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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4184 del 24 febbraio 2006
«Non incorre nel vizio di ultrapetizione il giudice che, anche senza una specifica domanda della parte, le attribuisca il risarcimento dei danni non patrimoniali di cui essa risulti aver sofferto in conseguenza del fatto illecito costituente reato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4096 del 21 febbraio 2007
«La responsabilità del creditore istante per il fallimento del proprio debitore per i danni derivati dalla dichiarazione di fallimento di quest'ultimo configura una particolare applicazione, al processo fallimentare, dell'istituto della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12112 del 19 agosto 2003
«...dei danni derivanti dalla risoluzione per inadempimento del contratto di affitto di un'azienda alberghiera, la S.C ha confermato la sentenza impugnata, secondo la quale doveva ritenersi notorio che in Versilia la stagione turistica dura sei mesi).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 875 del 8 febbraio 1990
«Ne deriva che la presentazione d'un'istanza di fallimento non fondata integra un illecito istantaneo per il cui diritto al risarcimento dei danni cagionati dalla revoca di credito bancario conseguente alla diffusione della notizia della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15408 del 10 agosto 2004
«In tema di risarcimento dei danni, se il danneggiato si costituisce parte civile nel procedimento penale, la sentenza irrevocabile di condanna pronunciata in seguito a dibattimento spiega efficacia di giudicato nel confronti suoi e di quanti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 572 del 2 marzo 1973
«Il debito dell'assicuratore contro i danni è debito di valore e non di valuta perché l'oggetto dell'assicurazione è costituito, a norma dell'art. 1905 c.c., dal risarcimento del danno sofferto dall'assicurato. Il riferimento al risarcimento del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2216 del 20 febbraio 2000
«...(ed è perciò tenuto) a provvedere in ordine alla richiesta — formulata dal debitore — di condanna del creditore ricorrente al rimborso delle spese processuali ed al risarcimento dei danni da responsabilità aggravata a norma dell'art. 96 c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7029 del 28 marzo 2006
«Il curatore fallimentare non è legittimato a proporre, nei confronti del finanziatore responsabile (nella specie, una banca), l'azione da illecito aquiliano per il risarcimento dei danni causati ai creditori dall'abusiva concessione di credito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3361 del 18 aprile 1997
«Il principio fissato dall'art. 1916 c.c. in tema di assicurazione privata contro i danni in forza del quale la surrogazione dell'assicuratore nei diritti dell'assicurato consegue al pagamento dell'indennità, subisce adattamenti e modifiche nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16214 del 23 luglio 2007
«L'azione di risarcimento dei danni nei confronti del curatore del fallimento, derivante da fatti illeciti che non incidano sul patrimonio fallimentare, ma danneggino direttamente beni del fallito rimasti estranei alla procedura concorsuale, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3274 del 10 febbraio 2011
«...ex art. 2768 c.c., senza però che nella massa attiva fossero stati rinvenuti beni del debitore oggetto di sequestro conservativo a garanzia del risarcimento dei danni subiti dalle parti offese da reati di cui il fallito era responsabile civile).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3115 del 20 maggio 1982
«Il diritto al risarcimento dei danni subiti dal fallito che (fuori dell'ipotesi dell'azione di responsabilità processuale aggravata prevista dall'art. 21 legge fallimentare contro il creditore istante in caso di revoca della dichiarazione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1879 del 27 gennaio 2011
«Il curatore del fallimento che proponga domanda giudiziale di risarcimento dei danni conseguenti ad un sinistro stradale verificatosi, in danno del fallito, in epoca antecedente al fallimento, non agisce in sostituzione dei creditori al fine della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12832 del 3 giugno 2009
«A differenza del difetto di legittimazione passiva - rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, salvo il limite del giudicato eventualmente formatosi - l'effettiva titolarità attiva del rapporto giuridico attiene al merito della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19219 del 4 settembre 2009
«...di tutti i crediti alla data di apertura della procedura concorsuale, esclude il risarcimento dei danni per qualunque ipotesi di scioglimento del contratto a seguito del fallimento, sia essa o meno dipendente dalla volontà del curatore.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2754 del 25 febbraio 2002
«...del contraente in bonis, del diritto al risarcimento dei danni subiti a causa dell'anticipata interruzione del rapporto, salvo che il danno non sia riconducibile ad inadempimenti varificatisi prima della sentenza dichiarativa del fallimento.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26505 del 17 dicembre 2009
«In caso di domanda di risarcimento "di tutti i danni" (nella specie, conseguenti alla morte di una persona), la quale è indicativa della volontà di conseguire l'integrale risarcimento di tutte le voci di danno legittimamente ricollegabili...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5139 del 22 maggio 1998
«La domanda di risarcimento dei danni può essere successivamente limitata, anche in grado d'appello, alla richiesta di condanna generica e di rinvio della liquidazione in separato giudizio, quando il consenso della controparte, asserita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18513 del 3 settembre 2007
«...aveva ritenuto che vi fosse mutamento della domanda nel fatto di porre a fondamento dell'azione di risarcimento danni conseguenti ad intervento chirurgico il difetto di consenso informato, dopo aver fondato tale azione sulla colpa professionale).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16819 del 10 novembre 2003
«...economica del danno costituito dalla perdita o dalla diminuzione di valore di una cosa determinata, ma anche come richiesta dei danni, provocati dallo stesso fatto che ha dato origine alla causa, che si manifestano solo nel corso del giudizio.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 85 del 8 gennaio 1999
«La formulazione, in via originariamente alternativa, di una domanda di risarcimento danni e di una richiesta di condanna generica limitata all'an debeatur (con riserva di ulteriore giudizio per la determinazione del quantum), esclude la necessità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5423 del 5 marzo 2010
«...relativa alla formulazione di una domanda di risoluzione e risarcimento danni in tema di contratto di appalto, incompatibile con quella principale dell'attore appaltatore di risoluzione e di pagamento del corrispettivo per i lavori eseguiti).»
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Cassazione civile, sentenza n. 1457 del 12 giugno 1962
«...danni da falso), mentre per ogni altra eventuale pronuncia sul merito della lite ovvero sulle spese di giudizio non costituisce deroga alla norma generale dell'art. 337 c.p.c., che prevede la esecutività delle sentenze emesse in grado di appello.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3692 del 23 giugno 1984
«Pertanto, nel caso in cui la sentenza non definitiva abbia pronunciato la condanna generica del convenuto al risarcimento dei danni patiti, in un incidente stradale, dal proprietario di un autoveicolo, è ammissibile, nella successiva fase del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11145 del 13 maggio 2009
«...con il controcredito del concedente, sorto anch'esso anteriormente a detta dichiarazione, e relativo al risarcimento dei danni per l'inadempimento del fallito, anche quando gli effetti dello scioglimento siano regolati dall'art. 1526 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6882 del 20 marzo 2009
«Nel caso in cui vengano proposte domande che si pongono in rapporto di pregiudizialità logica tra loro (come, nella specie, la domanda di accertamento dell'illegittimità del recesso per giusta causa del preponente dal rapporto di agenzia e quelle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6517 del 26 aprile 2012
«...sul "quantum", a norma dell'art. 278, primo comma, cod. proc. civ., un'espressa richiesta della parte, la cui volontà in tal senso non può desumersi dalla formulazione di una domanda di risarcimento di danni non determinati, ma determinabili.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24002 del 16 novembre 2011
«Ai fini della pronuncia di condanna generica al risarcimento dei danni, ai sensi dell'art. 278 c.p.c., qualora venga accertato un fatto potenzialmente produttivo di danno, il giudice può e deve accertare altresì se esso sia conseguenza di diverse...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6690 del 23 maggio 2000
«Ai fini della condanna generica al risarcimento dei danni è sufficiente l'esistenza potenziale del danno, che dovrà poi essere determinato o anche escluso dal giudice della liquidazione. Pertanto, la risoluzione del contratto per inadempimento di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23328 del 30 ottobre 2006
«La condanna generica al risarcimento dei danni, avendo come contenuto una mera declaratoria di riconoscimento del relativo diritto, postula — quale presupposto per il suo accoglimento — l'accertamento di un fatto da ritenersi, alla stregua di un...»