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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10061 del 30 settembre 1995
«In tema di lottizzazione abusiva, la formulazione letterale dell'art. 19 L. 28 febbraio 1985, n. 47 — tenuto conto della differente terminologia usata dal legislatore rispetto alla demolizione prevista dall'art. 7, ultimo comma, stessa legge —...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6175 del 21 maggio 1988
«Non è applicabile la diminuente della minima partecipazione al fatto-reato quando i concorrenti siano cinque o più. La dizione letterale del secondo comma dell'art. 114 c.p. palesa chiaramente l'intenzione del legislatore, di punire più...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40774 del 12 ottobre 2015
«Quando si procede per il reato di omesso versamento dell'Iva, la non punibilità per particolare tenuità del fatto è applicabile solo se l'ammontare dell'imposta non corrisposta è di pochissimo superiore a quello fissato dalla soglia di punibilità,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9924 del 14 settembre 1994
«In tema di armi, l'attenuante della lieve entità del fatto di cui all'art. 5 della L. 2 ottobre 1967, n. 895 è facoltativa, come è dato desumere dal verbo «possono» usato dal legislatore in detta norma; ne deriva che la sua concessione non viene...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2857 del 22 gennaio 2014
«Il reato di esercizio non autorizzato di intermediazione o interposizione di manodopera non è scindibile in una serie di fatti distinti in relazione ad ogni lavoratore e ad ogni giornata lavorativa, ma ha natura di reato permanente che si protrae...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18991 del 7 maggio 2015
«In materia di oblazione, il legislatore, con l'art. 141 disp. att. c.p.p., ha introdotto una disciplina omogenea per il procedimento di oblazione, con riferimento tanto alle ipotesi di cui all'art. 162 c.p., quanto a quelle di cui all'art. 162 bis...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14289 del 17 dicembre 1999
«Nel dettare l'art. 141 att. c.p.p., il legislatore ha inteso disciplinare il procedimento di oblazione in modo completo e omogeneo, sicché, in base al principio accolto dall'art. 15 prel. c.c., secondo il quale lex posterior derogat priori, il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1899 del 16 febbraio 1998
«Con l'art. 141 disp. att. c.p.p. il legislatore ha previsto una disciplina omogenea per il procedimento di oblazione, sia con riferimento all'art. 162 c.p. che all'art. 162 bis c.p., prevedendo un diverso procedimento rispetto a quanto dettato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3258 del 17 gennaio 1995
«La pena dell'ergastolo, in quanto pena detentiva perpetua, non è condonabile «in parte», ma soltanto, per eventuale volontà del legislatore, in toto, ovvero, sempre per la medesima volontà, convertibile in pena di altra specie; né il condono...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39809 del 23 ottobre 2008
«Ai fini della riabilitazione da misura di prevenzione, il giudice deve accertare non tanto l'assenza di ulteriori elementi negativi, bensì prove effettive e costanti di buona condotta ; ne consegue che, mentre il totale silenzio sulla condotta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5470 del 27 febbraio 1999
«In sede di pronuncia su una domanda di riabilitazione, la personalità dell'istante va verificata alla luce di tutto quanto accaduto nel periodo intermedio fra quello del fatto per il quale è pronuncia negativa (sia essa di condanna o di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 350 del 17 marzo 1995
«In tema di riabilitazione, nel caso in cui neanche si prospetti che l'istante versi in una situazione di impossibilità ad adempiere, né si fornisca un inizio di prova idonea a dimostrare che lo stesso si sia in qualsiasi maniera attivato nei...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 268 del 14 febbraio 1995
«È illegittima l'equiparazione del caso di confisca obbligatoria previsto dall'art. 301, comma primo, della legge doganale (D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43) ai casi di confisca parimenti obbligatoria, indicati nell'art. 240, comma secondo, c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32273 del 24 agosto 2010
«In caso di estinzione del reato, il giudice dispone di poteri di accertamento sul fatto-reato onde ordinare la confisca non solo delle cose oggettivamente criminose per loro intrinseca natura (art. 240, comma secondo, n. 2, c.p.), ma anche di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6113 del 25 maggio 1994
«Al fine di stabilire l'esatta qualificazione giuridica tra concussione e corruzione, non è di per sé decisivo l'eventuale vantaggio che deriva al privato dalla accettazione della illecita proposta del pubblico ufficiale: ciò che conta è sempre e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 404 del 14 gennaio 1999
«In tema di resistenza a pubblico ufficiale, qualora l'attività violenta o minacciosa sia posta in essere da un terzo che intenda contrastare l'accompagnamento coattivo di una persona (già identificata) da parte dei carabinieri in una caserma,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6980 del 17 giugno 1995
«In tema di delitti contro la pubblica amministrazione, l'art. 357 c.p., come sostituito dagli artt. 17 legge 26 aprile 1990, n. 86 e 4 legge 2 febbraio 1992, n. 181, ricollega esplicitamente la qualifica di pubblico ufficiale non tanto al rapporto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6685 del 4 giugno 1992
«La funzione probatoria del registro delle lezioni non può essere limitata all'anno accademico al quale il registro si riferisce, ma ha (in carenza di dati normativi che ne restringono la portata) la ben più ampia estensione anche temporale di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8998 del 2 marzo 2015
«In tema di minorata difesa, la circostanza aggravante di aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o privata difesa, a seguito della modifica normativa introdotta dalla legge n. 94 del 2009,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10938 del 29 novembre 1993
«In materia di repressione delle attività illecite concernenti gli stupefacenti, il legislatore, con l'art. 97 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, ha introdotto, nei confronti degli ufficiali di polizia giudiziaria addetti alle unità speciali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2978 del 4 marzo 1988
«Per la configurabilità del delitto di favoreggiamento personale il termine «aiuto» usato dal legislatore è comprensivo di qualsiasi condotta finalizzata, sotto il profilo soggettivo, ad eludere le investigazioni dell'autorità. In tale concetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4406 del 30 aprile 1996
«Deve escludersi la configurabilità del reato di evasione con riguardo all'allontanamento del minore dalla casa in violazione della prescrizione dell'obbligo della permanenza in essa, impostogli ai sensi dell'art. 21 del processo minorile. Invero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2160 del 16 febbraio 1990
«Il termine «allontanarsi», impiegato dall'art. 385 c.p. per chi è agli arresti domiciliari, va letto con riferimento a quest'ultima espressione e nel più ampio contesto dell'economia cui la norma corrisponde, nel senso cioè che l'interessato resti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6132 del 25 maggio 1994
«Se la misura cautelare disposta dal giudice civile in sede di reintegrazione a norma degli artt. 689 e 703 c.p.c., venga sostituita dalla sentenza del pretore che, all'esito del giudizio possessorio e, quindi, a seguito di un'indagine con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3020 del 26 marzo 1993
«La sottrazione di cose sottoposte a pignoramento nell'ambito della procedura per il recupero di spese giudiziarie, promossa dall'autorità amministrativa (intendenza di finanza) costituisce un'ipotesi di reato punita dall'art. 334 c.p. e non dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 408 del 17 gennaio 1989
«Con la norma di cui al quinto comma dell'art. 388 c.p., introdotto con l'art. 87 L. 24 novembre 1981, n. 689, sulle modifiche al sistema penale, il legislatore ha delineato solo per il custode di cose sottoposte a pignoramento ovvero a sequestro...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12019 del 18 marzo 2008
«Il reato di cui all'art. 95 D.P.R. n. 115 del 2002 - che sanziona le falsità o le omissioni nelle dichiarazioni o nelle comunicazioni per l'attestazione delle condizioni di reddito in vista dell'ammissione al patrocinio a spese dello Stato - è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4257 del 23 aprile 1996
«Poiché le norme sulla circolazione stradale impongono severi doveri di prudenza e diligenza proprio per far fronte a situazioni di pericolo, anche quando siano determinate da altri comportamenti irresponsabili, la fiducia di un conducente nel...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 15226 del 17 aprile 2007
«In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, il soggetto cui siano stati affidati i compiti del servizio di prevenzione e protezione, quali previsti dall'art. 9 D.L.vo 19 settembre 1994 n. 626, ancorché sia privo di poteri decisionali e di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5020 del 2 maggio 1994
«L'art. 383, D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547, è norma con la quale il legislatore ha avuto genericamente di mira la protezione delle mani dei lavoratori da qualunque pericolo di lesioni non meramente superficiali tra le quali va ricompreso lo...»