-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41003 del 4 ottobre 2013
«In tema di testimonianza indiretta, la richiesta di parte finalizzata all'esame delle persone alle quali il teste si sia riferito per la conoscenza dei fatti, deve essere presentata al giudice nel momento stesso in cui il testimone riferisce le...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11100 del 12 marzo 2008
«In tema di testimonianza indiretta, l'inutilizzabilità della deposizione di chi si rifiuta o non è in grado di indicare la persona o la fonte da cui ha appreso la notizia dei fatti oggetto dell'esame (art. 195, comma settimo, c.p.p.) opera, in...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1948 del 21 gennaio 2002
«È viziata da inutilizzabilità ai sensi dell'art. 195 c.p.p. la testimonianza indiretta allorché il giudice abbia omesso di procedere, nonostante la richiesta della difesa, all'assunzione del testimone diretto, anche nel caso in cui quest'ultimo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11320 del 28 ottobre 1998
«Il disposto dell'art. 195 c.p.p., che prevede l'audizione delle fonti dirette, non è applicabile nel caso che il testimone o l'imputato in procedimento connesso si riferiscano, per la conoscenza dei fatti, all'imputato del medesimo procedimento in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26284 del 27 luglio 2006
«...il soggetto nel quale si identifica l'originaria fonte della notizia dei fatti, sottoposto a esame, si avvale del diritto di non rispondere. In tal caso, quanto da esso riferito è liberamente valutato dal giudice ai fini del proprio convincimento.»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17279 del 23 luglio 2010
«Sono azioni derivanti dal fallimento, ai sensi dell'art. 24 legge fall., quelle che comunque incidono sul patrimonio del fallito, compresi gli accertamenti che costituiscono premessa di una pretesa nei confronti della massa, anche quando siano...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12541 del 26 agosto 2002
«In tema di responsabilità processuale aggravata (art. 96 c.p.c.) fatta valere con riferimento ad una procedura fallimentare, la regola del simultaneus processus dinanzi al medesimo giudice deve necessariamente applicarsi anche all'ipotesi in cui...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 582 del 16 gennaio 2003
«L'esercizio, da parte del curatore fallimentare, della facoltà, conferitagli dall'art. 72 legge fall., di sciogliersi dal contratto preliminare di cui sia parte il fallito, ha natura di eccezione in senso proprio nel giudizio di esecuzione in...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2590 del 4 marzo 1992
«L'azione di reintegrazione nel possesso, promossa per denunciare atti di spoglio compiuti dal fallito prima della apertura della procedura concorsuale, non rientra fra quelle devolute al tribunale fallimentare (art. 24 del R.D. 16 marzo 1942, n....»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3918 del 17 febbraio 2011
«In sede arbitrale non possono essere fatte valere ragioni di credito vantate verso una parte sottoposta ad amministrazione straordinaria, giacché l'effetto attributivo della cognizione agli arbitri, proprio del compromesso o della clausola...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10095 del 27 aprile 2007
«Ne consegue che tra le due norme, svolgenti funzione diversa, non può sorgere conflitto che comporti l'accertamento della prevalenza dell'una disciplina sull'altra. (Nella specie, la sentenza, confermata dalla S.C., aveva dichiarato che l'oggetto...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2270 del 9 aprile 1984
«La facoltà del giudice delegato, a norma dell'art. 25 n. 2 della legge fallimentare, di adottare provvedimenti urgenti per la conservazione del patrimonio implica il potere di emettere decreti di acquisizione alla procedura concorsuale di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1342 del 20 gennaio 2011
«Giustizia n. 313 del 1999 (emesso in attuazione della legge n. 302 del 1998), senza possibilità di disapplicazione delle stesse se in contrasto, come nella specie, con le tariffe recepite in un prontuario compilato da un comitato interregionale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8022 del 26 giugno 1992
«Peraltro, ai fini del quantum, non possono essere applicate sic et simpliciter le percentuali previste per il curatore, le quali si riferiscono al complesso dell'attività da questo prestata per l'intera procedura concorsuale, ma deve tenersi conto...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15671 del 13 luglio 2007
«In tema di liquidazione del compenso al professionista legale incaricato da parte degli organi della procedura fallimentare, sussistono la competenza esclusiva del giudice delegato, tenuto ai sensi dell'art. 25 n. 7 legge fall. a provvedere...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13764 del 20 settembre 2002
«Qualora i tre suddetti atti si susseguano in un ordine cronologico diverso da quello logico e normale sopra delineato ed avvenga che la procura al legale da parte del curatore sia conferita prima dell'autorizzazione e della designazione (o nomina)...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1348 del 1 febbraio 1988
«Tale relazione, pertanto, assume i caratteri di un vero e proprio rapporto di denuncia che, per quanto riguarda le operazioni compiute e le dichiarazioni ricevute dal curatore ha il valore probatorio di un processo verbale ai sensi dell'art. 155...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15483 del 11 agosto 2004
«La suddivisione del procedimento di liquidazione delle attività fallimentari in fasi autonome strumentalmente propedeutiche a distinti provvedimenti successivi e la immediata impugnabilità dei singoli provvedimenti con i mezzi specifici e nei...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2018 del 4 febbraio 2004
«I provvedimenti del giudice delegato emessi in sede di liquidazione dei beni del fallimento sono assoggettabili ai rimedi endofallimentari (reclamo ex art. 26 legge fall.), analogamente a quanto avviene nell'espropriazione forzata individuale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2329 del 2 febbraio 2006
«Il decreto emesso dal tribunale fallimentare sul reclamo avverso il decreto con cui il giudice delegato dichiara esecutivo il piano di riparto parziale, nella parte in cui dispone accantonamenti di somme, non può essere impugnato per cassazione,...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8111 del 14 giugno 2000
«Nel fallimento, anche il debito cosiddetto «di massa» che sia controverso per non essere stato contratto direttamente dagli organi del fallimento deve essere verificato attraverso il procedimento previsto dagli artt. 93 ss. e 101 L. fall., come...»
-
Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 607 del 17 gennaio 2012
«Lo spossessamento del fallito, ai sensi dell'art. 42 legge fall., colpisce tutti i beni rinvenuti nella sua disponibilità a qualsiasi titolo alla data del fallimento, giustificando l'acquisizione di essi alla massa attiva in via diretta, se...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10925 del 11 maggio 2007
«È inammissibile il reclamo ai sensi dell'art. 26 legge fall. proposto avverso atto del notaio delegato alla vendita di immobili, ai sensi dell'art. 591 bis c.p.c., dal giudice delegato al fallimento, atteso che il rimedio in questione è consentito...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3167 del 23 maggio 1984
«Il decreto, reso dal giudice delegato, a norma dell'art. 72 terzo comma della legge fallimentare, sulla richiesta di assegnazione di un termine al curatore, per l'eventuale subingresso al fallito in un contratto non ancora eseguito alla data del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7953 del 31 marzo 2010
«In tema di concordato preventivo, il P.M. non è legittimato a proporre reclamo, ai sensi degli artt. 26 e 164 della legge fall., avverso il decreto di liquidazione delle competenze professionali spettanti ai difensori del liquidatore e della...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10125 del 2 maggio 2006
«La legittimazione del fallito, in qualità di soggetto passivo dell'esecuzione concorsuale, a proporre reclamo avverso i decreti pronunciati dal giudice delegato nell'ambito della giurisdizione esecutiva del processo fallimentare (nella specie, un...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8704 del 2 settembre 1998
«In ordine a tale secondo genere di risultanze, peraltro, ove la ratio decidendi si fondi su quelle parti della relazione del curatore in cui viene recepito ciò che allo stesso è stato riferito, eludendosi, in tal modo, il ricorso ad una prova...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7876 del 5 aprile 2006
«Avverso il provvedimento del tribunale fallimentare che pronunci in tema di revoca del curatore non è ammesso il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost., atteso che il conferimento dell'ufficio non consolida un diritto...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3288 del 16 aprile 1997
«L'azione, esercitata dall'Inail nei confronti delle «persone civilmente responsabili», per la rivalsa delle prestazioni erogate all'infortunato, nel caso di responsabilità penale accertata nei confronti del datore di lavoro o dei suoi preposti...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16141 del 18 agosto 2004
«L'azione, esercitata dall'I.N.A.I.L. nei confronti delle «persone civilmente responsabili», per la rivalsa delle prestazioni erogate all'infortunato, nel caso di responsabilità penale accertata nei confronti del datore di lavoro o dei suoi...»