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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11431 del 12 novembre 1998
«Il conferimento di una procura ai propri difensori da parte di lavoratori di un'impresa istante per il concordato preventivo mediante apposizione in calce ad una memoria illustrativa diretta al tribunale fallimentare, pur conservando, in astratto,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13419 del 23 maggio 2008
«L'art. 181, primo comma, n. 4 legge fall. (nel testo originario, applicabile ratione temporis ), subordinando l'omologazione del concordato preventivo alla duplice condizione che il debitore ne sia meritevole in relazione alle cause che hanno...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19506 del 16 luglio 2008
«È assoggettabile a ricorso per cassazione, a norma dell'art. 111, comma 7, Cost., il provvedimento con cui il tribunale accolga (o rigetti ) il reclamo proposto contro un decreto emesso dal giudice delegato in tema di vendita dei beni del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9178 del 9 aprile 2008
«In tema di liquidazione del compenso al commissario liquidatore nominato nel concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, in mancanza di una specifica disciplina normativa ex art. 182 legge fall. — nel testo vigente ratione temporis —...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21659 del 19 ottobre 2011
«In tema di omologazione del concordato preventivo, proposto con transazione fiscale ai sensi dell'art. 182 ter legge fall., il fisco, che esprima, nell'adunanza dei creditori, un voto contrario (o, come nella specie, irritualmente espresso come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45594 del 25 novembre 2003
«Il difensore d'ufficio dell'imputato latitante, pur rappresentando «ad ogni effetto» il proprio assistito, ai sensi dell'art. 165, comma 3, c.p.p., non è per ciò solo legittimato a proporre ricorso per cassazione qualora non sia iscritto all'albo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 19 del 13 luglio 2000
«La disposizione di cui all'art. 613 c.p.p., secondo la quale l'atto di ricorso, le memorie e i motivi nuovi devono essere sottoscritti, a pena di inammissibilità, da difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di cassazione, salvo che la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3381 del 30 settembre 1993
«In mancanza di specifico mandato per esperire ricorso per cassazione il difensore di fiducia dell'imputato che non ha presenziato all'udienza in cui è stato emesso provvedimento, poi impugnato per cassazione, e nel corso della quale all'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18861 del 22 aprile 2003
«In caso di errore di calcolo della pena irrogabile per il reato continuato dovuto alla necessità di rideterminare quella per la continuazione in ragione della prescrizione di alcune contravvenzioni punite con la sola ammenda, il giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 1557 del 8 febbraio 1994
«Qualora venga proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza di appello che ha annullato quella emessa dal pretore perché il decreto di citazione a giudizio dell'imputato portava un termine di comparizione inferiore a quello di quarantacinque...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6093 del 24 febbraio 2000
«In tema di correzione di errore materiale, la regola generale in base alla quale non è consentita tale correzione quando essa si risolverebbe nella modifica essenziale o nella sostituzione di una decisione già assunta, non può ritenersi operante,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9053 del 22 agosto 1992
«Ne consegue che qualora il giudice abbia applicato una pena, frutto di un errato calcolo, ancorché le parti abbiano esplicitamente e concretamente indicato la pena originaria da diminuire a seguito delle sue successive massime riduzioni ex art. 62...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1299 del 4 febbraio 1994
«Ne consegue anche il venir meno della possibilità, per lo stesso giudice, di definire nuovamente con sentenza, sulla base di quel medesimo accordo, il procedimento; pertanto il detto annullamento va pronunciato senza rinvio, ma con semplice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7882 del 29 febbraio 2012
«I poteri del giudice di rinvio sono diversi a seconda che l'annullamento sia stato pronunciato per violazione o erronea applicazione della legge penale, oppure per mancanza o manifesta illogicità della motivazione, giacché, mentre, nella prima...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2098 del 15 gennaio 2008
«È legittima l'ordinanza emessa, in sede di giudizio di rinvio, dallo stesso giudice autore del provvedimento annullato dalla Corte di cassazione, in quanto la diversità della persona fisica del giudice chiamato a decidere dopo annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23502 del 19 maggio 2004
«In tema di annullamento con rinvio di un'ordinanza da parte della Suprema Corte, se il collegio chiamato a rivalutare la questione risulti composto da magistrati che già si erano pronunziati sul merito di essa, non sussiste per nessuno dei suoi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40995 del 5 dicembre 2002
«In tema di procedimento di prevenzione, qualora la Corte di cassazione annulli con rinvio il decreto emesso dalla Corte di appello, gli atti debbono essere trasmessi, ai sensi dell'art. 623, comma 1, lett. c), c.p.p., ad altra sezione della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14579 del 23 dicembre 1999
«Nell'ipotesi di annullamento per vizio di motivazione, il giudice di rinvio deve giustificare il proprio convincimento secondo lo schema esplicitamente o implicitamente enunciato nella sentenza di annullamento; sicché gli è inibito di pervenire...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1142 del 27 maggio 1999
«L'art. 623, lett. c), c.p.p., nel disporre che nel caso di annullamento di sentenza pronunciata da una corte di appello gli atti devono essere rimessi ad altra sezione della stessa Corte, o, in mancanza, alla Corte più vicina, si riferisce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2504 del 23 aprile 1997
«A tale principio non fa eccezione il caso in cui, prima della decisione della Corte di cassazione, sia intervenuta una norma modificatrice della competenza. (Fattispecie in cui, a seguito del decreto-legge 10 maggio 1996, n. 250, attributivo della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5666 del 19 dicembre 1996
«Ne consegue che divengono indifferenti, ove non altrimenti disposto, modifiche della competenza intervenute dopo che esso è stato ritualmente incardinato, in forza del principio della perpetuatio jurisdictionis e dell'irretroattività delle leggi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4882 del 15 maggio 1996
«È ammissibile la formazione progressiva del giudicato nello sviluppo dinamico del rapporto processuale non solo quando l'annullamento parziale viene pronunciato nel processo cumulativo e riguarda solo alcuni degli imputati o talune delle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 6019 del 14 giugno 1993
«L'istituto della revisione, invero, è diretto a che al giudicato sia sostituita una nuova, diversa pronuncia, all'esito di un nuovo, diverso, giudizio; ma, perché il giudizio sia «nuovo», esso deve necessariamente fondarsi su elementi di indagine...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26212 del 28 dicembre 2010
«La sentenza con cui il tribunale dichiara il fallimento del debitore, dopo l'instaurazione del giudizio di omologazione del concordato preventivo, non è suscettibile di opposizione ex art. 18 legge fall. (possibile unicamente prima di tale fase),...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22932 del 4 novembre 2011
«In tema di concordato preventivo, al decreto emesso, ai sensi dell'art. 183, comma 1, legge fall., dalla corte d'appello, che decida sul reclamo avverso il decreto di omologazione, si applica il rito camerale di cui agli artt. 737 e ss. c.p.c. e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3957 del 18 marzo 2003
«In particolare, nel caso di concordato con cessione dei beni, l'obbligato stesso può legittimamente (e definitivamente) ritenersi liberato — giovandosi dell'effetto esdebitatorio della procedura — con la distribuzione del ricavato della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11343 del 30 agosto 2001
«Agli atti di disposizione del socio non può, pertanto, essere estesa la disciplina dettata dall'art. 167 legge fall. che prevede l'inopponibilità ai creditori sociali degli atti di disposizione anteriori alla procedura posti in essere dal debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7942 del 31 marzo 2010
«Il concordato preventivo con cessione dei beni ai creditori, deve essere risolto per inadempimento ai sensi dell'art. 186 della legge fall., con la conseguente apertura della procedura fallimentare, quando, anche prima della liquidazione di tutti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18945 del 28 settembre 2005
«Il conseguente concordato c.d. «misto» deve ritenersi tuttavia suscettibile di risoluzione, non risultando ad esso applicabile il disposto dell'art. 186, comma secondo, legge fallim., che esclude la risoluzione del concordato con cessione dei beni...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16709 del 24 agosto 2004
«L'espressione «temporanea difficoltà di adempiere», che figura nell'art. 187 legge fallim. quale presupposto dell'ammissione alla procedura di amministrazione controllata, non individua un fenomeno qualitativamente e concettualmente diverso...»