità — non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1324 del 6 ottobre 1994
«Nel caso in cui sulla copia consegnata all'imputato appaia dubbia l'identificazione della data di notificazione che fa decorrere il termine per opporsi al decreto penale di condanna - nella specie la data, scritta a mano, era leggibile come 17...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 10 giugno 1999
«I verbali di sopralluogo e di osservazione, con le riprese fotografiche connesse, in quanto riproducenti fatti e persone individuati in situazioni soggette a mutamento costituiscono atti irripetibili ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 431...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5307 del 1 febbraio 2008
«È abnorme, e quindi ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare disponga la restituzione degli atti al pubblico ministero per la genericità o indeterminatezza dell'imputazione, senza avergli previamente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3154 del 25 gennaio 2012
«La nullità della sentenza per mancanza grafica della motivazione non incide sulla validità degli atti antecedenti, sicché alla rinnovazione dell'atto nullo deve provvedere il giudice che ha deliberato, con la conseguenza che il processo, ritornato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 528 del 5 marzo 1996
«L'ordinanza, a differenza della sentenza, i cui requisiti sono fissati nell'art. 546 c.p.p., è un importante provvedimento a forma libera. All'uopo è sufficiente che sia chiaramente individuabile l'autorità che l'ha pronunciata e la persona alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12414 del 17 dicembre 1994
«L'ordinanza di revoca del provvedimento con il quale era stata disposta la sospensione del processo è provvedimento meramente ordinatorio, la cui mancanza di motivazione non è causa di nullità, essendo sufficiente che il giudice esponga le ragioni...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23 del 29 gennaio 1997
«In sede di riesame del sequestro probatorio, il tribunale deve stabilire l'astratta configurabilità del reato ipotizzato. Tale astrattezza, però, non limita i poteri del giudice nel senso che questi deve esclusivamente «prendere atto» della tesi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3675 del 30 gennaio 2012
«Il richiamo, nel corso di un atto di indagine, del contenuto di un precedente atto ovvero la lettura del relativo processo verbale non comportano alcun onere di allegazione di quanto richiamato o letto, non essendo tale formalità contemplata da...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13117 del 30 marzo 2011
«Il verbale di udienza del processo penale fa piena prova fino a querela di falso di quanto in attestato, perché è atto pubblico redatto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, il cui regime di efficacia è sancito dalla norma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9975 del 5 marzo 2003
«Il verbale di udienza nel processo penale fa piena prova fino a querela di falso in quanto è atto pubblico redatto da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni il cui regime di efficacia è sancito dalla norma generale dell'art. 2700...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9759 del 30 luglio 1999
«L'eventuale incompletezza del verbale di udienza, con riguardo all'esposizione dei fatti da parte del pubblico ministero, non è inquadrabile nell'ambito delle nullità di ordine generale. Peraltro, il solo fatto che nel processo verbale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6535 del 11 giugno 1991
«In tema di formalità del processo verbale, per «firma» deve intendersi anche un segno grafico (iniziali o sigla) che non sia agevolmente decifrabile, purché sia idoneo, anche con il concorso di altri elementi desumibili dall'atto stesso, ad...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8007 del 14 agosto 1996
«Il riconoscimento della refurtiva da parte del derubato non costituisce ricognizione e, come tale, non è soggetto a particolari formalità. Esso è un mero accertamento di fatto, e non un atto processuale formale, e può essere liberamente utilizzato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3917 del 30 marzo 1998
«La nullità prevista dall'art. 142 c.p.p. per i verbali con incertezza assoluta delle persone intervenute, o privi di sottoscrizione del pubblico ufficiale che li ha redatti, non ha carattere assoluto sia perché non definita come tale sia perché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 843 del 27 maggio 1995
«Anche l'ordine di esecuzione della pena emanato ai sensi dell'art. 656 c.p.p. è soggetto alle disposizioni di cui all'art. 143 stesso codice in materia di traduzione degli atti destinati allo straniero che non conosca la lingua italiana. La...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7432 del 26 febbraio 2002
«L'individuazione fotografica condotta dalla polizia giudiziaria, senza l'assistenza di un interprete, presso un soggetto che non comprenda la lingua italiana, deve considerarsi acquisita contra legem , e dunque viziata da inutilizzabilità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 825 del 27 gennaio 1996
«La nullità conseguente alla mancata traduzione, nella lingua dell'imputato, dell'avviso di fissazione dell'udienza preliminare, in quanto non rientrante tra quelle specificamente previste dagli artt. 178 e 179 c.p.p., ha carattere relativo e resta...»