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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16037 del 17 agosto 2004
«Ne consegue, tenuto conto del tradizionale criterio distintivo tra giudizio di fatto e giudizio di legittimità, che l'applicazione delle norme elastiche non può essere censurata in sede di legittimità allorquando detta applicazione rappresenti la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5558 del 19 marzo 2004
«Infatti, spetta al Ministero dell'interno coordinare i servizi di polizia stradale da chiunque espletati (art. 11, comma 3, in riferimento all'art. 12 c.s.) e stabilire quali attività di repressione e di accertamento delle violazioni organizzare e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7917 del 26 aprile 2004
«...incorre nella decadenza di cui all'art. 416 c.p.c., mentre a tali termini di decadenza si sottrae il convenuto che si sia limitato a dedurre fatti modificativi, impeditivi o estintivi dell'avversa pretesa aventi natura di mere difese.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14749 del 13 luglio 2005
«...da un cartello di segnalazione, apposto in occasione di un incidente tra veicoli, rovesciatosi sulla sede stradale. In applicazione dei principi di cui sopra la S.C. ha cassato la sentenza di merito che aveva respinto la domanda del danneggiato ).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4085 del 25 febbraio 2005
«L'esclusione della garanzia per i vizi della cosa, prevista dall'art. 2922 c.c., in riferimento alla vendita forzata compiuta nell'ambito dei procedimenti esecutivi, applicabile anche alla vendita disposta in sede di liquidazione dell'attivo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7997 del 18 aprile 2005
«In tema di responsabilità professionale del medico chirurgo, una accurata ricognizione del complesso rapporto intercorrente tra la fattispecie del nesso causale e quella della colpa, con specifico riferimento ai rispettivi, peculiari profili...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8084 del 18 aprile 2005
«In tema di determinazione del compenso al collegio arbitrale composto da avvocati, a decorrere dal 1aprile 1995 l'onorario deve essere liquidato alla stregua della tariffa professionale in materia di onorari, diritti ed indennità spettanti agli...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8202 del 20 aprile 2005
«Nel rito del lavoro, in base al combinato disposto degli artt. 416, terzo comma, c.p.c., che stabilisce che il convenuto deve indicare a pena di decadenza i mezzi di prova dei quali intende avvalersi, ed in particolar modo i documenti, che deve...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9098 del 3 maggio 2005
«Infatti, le differenze strutturali, funzionali e teleologiche del processo penale rispetto a quello civile pienamente giustificano, salvo il rispetto dei diritti inviolabili dell'uomo, una diversa modulazione, da parte del legislatore,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16718 del 20 luglio 2006
«Pertanto, la differenza tra le due fattispecie di arbitrato non può più fondarsi sul rilievo che, nel primo, e non nel secondo, le parti abbiano demandato agli arbitri una funzione sostitutiva di quella del giudice, dovendosi, per converso,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21707 del 10 ottobre 2006
«...il giudice si sia limitato alla «liquidazione» dei diritti e degli onorari pretesi dal professionista ed il giudizio non sia stato, per alcun verso, esteso, in ragione dell'opposizione eventualmente proposta dal cliente, al merito del rapporto.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23882 del 9 novembre 2006
«Nel rito del lavoro, il rigoroso sistema delle preclusioni che regola in egual modo sia l'ammissione delle prove costituite che di quelle costituende trova un contemperamento – ispirato alla esigenza della ricerca della «verità materiale» cui è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5445 del 14 marzo 2006
«A tale stregua l'insidia o trabocchetto può ritenersi assumere semmai rilievo nell'ambito della prova da parte della P.A. di avere, con lo sforzo diligente adeguato alla natura della cosa e alle circostanze del caso concreto, adottato tutte le...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8386 del 11 aprile 2006
«Nel caso in cui il lavoratore agisca nei confronti del datore di lavoro per il risarcimento integrale del danno biologico e morale conseguenti ad un infortunio sul lavoro (in fattispecie precedente all'entrata in vigore dell'art. 13 del D.L.vo n....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10374 del 8 maggio 2007
«La possibilità di denunziare in cassazione la violazione o falsa applicazione dei contratti collettivi del lavoro pubblico, di cui all'art. 40 del D.L.vo n. 165 del 2001, prevista in generale dall'art. 63, quinto comma, dell'art. 63 dello stesso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1069 del 18 gennaio 2007
«La notificazione dell'impugnazione relativa a cause inscindibili eseguita nei termini di legge nei confronti di uno solo dei litisconsorti necessari introduce validamente il giudizio di gravame nei confronti di tutte le altre parti, anche in caso...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3723 del 19 febbraio 2007
«La questione di giurisdizione, per sua natura, trascende l'interesse particolare dei contendenti, anche nell'ipotesi in cui la questione sia sottoposta alle Sezioni Unite mediante ricorso per conflitto di giurisdizione tra il giudice ordinario ed...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 837 del 16 gennaio 2007
«L'autonomia di ciascuna fase del processo esecutivo, rispetto a quella che precede, comporta che le situazioni invalidanti che si producano in una determinata fase, comprese quelle costituenti nullità insanabili, sono suscettibili di rilievo nel...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12252 del 27 maggio 2009
«... Seguendo i criteri fissati dalla più recente dottrina in tema di requisiti del «servizio pubblico» deve ritenersi che gli stessi sussistano nella fattispecie dei «servizi aggiuntivi». Infatti sussiste: a) l'imputabilità e la titolarità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3192 del 9 febbraio 2009
«In materia di pubblico impiego privatizzato, la sottoposizione delle controversie di lavoro dei pubblici dipendenti al giudice del lavoro determina l'applicazione delle relative norme processuali. Ne consegue che, dovendo l'impugnazione di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10221 del 28 aprile 2010
«Il principio secondo cui il diritto dell'arbitro al compenso sorge per il fatto di avere effettivamente espletato l'incarico e non viene meno allorquando il lodo sia stato caducato dal giudice perché affetto da uno dei vizi di cui all'art. 829...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13257 del 31 maggio 2010
«Ne consegue che è inammissibile un nuovo atto successivamente notificato a modifica od integrazione dell'originario ricorso, sia che concerna l'indicazione dei motivi, ostandovi il principio della consumazione dell'impugnazione, sia che tenda a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7394 del 26 marzo 2010
«È inammissibile il motivo di ricorso per cassazione con il quale la sentenza impugnata venga censurata per vizio di motivazione, ai sensi dell'art. 360 n. 5 c.p.c., qualora esso intenda far valere la rispondenza della ricostruzione dei fatti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17061 del 5 agosto 2011
«Il principio della natura dichiarativa della divisione, secondo il quale ciascuno dei condividenti consegue solo ciò che è già suo, senza che intervenga alcuna alienazione, realizzandosi solo una trasformazione dell'oggetto del diritto, si...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24621 del 22 novembre 2011
«In tema di sospensione del processo, ferma restando l'impugnabilità ai sensi dell'art. 42 c.p.c. dei provvedimenti emessi in tal senso per ragioni discrezionali, al di fuori dei presupposti previsti dalla legge, il giudice deve valutare la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 29679 del 29 dicembre 2011
«Il licenziamento, ancorché collettivo o intimato con unico atto ad una pluralità di lavoratori, ha natura di negozio unilaterale recettizio volto a determinare la cessazione del rapporto di lavoro dei singoli dipendenti destinatari della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 30020 del 29 dicembre 2011
«Tale fondamento, espressione del valore organizzativo dell'ente, è sotteso all'art. 2332 c.c., imponendosi dunque una lettura restrittiva dei casi di nullità della società da esso previsti, in nessuno dei quali è, quindi, riconducibile la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10201 del 20 giugno 2012
«La risoluzione consensuale del contratto non costituisce oggetto di eccezione in senso proprio, essendo lo scioglimento per mutuo consenso un fatto oggettivamente estintivo dei diritti nascenti dal negozio bilaterale, desumibile dalla volontà in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1770 del 8 febbraio 2012
«Ove il giudizio di inabilitazione si concluda con un provvedimento di rigetto, ciò che passa in giudicato è soltanto la statuizione sull'assenza, nel momento in cui la sentenza viene pronunciata, dei requisiti necessari per procedere alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2107 del 14 febbraio 2012
«L'omesso esame di tesi giuridiche prospettate da una delle parti, non riferendosi all'accertamento dei fatti rilevanti per la decisione, non può mai risolversi in un vizio di motivazione deducibile autonomamente come motivo di ricorso per...»