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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2280 del 28 gennaio 1993
«Ai fini della determinazione dei criteri di irrogazione della pena, non occorre nella motivazione una «parte spaziale autonoma» essendo sufficiente che i relativi criteri siano indicati nell'intero corpo della decisione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4210 del 7 maggio 1985
«L'offesa di persona diversa da quella alla quale l'offesa era diretta (aberratio ictus con pluralità di eventi lesivi) dà luogo ad una fattispecie criminosa autonoma e unitaria, con autonoma previsione di pena determinata con aumento per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17305 del 5 maggio 2011
«Ai fini del riconoscimento del vizio totale o parziale di mente, nessun rilievo può assumere la presenza, in capo all'autore della condotta delittuosa, di un generico stato di agitazione determinato da una crisi di astinenza dall'abituale consumo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29106 del 18 luglio 2001
«L'accertamento del fatto-reato in tutte le sue componenti, comprese quelle circostanziali, presenta carattere di priorità rispetto a quello dell'imputabilità del soggetto cui il fatto medesimo viene attribuito. (Nella specie, in applicazione di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36190 del 3 ottobre 2007
«In tema di imputabilità, il disturbo della personalità, per rilevare ai fini del vizio parziale di mente, deve influire concretamente sul motivo e la decisione che conducono alla commissione del reato. Ne consegue che, in relazione a un soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3633 del 4 aprile 1995
«Sussiste piena compatibilità logica e giuridica tra ritenuta intensità del dolo e riconoscimento del vizio parziale di mente. Tra la diminuente del vizio parziale di mente, che attiene alla capacità di intendere e di volere ed all'imputabilità, e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5815 del 9 maggio 1987
«Il vizio parziale di mente va considerato come elemento accidentale del reato, e quindi non può essere preso in considerazione dal giudice della impugnazione ove non formi oggetto di uno specifico punto di gravame o non sia, a questo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1346 del 4 maggio 1994
«La competenza a provvedere in ordine alla conversione di pene pecuniarie è attribuita dal secondo comma dell'art. 660 c.p.p. al magistrato di sorveglianza, la cui competenza territoriale va individuata, quando il procedimento non riguardi reclusi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25928 del 26 giugno 2001
«In tema di rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena da eseguire contro chi si trovi in condizioni di grave infermità fisica (art. 147, comma 1, n. 2, c.p.), pur essendo legittima in astratto l'apposizione di un termine finale al differimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 475 del 9 gennaio 2004
«Il differimento dell'esecuzione della pena nel caso di presentazione di domanda di grazia (art. 147, comma primo n. 1 c.p.) non può superare complessivamente i sei mesi, a decorrere dal giorno in cui la sentenza è divenuta irrevocabile, anche...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1922 del 18 febbraio 1978
«Nel caso in cui il reato sia escluso dall'ambito di applicazione dell'amnistia, ma si profili la possibilità di eliminazione di un'aggravante, a norma dell'art. 69 c.p., mediante il giudizio di prevalenza o di equivalenza di una circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9596 del 14 settembre 1991
«Non osta all'applicazione dell'amnistia (nella specie quella concessa con D.P.R. n. 75 del 1990) la rinuncia da parte dell'imputato ad un precedente decreto di clemenza, in quanto ognuno di tali provvedimenti ha una sua autonomia, la quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 561 del 18 gennaio 1996
«Il reato di abitazione di immobile senza preventivo rilascio dell'autorizzazione sanitaria di cui all'art. 221 R.D. 27 luglio 1934 n. 1265 è a consumazione permanente. La permanenza, tuttavia, cessa o con il conseguimento dell'autorizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9983 del 20 settembre 1994
«Il reato di cui all'art. 1 sexies legge 8 agosto 1985, n. 431 ha struttura a consumazione istantanea seppure con effetti permanenti, sicché il termine di prescrizione inizia a decorrere dalla ultimazione delle opere modificative dei luoghi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1697 del 24 febbraio 1997
«La sospensione di cui all'art. 21 comma settimo D.L. 2 marzo 1989 n. 69, conv. con modificazioni in legge 27 aprile 1989 n. 154, non è applicabile al reato di omessa dichiarazione dei redditi, poiché la sanatoria de qua concerne soltanto le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3236 del 18 marzo 1994
«L'istituto dell'oblazione previsto dall'art. 162 c.p. si differenzia sostanzialmente da quello di cui all'art. 162 bis stesso codice, aggiunto dall'art. 12 della L. 24 novembre 1981, n. 689. Nel primo si configura un vero e proprio diritto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23605 del 11 giugno 2001
«Avverso l'ordinanza che rigetta l'istanza di oblazione non è previsto alcun specifico mezzo di impugnazione. Ne consegue — in virtù del principio di tassatività delle impugnazioni di cui all'art. 568 c.p.p., — l'inammissibilità del ricorso per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21441 del 25 maggio 2001
«È inammissibile il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari che abbia respinto la domanda di oblazione ai sensi dell'art. 141, comma 4, delle norme di attuazione del c.p.p. in quanto nessun mezzo di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3619 del 9 aprile 1993
«Il presupposto per l'applicabilità della sospensione condizionale della pena è che la pena inflitta debba essere ancora, in tutto o in parte, espiata. In mancanza di detto presupposto, quindi (come si verifica quando la pena inflitta sia già stata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19190 del 11 maggio 2001
«Non sussiste interesse ad impugnare da parte dell'imputato cui sia stata concessa, benché non richiesta, la sospensione condizionale della pena. Non assume infatti rilevanza, ai fini di una eventuale impugnazione, la mera opportunità di riservare...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2967 del 23 ottobre 1999
«In tema di esecuzione, mentre è possibile procedere alla revoca della sospensione condizionale della pena nella ipotesi disciplinata dall'art. 168 comma 1 c.p., a seguito della decadenza, operante automaticamente, non appena la sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30885 del 12 agosto 2005
«In tema di sospensione condizionale della pena, i limiti che, cumulando la pena irrogata a quella già inflitta, non devono essere superati per la concessione del beneficio sono quelli derivanti dalla nuova formulazione dell'art. 163 c.p. —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32649 del 11 agosto 2009
«La prestazione di attività non retribuita a favore della collettività, cui può essere subordinata in mancanza di opposizione del condannato la sospensione condizionale della pena, pur non rivestendo natura di sanzione penale, ha contenuto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28065 del 16 luglio 2007
«La subordinazione della sospensione condizionale della pena all'espletamento di un'attività non retribuita a favore della collettività con fissazione del termine di espletamento non decorrente dalla data della sentenza irrevocabile, ma dal momento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4086 del 7 aprile 2000
«È legittima la subordinazione della sospensione condizionale della pena alla demolizione dell'opera abusivamente costruita ed al ripristino dello stato dei luoghi, in quanto costituisce applicazione dell'articolo 165 c.p., il quale prevede la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2684 del 3 marzo 2000
«Agli effetti di quanto previsto dall'art. 165 c.p., in tema di sospensione condizionale della pena subordinata alla eliminazione delle conseguenze del reato, rientra tra le disposizioni atte ad eliminare le conseguenze dannose del reato di truffa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10309 del 30 settembre 1998
«Il giudice, nel concedere la sospensione condizionale della pena inflitta per il reato di esecuzione di lavori in assenza di concessione edilizia o in difformità, legittimamente può subordinare detto beneficio all'eliminazione delle conseguenze...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2927 del 7 marzo 1998
«Il reato di danneggiamento di cosa d'arte, di cui all'art. 59 della legge 1 giugno 1939, n. 1089, rientra tra i casi che l'art. 165 c.p., primo comma, seconda parte, eccettua dal potere del giudice di subordinare la sospensione condizionale della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2543 del 17 marzo 1997
«Il giudice, nel concedere la sospensione condizionale della pena inflitta per il reato di esecuzione di lavori in assenza di concessione edilizia o in difformità dalla stessa, legittimamente può subordinare detto beneficio all'eliminazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1427 del 5 maggio 1997
«Nell'ipotesi in cui il giudice con la sentenza di condanna conceda la sospensione condizionale della pena, subordinandone l'efficacia all'eliminazione delle conseguenze dannose del reato entro un preciso termine, decorrente dal passaggio in...»